martedì 29 maggio 2007

ITALIANI E STRANIERI - BUONI E CATTIVI

LA DONNA INCINTA DELL'UMBRIA NON È STATA UCCISA DA STRANIERI "CATTIVI". È STATA UCCISA DAL MARITO!

Questo post non ha niente a che spartire con la musica. Né con le giocose immagini di donne, luoghi di vacanze o cani.
È piuttosto uno sfogo controcorrente. I "cattivi" dovrebbero essere sempre gli altri, gli stranieri (per la massa, meglio soprattutto se albanesi, marocchini o rumeni). E invece, un ennesimo fatto di cronaca testimonia come ANCHE noi italiani riusciamo a eccellere per efferatezza.
Viene da ridere - o meglio, da piangere - pensando a come in tutti questi casi di cronaca si dia subito la colpa agli stranieri. Eppure, come nell'ultimo caso della povera donna incinta uccisa dal marito, il cattivo è uno del luogo.
Certo, gli stranieri si rendono responsabili di brutti fattacci di cronaca, lo sappiamo benissimo. Nella mia città (Torino), sono loro che spacciano a destra e a manca (anche se al vertice della piramide sembrerebbero esserci personaggi dell'andrangheta ...)
Ma torniamo alla cronaca nera italiana più recente.
CHI HA AVUTO IL CORAGGIO - DA LEONI "CANAGLIE" - DI UCCIDERE DUE BAMBINI?
Il piccolo Tommaso Onofri chi lo ha ucciso più di un anno fa? Un rumeno? No. Un muratore. Italiano, del Sud.
E chi ha ucciso il povero bimbo in Lombardia pochi mesi or sono, insieme alla mamma e ad altre due persone? Un marocchino? No. Una coppia di "brave persone". Italiane, anzi "padane" (per fare contento Bossi & compagnia bella), del profondo Nord.
Il razzismo mi da un fastidio enorme. Soprattutto se a parlare siamo proprio noi, italiani. Noi che abbiamo esportato la mafia oltreoceano, noi che ci permettiamo il lusso di avere quattro regioni dove lo stato non esiste, dove in alcune città e quartieri non sono i delinquenti a essere bersagliati da oggetti scagliati dalle finestre, bensì le forze dell'ordine. Noi che abbiamo la regione più inquinata d'Europa, solo perché le mafie locali speculano sul traffico dei rifiuti. Noi che quando un sequestrato molti anni fa riuscì a fuggire dalla prigionia, la popolazione locale lo riportò dai sequestratori anziché chiamare la polizia.
Noi italiani ci stupiamo di attentati, bombe e kamikaze. Non ci ricordiamo che qualche decennio fa certa gente di casa nostra si divertiva a piazzare ordigni esplosivi nelle banche, sui treni, nelle stazioni - proprio come succede ora in Iraq, tanto per fare un esempio. Inorridiamo dinanzi agli stupri di cui riferisce la cronaca - stupri commessi da stranieri, ovviamente. Peccato che l'ottanta per cento degli stupri avvengano in ambito familiare ... Additiamo i tifosi inglesi
come "hooligans" - un tempo lo erano, certamente. Adesso lo fanno solo raramente, chissà perché solo quando incontrano certe squadre italiane (vedi Roma-Manchester in Champion's League).
Non sono anti-italiano, non sono esterofilo. Esiste il buono e il cattivo da tutte le parti. Nella mia vita, l'unica fregatura - in termini "concreti" di denaro - l'ho avuta da un'italiana. O meglio, da una torinese, come me. Degli stranieri non posso lamentarmi. Anche perché, per rimanere in tema di soldi, quando andavo in giro a suonare con la mia orchestra, l'unica proprietaria di un locale che, quando registrava il tutto esaurito, ci pagava ben più del prezzo pattuito era albanese. Una donna colta, intelligente (e "bona"), sposata con un benestante italiano. Eppure era albanese. Strano, vero???

P.S. - DIVERSAMENTE DA QUANTO FACCIO DI SOLITO, NON TRADUCO IN INGLESE IL CONTENUTO DI QUESTO POST.
I PANNI SPORCHI È MEGLIO LAVARLI IN FAMIGLIA ...

lunedì 28 maggio 2007

PASSEGGIATA SUL LUNGOMARE (SEASIDE PROMENADE)


Passeggiando su un lungomare può anche capitare di imbattersi in spettacoli del genere ...

