mercoledì 31 ottobre 2007

GOODNIGHT VIENNA (RINGO STARR) - 1974


Musicalmente parlando sono cresciuto a “pane e Beatles”, essendo nato nel 1960, proprio il “decennio dei Fab Four”. E oltre ai loro storici album come gruppo, da ragazzo ascoltavo spesso i dischi che John, Paul, George e Ringo pubblicarono da solisti dopo lo scioglimento.
Il meno “celebre” dei quattro, ovvero il batterista-cantante Ringo Starr, pubblicò nel 1974 il suo quarto album solista “Goodnight Vienna”, che a suo tempo non mi diceva granché. Tuttavia ho avuto modo di riascoltarlo ultimamente, rilvalutandolo in un certo senso. Certamente non è all’altezza dei lavori di John e Paul, tanto per fare un esempio; comunque offre alcuni spunti interessanti di rock e blues, con abbondanza di ottoni e un feeling in taluni casi da rock d’oltreoceano.
Peccato che dopo un inizio promettente (i primi cinque titoli, intendo dire), gli altri brani tendano a ripetere clichè scontati. E non mancano nemmeno le sviolinate di archi. (Tanto per intenderci – e per rimanere in tema con il titolo di questo album - il brano finale del “White album” dei Beatles, intitolato appunto “Goodnight”, era ben altra cosa!)
I miei brani preferiti sono comunque “Goodnight Vienna”, “Occapella”, “Husbands and wives”, “Snookeroo” e l’originale remake di “Only you”, il successo mondiale dei Platters.
Ma la vera cosa che non mi piace affatto è la copertina. Ha un non so che di …
Voto personale (scarso / insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Distinto.

I was educated to rock music to the sound of the Beatles - me being born in 1960, the very “decade of the Beatles”. In addition to the milestone records of the Fab Fours, I also used to listen, when I was a boy, to the solo albums released by John, Paul, George and Ringo after they disbanded.
In 1974, the least “famous” of the Beatles, i.e. drummer-vocalist Ringo Starr, released its fourth solo album entitled “Goodnight Vienna”, which I didn’t dig very much at that time. Yet I’ve chanced to listen to it again lately, and I must admit I have rediscovered it – so I did! Of course it cannot compare to the albums made by John and Paul; in any case, “Goodnight Vienna” includes some nice songs - a blend of rock and blues, with plenty of brass instruments and a sound that sometimes feels American”.
It is a pity that after a promising start (the first five tracks, I mean), the following songs tend to sound repetitious and indulge in stock patterns, including schmaltzy string sections. (To put it clear - and to stick to the text of this album’s title - “Goodnight” i.e. the closing track of the Beatles’ famous “White album”, was by far much lovelier!)
My favourite songs include “Goodnight Vienna”, “Occapella”, “Husbands and wives”, “Snookeroo” and, above all, “Only you”, Ringo Starr’s cover version of the Platters’ world-famous hit.
But the only thing I really don't like about this album is the cover sleeve. There’s something dire in it …
My personal mark (very poor / poor / pass / good / fairly good / very good / excellent): Fairly good.

TRACK LIST:

1. Goodnight Vienna
2. Occapella
3. Oo-wee
4. Husbands and wives
5. Snookeroo
6. All by myself
7. Call me
8. No no song
9. Only you
10. Easy for me
11. Goodnight Vienna (reprise)
12. Back off boogaloo (bonus track)
13. Blindman (bonus track)
14. Six o’clock (extended version) (bonus track)

GOODNIGHT VIENNA (RINGO STARR) - 61,4 MB

CHE TOSTA! (WHAT A CUTIE!)


Questa è davvero "bbona". O no???

This is a really nice cutie, isn't she?

martedì 30 ottobre 2007

STORMBRINGER (DEEP PURPLE) - 1974


Sebbene considerato da molti un disco “minore” dei Deep Purple, “Stormbringer” (uscito nel 1974) suona piacevole ad oltre trent’anni dalla sua pubblicazione. Certamente la grinta e la freschezza di “Made in Japan” sono ben lontane e, del resto, la band britannica non rientra fra quelle in grado di produrre album di ottimo livello lungo un periodo di tempo significativo.
Eppure, a mio parere, sono proprio quelle atmosfere soft di “Stormbringer” che rendono quest’album migliore di altri lavori pseudo-hard rock pubblicati dai Deep Purple. In particolare, “Holy man”, “Lady double dealer”, “The gypsy” e, soprattutto, lo struggente brano conclusivo “Soldier of fortune” sono decisamente a livelli superiori.
Voto personale (scarso / insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Distinto.

Despite being considered a “minor” album by Deep Purple, “Stormbringer” sounds still pleasant more than three decades after it was released (1974). Surely the energy and freshness of “Made in Japan” are quite another thing and, all things considered, Deep Purple were not able to produce first-rate albums over a long period, like many other rock bands did.
Yet, I feel the very soft atmosphere of “Stormbringer” makes this album more appreciable than other pseudo-hard rock works released by the group. In particular, “Holy man”, “Lady double dealer”, “The gypsy” and, above all, the final piece “Soldier of fortune” stand out of their own.
My personal mark (very poor / poor / pass / good / fairly good / very good / excellent): Fairly good.

DEEP PURPLE (1974):

Ritchie Blackmore - chitarre (guitars)
David Coverdale - voce (vocals)
Glenn Hughes - basso, voce (bass, vocals)
Jon Lord - tastiere (keyboards)
Ian Paice - batteria e percussioni (drums and percussions)

TRACK LIST:

1. Stormbringer
2. Love don't mean a thing
3. Holy man
4. Hold on
5. Lady double dealer
6. You can't do it right (with the one you love)
7. High ball shooter
8. The gypsy
9. Soldier of fortune

STORMBRINGER (DEEP PURPLE) - 33,1 MB

ROSSA AFFASCINANTE (CHARMING REDHEAD)


Una rossa affascinante in una posa perfetta.