When you walk along a seaside promenade, you might even happen to come across girls like the one above ...

PER UN AMICO (PREMIATA FORNERIA MARCONI)


La Premiata Forneria Marconi (P.F.M.) è una delle band storiche del progressive italiano anni Settanta. Nonostante le evidenti influenze di mostri sacri quali Genesis e King Crimson, i primi lavori del gruppo erano davvero di ottima fattura. Tuttavia, dopo il disco dal vivo "Live in U.S.A.", la P.F.M. non è più stata in grado di ripetere i successi, in termini di qualità, dei primi album.
Il 4 maggio avevo già postato un loro disco, "Passpartù", appartenente al "secondo periodo" del gruppo. L'album che propongo oggi, pubblicato nel 1972, è il secondo della loro carriera ed è in puro stile progressive, del tutto diverso da "Passpartù". A mio parere, rappresenta un "seguito" ideale al capolavoro d'esordio "Storia di un minuto", grosso modo come fecero i King Crimson pubblicando "In the wake of Poseidon", copia quasi speculare - seppur meno azzeccata - del maestoso album d'esordio "In the court of the Crimson King" (da me postato il 14 marzo).
Voto personale (scarso / insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Ottimo.

Premiata Forneria Marconi (a.k.a. P.F.M.) was one of the leading Italian progressive rock bands in the 1970s. Despite having been heavily influenced by such mythical progressive bands as Genesis and King Crimson, the early P.F.M.'s albums were very good. However, after releasing their "Live in U.S.A." (a.k.a. "P.F.M. cook") live record, the band was no longer able to produce such remarkable works (in terms of quality) as their early records.
On May 4th I posted "Passpartù", an album which belongs to P.F.M.'s "second period". The album I'm posting today is the band's second release (1972), pure progressive style - completely different from "Passpartù". It sounds like an ideal "follow-up" to the band's excellent debut record "Storia di un minuto", just like King Crimson released "In the wake of Poseidon" after - and yet not so good as - their debut masterpiece "In the court of the Crimson King" (which, among other things, I posted on March 14th).
My personal mark (very poor / poor / pass / good / fairly good / very good / excellent): Very good.

PREMIATA FORNERIA MARCONI (1972)

Franco Mussida - chitarre, voce (guitars, vocals)
Flavio Premoli - tastiere, voce (keyboards, vocals)
Franz Di Cioccio - batteria e percussioni, voce (drums and percussions, vocals)
Mauro Pagani - flauto, ottavino, violino, voce (flute, piccolo, violin, vocals)
Giorgio Piazza - basso, voce (bass, vocals)

TRACK LIST:

1. Appena un po'
2. Generale
3. Per un amico
4. Il banchetto
5. Geranio

PER UN AMICO (PREMIATA FORNERIA MARCONI) - 78,1 MB

CANI (DOGS)





Dopo tempo immemorabile, ecco altre immagini carine di cani - mia passione della vita, seconda solo a quella per le donne ...

I haven't posted dog pictures for ages. So I'll make up for that by posting some nice pictures of dogs, one of my greatest likings in life (after women, of course ...)

STORIE D'AMORE (AVION TRAVEL)


Il 28 aprile ho postato l'album "Opplà" degli Avion Travel, raffinata band jazz-folk-progressive italiana.
A un mese esatto di distanza, rieccomi a postare un altro loro disco: "Storie d'amore" (2000). Si tratta di una compilation di cover di vecchi successi italiani (più un classico di Jobim, "Insensatez"), rielaborati con la solita eleganza che contraddistingue la "Piccola Orchestra" degli Avion Travel.
Degne di nota - e di ascolto - in particolare: "Ma che freddo fa", "Il cielo", "Che senso ha" e "Sono contento perché la mamma ...".
Voto personale (scarso / insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Distinto.

On April 28th I posted "Opplà", an album by excellent italian jazz-folk-progressive band Avion Travel.
After exactly one month, I'm posting one more album of theirs: "Storie d'amore", released in 2000. It includes nine Italian hits cover songs, plus a foreign song: Jobim's world-famous "Insensatez" - all of which are excellent remakes in Avion Travel's highly-refined style. My favourite tracks include "Ma che freddo fa", "Il cielo", "Che senso ha" and "Sono contento perché la mamma ...".
My personal mark (very poor / poor / pass / good / fairly good / very good / excellent): Fairly good.