A charming redhead in a perfect pose.

lunedì 29 ottobre 2007

SESSO: LE ITALIANE, PRIME IN EUROPA, FANNO L'AMORE PIÙ FREQUENTEMENTE (HOW OFTEN DOING SEX? ITALIAN WOMEN RANK #1 IN EUROPE)

ROMA - Le italiane sono le donne europee che fanno più spesso l'amore. A stabilire l'invidiabile primato è uno studio recentemente reso noto a Berlino dalla Società Europea di Contraccezione, in occasione del lancio di una nuova pillola anticoncezionale a basso dosaggio di estrogeni presso la sede della Bayer Schering Pharma a Berlino.
Secondo l'indagine, condotta su 12.000 donne europee fra i 15 e i 49 anni, il 59% delle italiane ha più di un rapporto sessuale a settimana: la media più alta del Vecchio Continente. Seguono le ceche (57%), le russe (56%), le francesi (55%) e le spagnole (54%). Ultime le donne austriache, di cui solo il 38% ha dichiarato di fare l'amore una o più di una volta a settimana.
Le italiane sono all'ultimo posto, invece, nell'uso di contraccettivi: solo il 29% usa la pillola e moltissime preferiscono i metodi "naturali" come il coito interrotto o il preservativo. In base agli ultimi dati del 2006 sono 2,2 milioni le italiane tra 15 e 49 anni che usano contraccettivi ormonali: in testa le sarde, 28,6%, seguite da valdostane (22,8%), liguri (19,9%) ed emiliane (19,4%). In coda le campane (7,6%) e le donne lucane 7,3%.

ROME - Italian women have more sexual intercourses than the European likes of theirs, according to a report recently issued by the European Society of Contraception following the launch of a new low-estrogen contraceptive pill by Bayer Schering Pharma in Berlin.
In fact, a survey carried out on 12,000 European women aged between 15 and 49 anni has shown that 59% Italian women have more than one sexual intercourse a week – the highest average value in Europe. Next come Czech women (57%), Russian women (56%), French women (55%) and Spanish women (54%). Austrian women stand at the tail end: only 38% of them declared they had sex once or more than once a week.
Conversely, Italian women rank at the bottom of the European list as regards taking contraceptives: only 29% Italian women take the contraceptive pill and a lot of them prefer to make use of such methods as coitus interruptus and condoms. According to the 2006 statistics, 2,2 million Italian women aged between 15 and 49 take hormone-based contraceptives: as regards the region-based distribution of this contraceptive method in Italy, Sardinia ranks first (28.6%), followed by Valle d’Aosta (22.8%), Liguria (19.9%) and Emilia-Romagna (19.4%). Campania (7.6%) and Basilicata (7.3%) stand at the tail end of this list.

venerdì 26 ottobre 2007

SELLING ENGLAND BY THE POUND (GENESIS) - 1973


I Genesis registrarono e pubblicarono il loro quinto album “Selling England by the pound” nel 1973, stabilendo con esso il record di vendite dell’era Peter Gabriel.
Gli otto brani che compongono l’album sono più affinati e “coerenti” rispetto ai lavori precedenti della band, e le variazioni musicali contribuiscono a rendere più solida la struttura dei brani. In particolare, l’assolo di chitarra di Steve Hackett in "Firth of Fifth" fornisce una delle prove migliori del musicista, al pari dell’introduzione di Tony Banks al piano, di chiara ispirazione classica. Come nel caso degli album precedenti, i tempi dispari e le variazioni di tonalità abbondano, tuttavia contribuendo, nel caso di questo album, a dare più energia alla tessitura melodica delle canzoni anziché sovrastarla. E proprio sulle melodie, intese come forza di coesione dei brani, i Genesis hanno concentrato i loro sforzi nella realizzazione di “Selling England by the pound”.
L’album comprende molti brani che sarebbero in seguito diventati i pezzi forti durante le esibizioni dal vivo, in particolare "Firth of Fifth" e "The cinema show," entrambi basati su brevi parti cantate alternate a sezioni strumentali di ampio respiro. Insieme a "The Battle of Epping Forest" (il cui testo parla di uno scontro fra bande rivali di delinquenti), brani quali "Firth of Fifth" e "The cinema show" fanno ampio uso di sintetizzatori, introducendo per la prima volta questo strumento nella dotazione tecnica del gruppo. "Firth of Fifth" è da sempre uno dei pezzi forti dal vivo, anche se l’introduzione al piano non viene più suonata da Banks dal lontano 1974. Dal punto di vista compositivo, “The cinema show” rappresenta l’apice della parte finale del disco, con un inizio acustico in perfetto stile “Genesis” (meravigliosamente sottolineato dal testo a carattere mitologico) che poco per volta cede il passo al lungo assolo di sintetizzatore di Banks. In “Aisle of plenty”, il pezzo di chiusura, viene ripreso il mesto tema iniziale di “Dancing with the moonlit knight” e, più in generale, il concetto “base” dell’album: la nostalgia per l’Inghilterra del passato.
Da “Selling England by the pound” fu tratto "I know what I like (in your wardrobe)", il primo 45 giri dei Genesis ad entrare nella rispettiva classifica (21° posto in Gran Bretagna nell’aprile 1974).
Voto personale (scarso / insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Ottimo/Eccellente.

“Selling England by the pound” is the fifth studio album by Genesis and was recorded and released in 1973. It was the band's commercial peak with Peter Gabriel, hitting # 3 in the UK.
The musical performances are much more polished and tight than on the preceding LPs. Musical diversions are more often unified into the general song structure. In particular, Steve Hackett's guitar solos in "Firth of Fifth" show his unique voice on guitar at its best, while the song opens with a highly structured classically inspired piano-instrumental by Banks. As with previous efforts, unusual time signatures and shifts in key and pace continue as key structural devices, and while these formal aspects are no less present on this album, they often serve to support the general melodies of the songs, rather than dominate them. In fact, this album in general shows a focus on melody as the structural unifying force of the songs.
The album contains many pieces that would become central to Genesis' live act for years to come, particularly "Firth of Fifth" and "The cinema show," both of which use short lyrical sketches to frame extended instrumental compositions. Along with "The battle of Epping Forest," a song based upon a gangland brawl, songs such as "Firth" and "The cinema show" make prominent use of synthesizers, introduced to the band's sound on this album. "Firth of Fifth" has continued to be included in Genesis sets live, but Tony Banks' piano introduction has not been included in a performance since 1974. Compositionally, "The cinema show" provides the climax for the album's second side, starting off with Rutherford and Hackett's trademark intertwining acoustic guitars, providing the backdrop for mythological lyrics, and leading to a long-form synthesizer solo by Banks. Ending with the reprise of motifs from the start of the album, "Aisle of plenty" mournfully brings the album full circle to where it began - nostalgia for old England. The album also produced the shorter track "I know what I like (in your wardrobe)", which became Genesis' first single to receive any sort of chart action, hitting #21 in the UK in April 1974.
My personal mark (very poor / poor / pass / good / fairly good / very good / excellent): Very good/Excellent.

GENESIS (1973):

Peter Gabriel - voce, flauto, oboe, percussioni (vocals, flute, oboe, percussions)
Phil Collins - batteria e percussioni, cori, voce solista in “More fool me” (drums and percussions, backing vocals, lead vocals on “More fool me”)
Tony Banks - tastiere, cori (keyboards, backing vocals)
Steve Hackett - chitarre elettriche e acustiche (electric and acoustic guitars)
Mike Rutherford - basso, chitarre acustiche e ritmiche (bass, acoustic and rhythm guitars)

TRACK LIST:

1. Dancing with the moonlit knight
2. I know what I like (in your wardrobe)
3. Firth of Fifth
4. More fool me
5. The battle of Epping Forest
6. After the ordeal
7. The cinema show
8. Aisle of plenty

SELLING ENGLAND BY THE POUND (GENESIS) - 49,3 MB

TELEGIORNALISTE ITALIANE: CLAUDIA PREGNO (ITALIAN TV ANCHORWOMEN: CLAUDIA PREGNO)




Conduttrice del TG regionale del Piemonte e di una rubrica scientifica, Claudia Pregno è ben lungi dall'essere una celebrità o una strafiga.
Eppure, ha un qualcosa di non so che ...

An anchrowoman for Piedmont TV News and a scientific broadcast, Claudia Pregno does not surely stand out as an irresistible cutie or a "celebrity" of her own.
Yet, she looks to me as if ...

VENEZIA È SEMPRE VENEZIA (VENEZIA - A CITY BEAUTIFUL BEYOND EXPRESSION)










Chi non ci è stato almeno una volta? Presa d'assedio da turisti di tutto il mondo, Venezia è sempre Venezia. Una città alla quale sono molto legato (mia mamma è nata da quelle parti) e della quale voglio proporre alcune foto, seppur scontate, di alcuni suoi angolo di fama mondiale.
Ogni volta che la visito, provo un non so che ...

Who has not visited it at least once? Turists from all the world flock to Venice, a city beautiful beoynd expression. A city I am very fond of (incidentally, my mum was born there): this is the reason why I am posting a few pictures of some worldwide-known places of the "città della Laguna".
Every time I go to Venice, I have some feeling beyond description ...

CONCERTO GROSSO N° 1 & 2 (NEW TROLLS) - 1971 - 1976


Nel 1971 i New Trolls pubblicarono "Concerto Grosso n° 1", uno dei più grandi successi del rock progressivo italiano. Una perfetta contaminazione fra la musica classica e il rock, resa possibile dalla partecipazione del maestro Luis Bacalov.
"Concerto Grosso n° 1" fu accolto calorosamente sia dal pubblico che dalla critica. In realtà, il concerto vero e proprio occupa solo il lato "A" del long-playing originale: il lato "B" consiste infatti in un'unica traccia, ovvero improvvisazioni in studio.
A distanza di cinque anni, i New Trolls pubblicarono nel 1976 il seguito tanto atteso: "Concerto Grosso n° 2". Come nel caso precedente, il lato "A" comprende quasi totalmente la parte classica, mentre il lato "B" propone alcuni brani più leggeri in tipico stile "New Trolls".
Ho deciso di postare entrambe gli album originali come un tutt'uno, seguendo l'ordine cronologico.
Voto personale (scarso / insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Distinto.

New Trolls' "Concerto Grosso n° 1" was released in 1971 and was one of the most successful Italian prog albums - a perfect blend of rock and classical music, which saw the participation of orchestra conductor Luis Bacalov.
The album was highly acclaimed both by the public and the critics. As a matter of fact, the very "concerto" takes only side "A" of the original vinyl record (side "B" consisted of one single track, i.e. live improvisation by the band).
Five years later came the long-awaited follow-up "Concerto Grosso n° 2". As with the previous release, side "A" includes the concerto, whereas side "B" provides you with typical songs of this Italian band.
Here I am posting both of these albums as an all-in-one package, following the order in which the records were released.
My personal mark (very poor / poor / pass / good / fairly good / very good / excellent): Fairly good.

NEW TROLLS (1971 / 1976):

Vittorio De Scalzi - voce, tastiere, flauto (vocals, keyboards, flute)
Nico Di Palo - voce, chitarra (vocals, electric guitars)
Ricky Belloni - voce, chitarra (vocals, guitars)
Giorgio D'Adamo - basso (bass)
Gianni Belleno - batteria, voce (drums and percussions, vocals)
Luis Bacalov - direzione d'orchestra, produzione e arrangiamenti (orchestra conductor, production, arrangements)

TRACK LIST:

CONCERTO GROSSO N° 1
1. 1° tempo: Allegro
2. 2° tempo: Adagio (Shadows)
3. 3° tempo: Cadenza - Andante con moto
4. 4° tempo: Shadows (per Jimi Hendrix)
5. Nella sala vuota, improvvisazioni dei New Trolls registrate in diretta
CONCERTO GROSSO N° 2
6. 1° tempo: Vivace
7. 2° tempo: Andante (Most Dear Lady)
8. 3° tempo: Moderato (Fare you well dove)
9. Quiet Seas
10. Vent'anni
11. Bella come mai
12. Let it be me
13. Le Roi Soleil

CONCERTO GROSSO N° 1 & 2 (NEW TROLLS - L. BACALOV) - 64,4 MB

IMMAGINI D'ARTE






Si possono definire "arte" immagini come queste?
Secondo me sì: sono a dir poco meravigliose.

Can such images as the ones above be labelled "art"?
I guess so: I feel they are marvellous.

giovedì 25 ottobre 2007

BELLEZZE TELEVISIVE ITALIANE: CLAUDIA PERONI (ITALIAN TV BEAUTIES: CLAUDIA PERONI)


Gli italiani sono abituati a vederla alla TV mentre commenta le gare di Formula 1. Ma vederla così fa tutt'altro effetto ...