AVION TRAVEL (2000)

Peppe Servillo - voce (vocals)
Mimì Ciaramella - batteria e percussioni (drums and percussions)
Fausto Mesolella - chitarre (guitars)
Mario Tronco - tastiere (keyboards)
Peppe D'Argenzio - sassofoni, ocarina (saxes, ocarina)
Ferruccio Spinetti - basso, contrabbasso (bass, double bass)

TRACK LIST:
1. La notte
2. Ma che freddo fa
3. Lu minaturi
4. Insieme a te non ci sto più
5. Il cielo
6. Che senso ha ("Insensatez")
7. Canzone appassionata
8. Metà di me
9. Sono contento perché la mamma ...
10. Non è successo niente

STORIE D'AMORE (AVION TRAVEL) - 37,0 MB

venerdì 25 maggio 2007

BARZELLETTE PER ADULTI (BLUE JOKES - ADULTS ONLY)

- Qual è la differenza fra un preservativo e una bara?
- Tutte e due ospitano un corpo rigido, solo che uno sta venendo e l’altro se ne sta andando.”



Una vecchietta passeggia con una gallina sotto il braccio. Un uomo anziano la vede e dice:
“Che bella. Me la darebbe per 10 euro?”
La vecchietta:
“Un attimo che poso la gallina.”


An old woman is walking down the street with a hen under her arms. An old man comes across her and asks:
“How nice! Will you give it to me for 10 euros?”
The old woman answers:
“Just a moment, I’ll put down the hen first.”



Dio creò l’uomo, gli diede un cervello ed un pene, ma non sangue sufficiente a farli funzionare contemporaneamente.

God created man, gave him a brain and a penis, yet no enough blood to make both of them work simultaneously.


Quando di notte soffro d’insonnia, prendo dei lassativi. Non dormo lo stesso, ma almeno ho qualcosa da fare.

When I suffer from insomnia at night, I take a laxative drug. I can’t get to sleep all the same, but at least I’ve got something to do.


Il bambino alla mamma:
“Mamma, perché la maestra chiama Roberto “Robertino”, Paolo “Paolino”, Luca “Luchino” e a me no?”
La mamma, tentennante:

“Lo capirai da grande … mio caro Pompeo …”


The jokes based on Italian puns have not been translated into English.

RASSEGNA DI BELLEZZE TELEVISIVE ITALIANE: FRANCESCA SENETTE (ITALIAN TV BEAUTIES: FRANCESCA SENETTE)





Alcune immagini della bella giornalista di Rete 4 Francesca Senette.

Some nice pictures of Italy's Mediaset Rete 4 journalist Francesca Senette.

LIVE IN AMSTERDAM 17/09/1969 (PINK FLOYD)


Nel 1969, i Pink Floyd avevano quasi del tutto eliminato i vecchi brani di Syd Barrett dalla scaletta degli spettacoli dal vivo. Al loro posto, il gruppo proponeva una serie di brani – inediti o rielaborazioni di pezzi esistenti – che formavano, nell’insieme, due suite intitolate “The man” e “The journey”. Sono proprio questi brani a rappresentare il materiale presente nell’album dal vivo che posto oggi (registrato ad Amsterdam, il 17 settembre 1969).
Oltre ai pezzi inclusi in lavori precedenti o successivi della band, questo album dal vivo propone due inediti strumentali: “Don’t sleep” e “Labyrinth” (entrambi facenti parte della summenzionata suite “The man”). Purtroppo, la qualità del suono lascia a desiderare. E poi, la voce del commentatore olandese è una vera rottura. Un album da ascoltare, comunque.

By 1969, Pink Floyd’s live performances had almost completely done away with Syd Barrett’s compositions. Instead, the band repertoire included many new and reworked tracks grouped as two suites: “The man” and “The journey”. These tracks are included in the live rarity album I’m posting today (the live show was held in Amsterdam, The Nederlands, on September 17th, 1969).
This album features songs appearing on Pink Floyd’s studio records, as well as two previously unreleased instrumental tracks: “Don’t sleep” and “Labyrinth”, both of which included in “The man”, one of the above-mentioned suites. Unfortunately, the sound quality of this album is poor. Moreover, the commentator’s spoken description (in Dutch, I think) in a real pain in the neck. In any case, it is well worth being listened to.

PINK FLOYD (1969)
Roger Waters – basso, chitarre, voce (bass, guitars, vocals)
Dave Gilmour – chitarre, voce (guitars, vocals)
Rick Wright – tastiere, trombone in “Biding my time” (keyboards, trombone on “Biding my time”)
Nick Mason – batteria e percussioni (drums and percussions)

TRACK LIST:

1. Grantchester meadows
2. Biding my time
3. Don’t sleep
4. Cymbaline
5. Labyrinth
6. Green is the colour
7. The narrow way
8. Power toch
9. Celestial voice

LIVE IN AMSTERDAM (PINK FLOYD) - 56,7 MB

giovedì 24 maggio 2007

ARISTOCRATICA (MATIA BAZAR) - 1984





Lo scorso 8 marzo ho postato l’album “Tango” dei Matia Bazar, storico gruppo di pop melodico italiano. Ho detto "pop melodico", è vero. Ma proprio a partire da “Tango” (1983), il gruppo intraprese un percorso diverso e innovativo. L’album successivo, “Aristocratica” (1984), rappresenta a mio parere il gradino più alto non solo nella carriera dei Matia, ma anche nel contesto della musica pop italiana di qualità degli anni Ottanta.
Come nel caso dell’album precedente, “Aristocratica” comprende otto brani in uno stile che potrei definire “tecno-prog”. La struttura rimane quella della ‘canzone’, tuttavia il risultato finale è eccellente, grazie anche ai testi ermetici e originali. Una curiosità: i Matia Bazar in persona hanno dichiarato che, all’epoca, ascoltavano gente del calibro di Ultravox, Pink Floyd, Kraftwerk, Joy Division, Peter Gabriel ….
I suoni sono prettamente elettronici e ‘sintetici’, i ritmi talvolta martellanti, le atmosfere “da altro mondo”. E su tutto spicca la voce cristallina di Antonella Ruggiero, a mio parere la migliore vocalist italiana degli ultimi vent’anni (altro che Laura Pausini …..)
Tutti i pezzi sono meravigliosi, è difficile dire quali siano i migliori: forse, “Sulla scia”, “Ultima volontà”, “Milady”, “Aristocratica”, “Mosca Helzapoppin”, “Logica attenuante” (facevo prima a indicare i pezzi che mi piacciono “di meno”).
VOTO PERSONALE (SCARSO / INSUFFICIENTE / SUFFICIENTE / BUONO / DISTINTO / OTTIMO / ECCELLENTE): ECCELLENTE!

On March 8th I posted “Tango”, an album by Matia Bazar (a famous, long-established Italian easy listening band). I said “easy listening band”; yet, the very “Tango” album (released in 1983) marked the new innovative direction taken by Matia Bazar. “Aristocratica” was released in 1984 and can be considered, in my opinion, the best album of the band, as well as the best achievement of Italian pop music in the 1980s.
As with the previous record, “Aristocratica” includes eight tracks, pure “techno-prog” style. They are essentially “songs”, yet the ultimate result is outstanding, also thanks to the original, ‘cryptic’ lyrics. By way of curiosity, it should be pointed that the Matia Bazar members used to listen, as they themselves acknowledged, to such stuff as Ultravox, Pink Floyd, Kraftwerk, Joy Division, and Peter Gabriel, at the time of making the album …..
“Aristocratica” sounds typically electronic and “synthetic’, with repeated, often hammering rhythm patterns and ‘otherwordly’ atmospheres. All of this is enriched by the vocal mastery of Antonella Ruggiero, whom I consider the most talented Italian vocalist over the past two decades (how can Laura Pausini compare with her???)
All the tracks are great – it is very hard to say which of them are the best: maybe, “Sulla scia”, “Ultima volontà”, “Milady”, “Aristocratica”, “Mosca Helzapoppin” and “Logica attenuante” (perhaps I should have specified which songs I like ‘less’).
MY PERSONAL MARK (VERY POOR / POOR / PASS / GOOD / FAIRLY GOOD / VERY GOOD / EXCELLENT): EXCELLENT!