Italian TV viewers usually see and listen to her commenting on car racing events. Yet, seeing her in such an attire gives you a completely different impression ...

lunedì 22 ottobre 2007

BRAIN SALAD SURGERY (EMERSON, LAKE & PALMER) - 1973


Registrato e pubblicato nel 1973, “Brian salad surgery” è il quarto album in studio di Emerson, Lake & Palmer (di cui ho già postato due album: quello d’esordio, il 14 maggio, e una “compilation", il 25 giugno). Viene considerato il migliore da molti fan del gruppo (me compreso) e si contraddistingue per la curiosa cover, opera del discusso artista H. R. Giger.
Il brano più famoso è senz’altro “Karn Evil 9”, una suite che occupa buona parte dell’album. La versione originale era talmente lunga che fu suddivisa in due parti nel vinile a 33 giri. “Karn Evil 9” è considerata uno dei capolavori di EL&P ed è famosa per la frase che Greg Lake pronuncia all’inizio della “First impression, Part 2” - parole che rappresentavano il “biglietto da visita” del gruppo durante i loro concerti dell’epoca: “Welcome back my friends to the show that never ends …”. A titolo di curiosità, "Karn Evil 9" vede la partecipazione vocale di Keith Emerson, l’unica in assoluto di tutta la discografia di questo celebre trio progressive britannico.
I testi furono scritti da Greg Lake con la partecipazione di Pete Sinfield, compagno di avventura di Lake ai tempi dei King Crimson. Nel brano strumentale "Toccata" (uno dei momenti topici dell’album), tratto dal 1° Concerto per Piano di Alberto Ginastera, gli effetti speciali elettronici non sono opera di Keith Emerson, come si potrebbe pensare, bensì di Carl Palmer, il quale utilizzò per l’occasione un nuovo (a quei tempi) sintetizzatore per percussioni.
Un album senza brani “incerti”, senza pecche - insomma, una vera “perla” progressive. Al punto da assegnargli il voto massimo: ECCELLENTE.

“Brian salad surgery” is the fourth studio album by Emerson, Lake & Palmer (of which I already posted two albums: the debut one, on May 14th, and a recent compilation, on June 25th). It was released in 1973 - the first EL&P’s record under their Manticore Records imprint, and is considered their best one by many fans of the group (including myself). The cover sleeve was designed by controversial artist H. R. Giger.
The most well-known track is “Karn Evil 9”, the suite covering most of the album. The original version of this suite was so long that it had to be split between sides 1 and 2 of the record. “Karn Evil 9” is reckoned to be one of EL&P’s masterpieces. It is famous for the incipit to its “First impression, Part 2”, with Greg Lake pronouncing the words that became, at that time, the introductory “trademark” during the band’s live performances: “Welcome back my friends to the show that never ends …”. For the sake of curiosity, "Karn Evil 9" includes vocal credit for Keith Emerson, and is Emerson's only official vocal credit on an EL&P record.
The lyrics were co-written by Greg Lake with fellow ex-King Crimson member Pete Sinfield. On the instrumental "Toccata" (one of the album highlights) , based on Alberto Ginastera’s 1st Piano Concerto, special synthesized effects were produced not by Keith Emerson but by Carl Palmer, using newly-developed drum synthesizers.
There is no “weak” track on this album - a true progressive rock gem. For this reason, I gave it an “EXCELLENT” mark.

EMERSON, LAKE & PALMER (1973):

Keith Emerson - organo, piano, clavicembalo, fisarmonica, sintetizzatori Moog (organ, piano, harpsichord, accordion, Moog synthetizers)
Greg Lake - voce, basso, chitarre elettriche e acustiche (vocals, bass, electric and acoustic guitars)
Carl Palmer - batteria e percussioni, sintetizzatori percussivi (drums and percussions, percussion synthetizers)

TRACK LIST:

1. Jerusalem
2. Toccata
3. Still you turn me on
4. Benny the bouncer
5. Karn Evil 9: a) 1st impression, part 1; b) 1st impression, part 2; c) 2nd impression; d) 3rd impression

BRAIN SALAD SURGERY (EMERSON, LAKE & PALMER) - 40,9 MB

sabato 20 ottobre 2007

ROLLER (GOBLIN) - 1976


Dopo aver postato, il 1° aprile, “Profondo rosso”, celebre colonna sonora dell’omonimo e indimenticabile thriller di Dario Argento realizzata dai Goblin, eccomi oggi con “Roller”, secondo album di questa ottima band progressive nostrana.
Con la pubblicazione di “Roller”, i Goblin dimostrarono di essere in grado di cavarsela da soli (e a quali livelli!) senza legare il loro nome (e il loro successo) a una delle truculente pellicole di Argento. Proprio per questo motivo, la musica di “Roller” è più “dilatata” rispetto al lavoro precedente.
L’omonimo pezzo di apertura, "Roller", ruota attorno a un giro di basso e alle inconfondibili tastiere stile Mike Oldfield (compreso un organo a canne). Il brano successivo “Aquaman" è quello dall’atmosfera più suggestiva, con il piano elettrico che cede il passo a una sezione in qualche modo reminescente dei Pink Floyd. Segue "Snip snap", tipico “funky” con clavinet e basso senza tasti in risalto: un pezzo che ricorda in qualche modo le atmosfere de Il Volo (altra band progressive italiana anni Settanta) nel loro album "Essere o non essere?” (da me postato il 6 maggio), con un grintoso sound funky “nero” abbinato ai temi progressive in voga all’epoca. “Il risveglio del serpente” è in pratica un dolce e malinconico assolo di piano. Il quinto brano dell’album (quello che introduceva il lato “B” dell’LP originale in vinile) si intitola "Goblin" e, con i suoi 11 minuti di durata, rappresenta il pezzo forte del disco. Si tratta del brano che permette al gruppo di esprimersi al meglio, con melodie azzeccate, ritmi serrati e un’esecuzione impeccabile (fra l’altro, lo stile del bassista Fabio Pignatelli ricorda a tratti quello di Chris Squire degli Yes). Il pezzo conclusivo, "Dr. Frankenstein", rappresenta, a mio parere, il modo "peggiore"per chiudere un album così bello.
Voto personale (scarso / insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Ottimo.