MATIA BAZAR (1984)
Antonella Ruggiero – voce (vocals)
Carlo Marrale – chitarre, voce (guitars, vocals)
Aldo Stellita – basso (bass)
Giancarlo Golzi – batteria e percussioni (drums and percussions)
COLLABORATORI ESTERNI (GUEST MUSICIANS):
Mauro Sabbione – tastiere, programmazione sintetizzatori (keyboards, synth programming)
Sergio Cossu – tastiere, programmazione sintetizzatori (keyboards, synth programming)

TRACK LIST:
1. Sulla scia
2. Carmen
3. Ultima volontà
4. Milady
5. Aristocratica
6. Mosca Helzapoppin
7. Logica attenuante
8. Luci al neon

ARISTOCRATICA (MATIA BAZAR) - 72,3 MB

IMMAGINI ROCK - PINK FLOYD (ROCK PICTURES - THE PINK FLOYD)







I Pink Floyd sono uno dei miei gruppi 'culto' - e uno dei gruppi 'maestri' del rock progressivo - a tal punto che do per scontata la loro conoscenza, e quindi li trascuro vergognosamente in questo blog.
Provvedo subito, postando alcune cartoline-immagini dei loro capolavori, alle quali seguirà in giornata una loro rarità dal vivo.

Pink Floyd are one of my 'cult' rock bands - and one of the progressive rock master groups, indeed - so I take their fame for granted and, accordingly, neglect them outrageously in this blog of mine.
Therefore I will take steps immediately by posting a few postcards showing images of their masterpieces, to which one of their rarity live albums will follow later on this day.

BEHAVIOUR - PET SHOP BOYS (1990)


Avrete certamente notato che, pur essendo appassionato di rock progressivo, non mi esimo dal postare album che giudico interessanti e che con il prog hanno poco a che spartire .
Eccone quindi un altro: "Behaviour", quinto album del duo pop-elettronico britannico Pet Shop Boys. Per quanto abbia riscosso un enorme credito fra i fan del gruppo, si tratta di un lavoro che sembra quadrare ben poco nel contesto della produzione del duo, il quale realizzò il disco utilizzando sintetizzatori analogici, essendosi a quanto pare scazzato delle tastiere digitali e dei campionatori in auge all'epoca. Non a caso, "Behaviour" è stilisticamente diverso sia dall'album precedente ("Introspective") sia da quello successivo ("Very"). Ma rimane pur sempre un disco di piacevole ascolto, con i suoi dieci brani ricchi di interessanti soluzioni armoniche, ritmiche e melodiche - soprattutto, a mio modesto parere, nei brani "My October symphony", Being boring", "This is the place I waited years to leave", e "Jealousy".
Voto personale (scarso / insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Ottimo.

You may have noticed that, despite my being keen on progressive rock, I sometimes post albums which I consider to be good and which have almost nothing to do with prog music.
Here's another such album: "Behaviour", the fifth record by UK electronic duo Pet Shop Boys, released in 1990. Although very popular among fans, in the context of Pet Shop Boys' other albums, Behaviour does not seem to fit. The band wanted to use analog synthesizers for this album as they were a bit fed up with digital synthesizers and samples at the time. Thus, "Behaviour" is stylistically different from either the previous album ("Introspective") or to the 1993 follow-up ("Very"). In any case, it is a very pleasant listen, with ten songs rich in harmonies, rhythm and nice tunes (my favourite ones: "My October symphony", "Being boring", "This must be the place I waited years to leave", and "Jealousy")
My personal mark (very poor / poor / pass / good / fairly good / very good / excellent): Very good.

PET SHOP BOYS (1990)

Neil Tennant - voce, tastiere, chitarra (main vocals, keyboards, guitar)
Chris Lowe - tastiere, voce (keyboards, vocals)

TRACK LIST:

1. Being boring
2. This must be the place I waited years to leave
3. To face the truth
4. How can you expect to be taken seriously?
5. Only the wind
6. My October symphony
7. So hard
8. Nervously/The end of the world *
9. Jealousy *

* Notare che i brani originariamente numero 8 e 9 sono stati "fusi" in un unica traccia (n° 8) in questa compilation, e che il brano 9, indicato come "The end of the world", corrisponde di fatto a "Jealousy".

* Please note that the original tracks 8 and 9 have been "merged" into one single track (no. 8) in this compilation, and that track 9, bearing the title "The end of the world", is actually "Jealousy".