After posting “Profondo rosso” (i.e. the soundtrack to the famous Dario Argento’s thriller movie) on April 1st, let me introduce you to “Roller”, the second album by Italian prog band Goblin.
With "Roller", Goblin proved that they could float all by themselves without a gruesome Dario Argento flick to back them up. Without the need of worry about a film, the music tends to be a bit longer than what they usually do.
The album opens up with "Roller", a song circling around some slap-bass, some Oldfield-like keyboards, and a pipe organ. "Aquaman" is a nice atmospheric piece dominated by the electric piano, then there's a Pink Floyd-like section with Hammond organ. "Snip snap" is a funky piece, dominated by clavinet, with some great use of fretless bass. This song isn't too far off with what Il Volo (another 1970s Italian prog band) did on "Essere o Non Essere?” (which I posted on May 6th) , combining a blaxploitation funk sound with the prog sound of the time. "Il risveglio del serpente” is mainly a live piano-dominated piece. "Goblin", the lengthiest piece at 11 minutes, is the album's high-point, really allowing the band to stretch out, with some somewhat spacy passages, to more funky passages, great themes and great playing all around (among other things, bassist Fabio Pignatelli sometimes seems to play his bass after the fashion of Yes’s Chris Squire). Unfortunately the last piece, "Dr. Frankenstein" is the album's only real weak spot.
My personal mark (very poor / poor / pass / good / fairly good / very good / excellent): Very good.

GOBLIN (1976):

Massimo Morante - chitarra (guitars)
Claudio Simonetti - piano, tastiere (piano, keyboards)
Fabio Pignatelli - basso (bass)
Agostino Marangolo - batteria e percussioni (drums and percussions)
Maurizio Guarini - tastiere (keyboards)

TRACK LIST:

1. Roller
2. Aquaman
3. Snip snap
4. Il risveglio del serpente
5. Goblin
6. Dr. Frankenstein

ROLLER (GOBLIN) - 31,2 MB

venerdì 19 ottobre 2007

IL DAVANZALE ... (THE BIG CHEST ...)


Ma sono vere??? Sembra di sì.

Are these boobs real??? I guess so.

BATTUTE CALCISTICHE MEMORABILI (MEMORABLE SOCCER LINES)











TOTO IV (TOTO) - 1982


Pubblicato nel 1982, “Toto IV” è il quarto album dei Toto e rappresenta uno dei maggiori successi, in termini di vendite, degli anni Ottanta. I singoli “Africa” e “Rosanna” sono indubbiamente i più celebri di questo album che si è aggiudicato ben sei Grammy Awards, fra i quali “Miglior brano dell’anno” (“Rosanna”), “Miglior album dell’anno” e “Migliore produzione dell’anno”.
I Toto sono nati nel 1976, riunendo alcuni dei session men più famosi e abili di quel periodo. La loro fama è dovuta alla loro raffinata tecnica musicale e al loro stile capace di abbinare pop, rock, soul, funky, rock progressivo, hard rock, rhythm ‘n’ blues e jazz – uno stile che conta ammiratori non solo fra il pubblico in generale ma anche fra gli “addetti ai lavori”. I Toto hanno pubblicato diciassette album, vendendo oltre 30 milioni di dischi, e sono tuttora in attività, sostenuti da un pubblico che accorre numeroso ai loro concerti in tutto il mondo.
“Toto IV” è con tutta probabilità il loro album più conosciuto -un album che non deve mancare nella collezione di ogni appassionato di musica pop contemporanea.
Voto personale (scarso / insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Ottimo.

Released in 1982, “Toto IV” was the band’s eponymous fourth album – one of the most commercially successful records of the 1980s. The album featured the hit singles “Africa” and “Rosanna”, and was awarded 6 Grammy Awards, including “Record of the year (“Rosanna”), “Album of the year” and “Producer of the year”.
Toto founded in 1976 by some of the most popular and experienced session musicians of the era, and are still known for their technical prowess in the studio, as well as a musical style that combines elements of pop, rock, soul, funk, progressive rock, hard rock, rhythm ‘n’ blues and jazz, making them appeal to a variety of musicians and non-musician listeners. The band has released 17 albums, selling over 30 million records to date, and still continues to sold out arenas, clubs and theatres internationally.
“Toto IV” is no doubt the band’s best known album - an absolute must for any contemporary pop music fan.
My personal mark (very poor / poor / pass / good / fairly good / very good / excellent): Very good.

TOTO (1982):

David Paich -tastiere, voce (keyboards, vocals)
Steve Lukather - chitarre, voce (guitars, vocals)
Bobby Kimball - voce (vocals)
Steve Porcaro - tastiere (keyboards)
Jeff Porcaro - batteria e percussioni (drums and percussions)
David Hungate - basso (bass)

TRACK LIST:

1. Rosanna
2. Make believe
3. I won’t hold you back
4. Good for you
5. It’s a feeling
6. Afraid of love
7. Lovers in the night
8. We made it
9. Waiting for your love
10. Africa

TOTO IV (TOTO) - 48,4 MB

giovedì 18 ottobre 2007

DA CHE PULPITO VIENE LA PREDICA ... (LOOK WHO'S TALKING ...)



QUESTA È DAVVERO BELLA!
MA COS’È? UNA BARZELLETTA?
Il giudice californiano D.D. Sitgraves ha rifiutato l’estradizione in Italia del boss mafioso Rosario Gambino, preoccupato per il fatto che il boss possa subire la "tortura" del carcere duro. Il giudice sostiene che il cosiddetto “41-bis” viola le norme ONU.
Una notizia "eclatante", reagisce il Ministro della Giustizia Clemente Mastella. "Francamente, che venga da un giudice di un paese come gli Stati Uniti, che applica la pena di morte ... Non so davvero se sia più in linea con le norme ONU chi applica la pena di morte o chi utilizza il carcere duro, vedi Guantanamo".
Fa eco il presidente della Commissione Antimafia, Francesco Forgione: "Da quale pulpito viene la predica ... Il 41-bis ha superato tutte le prove, da quella di costituzionalità a quelle dell’Onu, fino alla corte europea dei diritti dell’uomo". Tutto questo in un momento in cui gli USA sono nel mirino della comunità internazionale per le leggi speciali antiterrorismo approvate dopo l’11 settembre e, soprattutto, per le violazioni dei diritti umani nel carcere di Guantanamo. Tante denunce di questi detenuti e di altri presunti terroristi nelle carceri Usa fanno appunto appello alla convenzione dell’ONU contro la tortura. La stessa cui si riferisce il giudice Sitgraves parlando, però, dell’Italia.
Che gli USA siano un paese sorpendente lo sappiamo tutti. Ma questa è davvero bella …
In alto due foto: 1) il “nostro poveretto” Rosario; 2) un dettaglio dei tanto temuti carceri nostrani.

THAT’S A GOOD ONE!
BUT WHAT IS IT? A JOKE?
California judge D.D. Sitgraves refused to extradite Rosario Gambino (a dangerous Mafia boss) to Italy, on the grounds of possible “torture” to which the Mafia boss might be subjected, owing to him being assigned to the “Code 41-bis” (a special law provision in force in Italy, according to which dangerous prisoners, such as Mafia bosses, terrorists, serial killers, etc. are subjected to hard imprisonment conditions). Judge D.D. Sitgraves says that “Code 41-bis” violates the ONU law on human rights.
“An astonishing piece of news,” says Italian Minister of Justice Clemente Mastella. “Quite more astonishing if we consider that such a statement on human rights comes from the USA, a country where the death penalty is enforced. Not to mention the REALLY HARD imprisonment conditions that exist in Guantanamo,” continues Clemente Mastella.
The Italian Minister of Justice’s words are echoed by Italy’s Antimafia Commitee President Francesco Forgione. “Look who’s talking … Code 41-bis has been approved and sanctioned both by the ONU and the European Court on Human Rights”. As a matter of fact, judge D.D. Sitgraves's statement really comes as a “surprise”: the USA government has been criticized by the international community for enforcing the special laws to fight terrorism, approved after September 11th 2001 and, above all, for violating the human rights in the Guantanamo prison. So many accusations from prisoners in Guantanamo and many other alleged terrorists in the USA prisons do appeal to the ONU convention against torture. The very same convention to which judge Sitgraves refers – the only difference in this case being that Italy is involved, not the USA.
Everybody knows the USA is a surprising country. Yet, this piece of news is a good one!
The two photos above show: 1) Rosario Gambino, “our poor chap”; 2) a detail of an Italian prison - the most hellish place on Earth ...

lunedì 15 ottobre 2007

THE GREAT LOST LIVE ALBUM (GENESIS) - 1973


"The Great Lost Live Album" è un disco dal vivo relativo a un concerto che i Genesis tennero al Rainbow Theatre di Londra il 20 ottobre 1973. Purtroppo, la scaletta del concerto non compare per intero sull'album: a quanto pare, furono eseguite anche le versioni live di "The musical box" e "Cinema show".
Un ottimo album in ogni caso, con impeccabili esecuzioni di alcuni pezzi forti dell'epoca.
Voto personale (scarso / insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Ottimo.

"The Great Lost Live Album" is a live recording of the concert held by Genesis at the Rainbow Theatre, London, on October 20th, 1973. Unfortunately, the set list of the concert does not appear fully on the album: apparently, "The musical box" and "Cinema show" were also played.
In any case, a nice album indeed, featuring perfect rendering of the original studio tracks.
My personal mark (very poor / poor / pass / good / fairly good / very good / excellent): Very good.

GENESIS (1973):

Peter Gabriel - voce, flauto (vocals, flute)
Steve Hackett - chitarre elettriche e acustiche (electric and acoustic guitars)
Mike Rutherford - basso, chitarre acustiche (bass, acoustic guitars)
Phil Collins - batteria e percussioni, voce (drums and percussions, vocals)
Tony Banks - tastiere, cori (keyboards, backing vocals)

TRACK LIST:

1. Watcher of the skies
2. Dancing with the moonlit knight
3. I know what I like
4. Firth of fifth
5. More fool me
6. The battle of Epping Forest
7. Peter Gabriel & Phil Collins - Green grass tale (duo performance)
8. Supper's ready

THE GREAT LOST LIVE ALBUM (GENESIS) - 102 MB

REGISTRAZIONI MODERNE (ANTONELLA RUGGIERO) - 1998


La modernità nella musica è un concetto vago.
L'appartenere al presente o l'essere temporalmente vicini alle tendenze del momento garantisce quasi sempre la modernità? Prodotti musicali ormai distanti negli anni possono essere considerati ancora moderni? Cosa separa la modernità dal futuristico?
Antonella Ruggiero, colei che fu per moltissimo tempo l'inconfondibile voce solista dei Matia Bazar e l'immagine del gruppo medesimo, ha pubblicato nel 1998 un CD di sicuro interesse per contenuti artistici, musicali e per i percorsi sperimentali intrapresi. Ad una prima lettura dei titoli dei brani si potrebbe cadere nella facile tentazione di definire quest'album come un "the best of": niente di più errato. O meglio: si tratta di una raccolta di successi dei Matia Bazar ma completamente ripensati, riarrangiati, risuonati, riregistrati, in sintesi, completamente nuovi. Fra le altre cose, dei Matia Bazar ho giò postato “Tango” e “Aristocratica” (rispettivamente l’8 marzo e il 24 maggio) - due album che vale davvero la pena ascoltare.
Subsonica, La Pina + Esa O.T.R., Rapsodia Trio, Ritmo Tribale, Timoria, Blu Vertigo, Banda Osiris, Ars Ludi, Scisma, Madaski: sono queste le band italiane responsabili dell'impatto innovativo impresso alle canzoni. L'ascolto dell'album è una continua sorpresa, un costante gioco di contrasti tra la memoria che ognuno ha delle canzoni in oggetto e la inaspettata vitalità ed attualità che emana dalla novella riproposizione delle stesse.
Non ha senso indicare quale siano i brani migliori di questa compilation: ognuno, ascoltandoli, li eleggerà secondi propri gusti e le novelle impressioni che ne ricaverà.
Voto personale (scarso / insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Ottimo.

Modernity in music is a vague concept.
Belonging to the present or adhering, from a diachronic point of view, to the present time’s trends should in general be a warrant of modernity. Is it actually? Can some musical products released many years ago be considered to be still modern? Where does the boundary between modernity and futurity lie?
Antonella Ruggiero, the Italian singer who was Matia Bazar’s lead vocalist (and also the “icon” of the band itself) over a long time, published “Registrazioni moderne” in 1998 – an outstanding album rich in artistic contents, musical innovation and experimentation. One might think, when first reading the track titles, that “Registrazioni moderne” is merely a “The best of” album, i.e. a compilation. As a matter of fact, “Registrazioni moderne” is a collection of Matia Bazar's hits, yet the latter have been fully rearranged, re-performed and re-recorded - in a few words, they sound like completely newer pieces. Among other things, you might like - and I recommend that you should listen to Matia Bazar’s “Tango” and “Aristocratica”, two albums I posted on March 8th and May 24th, respectively.
Subsonica, La Pina + Esa o.t.r., Rapsodia Trio, Ritmo Tribale, Timoria, Blu Vertigo, Banda Osiris, Ars Ludi, Scisma, Madaski: these are the names of the Italian bands that imbued the original Matia Bazar songs with a fully innovative and refreshing sound. Listening to this album is a rewarding experience – an incessant surprise, striking your memories with the Matia Bazar songs as they were originally released and the unexpected vitality and modernity of the new versions.
It makes no sense trying to elect the “best” songs of this album: everyone who wishes to listen to “Registrazioni moderne” will elect them according to their own taste and the novel feelings they will experience.
My personal mark (very poor / poor / pass / good / fairly good / very good / excellent): Very good.

TRACK LIST (WITH THE NAMES OF THE BANDS WHO RE-INTERPRETED AND PLAYED THE TRACKS):

1. Per un’ora d’amore (Subsonica)
2. Solo tu (La Pina e Esa O.T.R.)
3. Vacanze romane (Rapsodija Trio)
4. Aristocratica (Ritmo Tribale)
5. Ti sento (Timoria)
6. Elettrochoc (Blu Vertigo)
7. Mister Mandarino (Banda Osiris)
8. Stasera che sera (Ars Ludi)
9. Fantasia (Blue Vertigo)
10. Cavallo bianco (Scisma)
11. Il video sono io (Subsonica)
12. C’è tutto un mondo intorno (Timoria)
13. Vacanze romane (Madaski con Rapsodija Trio)

REGISTRAZIONI MODERNE (ANTONELLA RUGGIERO) - 112 MB

domenica 14 ottobre 2007

BELLEZZE TELEVISIVE ITALIANE: LORENA BIANCHETTI (ITALIAN TV BEAUTIES: LORENA BIANCHETTI)


È da una vita che non posto immagini di bellezze televisive italiane.
Rieccomi dunque con una bellezza non molto nota, ma che personalmente mi fa impazzire, ben più di tante altre: Lorena Bianchetti.

I have not posted pictures of Italian TV beauties for ages.
Here I am posting a wonderful snapshot of a lovely young anchorwoman who really turns me on - much more than many other celebrities: Lorena Bianchetti.

sabato 13 ottobre 2007

ENCORE (live) (TANGERINE DREAM) - 1977


“Encore” è un album dal vivo di musica elettronica pubblicato nel 1977 dal gruppo tedesco Tangerine Dream. Presenta registrazioni tratte dalla fortunata tournee americana della band di quello stesso anno, e comprende in tutto quattro “brani” (ciascuno dei quali occupava una facciata del doppio long-playing originale): “Cherokee Lane”, “Monolight”, “Coldwater Canyon” e “Desert dream”.
I Tangerine Dream eseguirono “Cherokee Lane” e “Monolight” - ovvero, varianti dei medesimi - in occasione di ogni concerto del 1977. Il primo brano, “Cherokee Lane” inizia con un effetto del vento seguito da tastiere dall’atmosfera "minacciosa", dando poi inizio a un’improvvisazione ipnotica su base di sequencer, la quale di fatto si trascina fino al termine. Il brano n° 2, “Monolight”, parte con un assolo di piano, seguito da un breve pezzo melodico (il più gradevole di tutto l’album) a tempo di marcia. Viene quindi introdotta una sezione improvvisata, sul consueto tappeto martellante di sequencer, fino alla parte conclusiva: un assolo nostalgico di piano e chitarra. Il terzo brano “Coldwater Canyon” ruota essenzialmente attorno alla chitarra elettrica di Fröese. Ma è il quarto e ultimo pezzo, "Desert dream" (comprendente alcuni “scarti” degli album da studio precedenti), a proporre atmosfere più sognanti e rilassate.
La cosa che più mi colpisce ascoltando questo album a distanza di tanto tempo è come in esso si colga al meglio l’essenza dei Tangerine Dream stile fine anni Settanta: niente di eccezionale, semplicemente un album pulito e ben realizzato, con quattro brani eseguiti impeccabilmente: “Cherokee Lane”, considerato come una “summa” dello stile del trio tedesco in quel periodo; “Monolight”, indubbiamente il più melodico, classico (dal momento che è diviso in più sezioni); “Coldwater Canyon”, basato sull’incessante pulsare dei sequencer e sugli assoli di chitarra; “Desert dream”, perfetta esemplificazione delle atmosfere evanescenti e “astratte” del gruppo.
Voto personale (scarso / insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Distinto.

“Encore” is an electronic music album released in 1977 by the German group Tangerine Dream. It is (mostly) assembled from various recordings from the band's very successful 1977 U.S. tour and includes four tracks (each of them filling one side of the original double LP record): “Cherokee Lane”, “Monolight”, “Coldwater Canyon” and “Desert dream”.
Tangerine Dream performed “Cherokee Lane” and “Monolight”, or some variants thereof, at every concert in 1977. After a slightly experimental wind effect / organ intro, “Cherokee Lane” settles into a hypnotic sequencer/mellotron improvisation. “Monolight” starts with a piano improvisation, followed by a short melodic piece set to a march-like rhythm. After this, a more typical sequence is brought in and the band return to improvisation, until the track ends with another piano section. “Coldwater Canyon” plunges headfirst into another sequence-based improvisation with a very choppy rhythm, laced with extensive guitarwork from Froese. In contrast to the other three tracks, "Desert dream" turns out to be a collage of older, more atmospheric material, including leftover material from previous studio albums.
Probably what I like about listening to this album in retrospect is that it captures Tangerine Dream doing what they did in the late 1970s: not distinctive, but faithful and accurate. Side 1 is the general overview piece; Side 2 is the most melodic, the most "classical" in that you could divide it into movements; Side 3 has Edgar Froese playing guitar over the trademark throbbing sequencers; and Side 4 is one of their abstract, atmospheric pieces.
My personal mark (very poor / poor / pass / good / fairly good / very good / excellent): Fairly good.

TANGERINE DREAM (1977):

Edgar Fröese - tastiere, sintetizzatori, chitarra elettrica (keyboards, synthetizers, electric guitar)
Peter Baumann - tastiere, sintetizzatori (keyboards, synthetizers)
Chris Franke - tastiere, sintetizzatori (keyboards, synthetizers)

TRACK LIST:

1. Cherokee Lane
2. Monolight
3. Coldwater Canyon
4. Desert dream

ENCORE (TANGERINE DREAM) - 97,6 MB

IN BAGNO (IN THE BATHROOM)





Bisogna sempre bussare alla porta prima di entrare nel bagno in casa di una donna ...

One should always knock on the door before walking into a bathroom at a woman's home ...

venerdì 12 ottobre 2007

LIVERPOOL (FRANKIE GOES TO HOLLYWOOD) - 1986


Chi non ricorda, fra quelli che hanno almeno 40 anni, “Relax”, il famoso successo dei Frankie Goes to Hollywood datato 1984 e bandito (soprattutto la rispettiva videoclip) per oscenità (“Relax, don’t you ask, when you wanna cum don’t you ask …”, ovvero “Rilassati, non fare domande, quando vuoi venire non fare domande …”).
“Frankie Goes to Hollywood” è stata una band inglese di musica dance-pop che raggiunse la masisma fama a metà anni Ottanta. Come già detto, il loro singolo d’esordio “Relax” fece scalpore, al punto da essere proibito dalla BBC per oscenità. Nonostante ciò, “Relax” raggiunse il n° 1 delle classifiche dei singoli (o 45 giri, come si diceva allora) britannici, rimanendovi per cinque settimane di fila e continuando a riscuotere un enorme successo per tutto il 1984, al punto da risultare, a maggio 2006, il settimo miglior singolo di tutti i tempi per vendite nel Regno Unito. Con i successivi singoli altrettanto azzeccati “Two tribes” e “The power fo love”, Frankie Goes to Hollywood risultano il secondo gruppo di tutti i tempi (dopo Gerry and the Pacemakers, nel 1964) ad aver raggiunto la posizione n° 1 delle classifiche dei singoli britannici con i loro primi tre singoli.
“Liverpool” fu pubblicato nell’ottobre 1986 – secondo (e ultimo) album della formazione – come seguito al tanto atteso singolo “Rage hard” (presente nell’album) che era uscito nell’agosto precedente, raggiungendo il quarto posto). L’album fu stroncato dalla critica musicale, e anche i successivi singoli "Warriors of the wasteland" e “Watching the wildlife” non ebbero lo stesso successo dei precedenti. Nel frattempo, il gruppo andò vicino alla rottura, nel corso della tournee di presentazione del nuovo album – una tournee che, al contrario, riscosse un vasto consenso di pubblico. Il cantante Johnson se ne stava per conto suo nel tempo libero durante il tour, e la tensione raggiunse il culmine in occasione di una lite fra Johnson e il bassista O'Toole durante il concerto alla Wembley Arena del gennaio 1987, a testimonianza dei rapporti ormai pessimi fra il vocalist e il resto della band. La tournee venne portata a termine, dopodichè Johnson abbandonò il gruppo.
Nonostante ciò, “Liverpool” è un ottimo album. L’introduzione vagamente “progressive” del brano di apertura “Warriors of the wasteland” è splendida, per quanto il resto del brano (e dell’intero album) sia caratterizzato talvolta da atmosfere “heavy”. Fra i brani che prediligo, “Warriors of the wasteland”, “Rage hard”, “Maximum joy” e “For heaven’s sake”.
Voto personale (scarso / insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Ottimo.

If you are at least 40 years old, you will certainly remember “Relax”, the famous single released by Frankie Goes to Hollywood in 1984 and banned for obscenity (“Relax, don’t you ask, when you wanna come don’t you ask …”).
“Frankie Goes to Hollywood” was a British dance-pop band popular in the mid 1980s. They caused a sensation with their debut single “Relax”, which was famously banned by the BBC (for its obscene contents) though it subsequently topped the UK singles chart for five consecutive weeks, going on to enjoy prolonged chart success throughout 1984 and ultimately becoming the seventh best-selling UK single of all time (as of May 2006). Following the phenomenal follow-up success of “Two tribes” and “The power fo love”, Frankie Goes to Hollywood became the second act in the history of the UK charts to reach number one with their first three singles (the first being Gerry and the Pacemakers, in 1964).
“Liverpool” was released in October 1986 as their second (and last) original album, after
the long-awaited new Frankie Goes to Hollywood single “Rage hard” (one of the eight “Liverpool” tracks) had been published in August, reaching number 4 in the UK). The album was generally panned by the music press, and chart returns declined rapidly with the follow-up singles "Warriors of the wasteland" and “Watching the wildlife. The group meanwhile threatened to implode of its own accord, in the course of an otherwise successful tour promoting the new album. Johnson kept himself markedly separate from the rest of the band when offstage at this period, tensions becoming exacerbated during a backstage altercation between Johnson and O'Toole at the Wembley Arena in January 1987, reflecting the generally collapsing relationship between lead singer and the rest of the band. Frankie Goes to Hollywood would complete the tour, but Johnson ultimately left the group thereafter.
In any case, “Liverpool” is a very good album. The vaguely “progressive” introductory section of the opener “Warriors of the wasteland” is a really enjoyable piece of music, though the rest of the song (and the album at large) sometimes sounds a bit “heavy”. My favourite tracks include “Warriors of the wasteland”, “Rage hard”, “Maximum joy” and “For heaven’s sake”.
My personal mark (very poor / poor / pass / good / fairly good / very good / excellent): Very good.

FRANKIE GOES TO HOLLYWOOD (1986):

Holly Johnson - voce (vocals)
Mark O’Toole - basso (bass)
Brian Nash - chitarre (guitars)
Peter Gill - batteria e percussioni (drums and percussions)
Paul Rutherford - cori, coreografie (backing vocals, choreography)

TRACK LIST:

1. Warriors of the wasteland
2. Rage hard
3. Kill the pain
4. Maximum joy
5. Watching the wildlife
6. Lunar bay
7. For heaven's sake
8. Is anybody out there?

LIVERPOOL (FRANKIE GOES TO HOLLYWOOD) - 86,6 MB