BEHAVIOUR (PET SHOP BOYS) - 67,1 MB

MILAN CAMPIONE D'EUROPA (MILAN WIN THE CHAMPION'S LEAGUE)


Anche se sono tifoso sfegatato juventino, non posso non riconoscere i meriti della squadra rossonera berlusconiana (unica nota dolente ...) che, ancora una volta, in Europa si è dimostrata superiore.

Though I'm a keen Juventus supporter, I can't help acknowledging the merits of Berlusconi-owned (this is the only sore point of the team ...) Milan who, once again, proved themselves to be the best football team in Europe.

sabato 19 maggio 2007

JUVENTUS IN SERIE A!!!! (JUVENTUS BACK TO "SERIE A")



Non sono certo andato a festeggiare in piazza, ma in ogni caso voglio ricordarlo a tutti i "gufi" anti-Signora della serie maggiore: IL PROSSIMO ANNO CI SAREMO DI NUOVO ANCHE NOI!!!
LUNGA VITA ALLA VECCHIA SIGNORA!
P.S. Fra due-tre giorni ritornerò a postare musica come Dio comanda. E non vi dico quali album ho in serbo ...

I didn't think it wise to walk the streets downtown Turin and celebrate Juventus' promotion to the "Serie A" ("first division"), like many supporters did. Yet, I wish to remind all Juventus opponents one thing: JUVENTUS WILL BE FIGHTING HARD NEXT YEAR!!!
LONG LIVE THE "VECCHIA SIGNORA"!
P.S. I'll be back posting albums again in two-three days. Great albums, I promise it to you.

giovedì 17 maggio 2007

OCTOPUS (GENTLE GIANT) - 1972


Dopo due giorni di duro lavoro via di casa, rieccomi a postare un nuovo album - nel caso in questione, quello che considero il capolavoro dei Gentle Giant: "Octopus".
Lo scorso 22 marzo avevo già postato un altro album di questa versatile band inglese: "In a glass house", anch'esso di notevole fattura. "Octopus" è il quarto album del gruppo e comprende otto brani che evidenziano al meglio le abilità dei componenti della band, sia come musicisti sia come coristi. I brani che più mi colpiscono di quest'album sono "The Advent Of Panurge", "Knots", "The Boys In The Band" e, soprattutto, "Dog's Life".
Voto personale (scarso / insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Ottimo.

After being away on business and working very hard for two days, here I am again posting another album - in this case, the Gentle Giant's masterpiece (in my opinion): "Octopus".
On March 22nd I posted another interesting album of this versatile British band ("In a glass house"). "Octopus" is Gentle Giant's fourth album and includes eight songs that highlight the band members' incredible skills both as instrument players and vocalists. My favourite tracks in this album include "The Advent Of Panurge", "Knots", "The Boys In The Band" and, above all, "Dog's Life".
My personal mark (very poor / poor / pass / good / fairly good / very good / excellent): Very good.

GENTLE GIANT (1972)

Gary Green - chitarre, percussioni (guitars, percussions)
Kerry Minnear - tastiere, vibrafono, percussioni, violoncello, sintetizzatore Moog, voci (keyboards, vibraphone, percussions, cello, Moog, lead and backing vocals)
Derek Shulman - voce, sassofono (lead vocals, sax)
Phil Shulman - sassofoni, tromba, mellophone, voci (saxes, trumpet, mellophone, lead and backing vocals)
Ray Shulman - basso, violino, chitarre, percussioni, voci (bass, violin, guitar, percussions, vocals)
John Weathers - batteria e percussioni, xilofono (drums and percussion, xylophone)

TRACK LIST:

1. The Advent of Panurge
2. Raconteur troubadour
3. A cry for everyone
4. Knots
5. The boys in the band
6. Dog's life
7. Think of me with kindness
8. River

OCTOPUS (GENTLE GIANT) - 30,9 MB

lunedì 14 maggio 2007

EMERSON, LAKE & PALMER (E. L. & P.) - 1970


L'album d'esordio del supertrio Emerson, Lake & Palmer e, a mio parere, il più bello e originale. Forse per il fatto che fu il primo loro album che ascoltai da ragazzo (quasi 35 anni fa ...), grosso modo nello stesso periodo il cui ascoltai per la prima volta "Felona e Sorona" de Le Orme. Ed essendo già allora tastierista (e anche piuttosto bravo, a dire del mio professore), era più che ovvio rimanere colpiti da un tastierista come Keith Emerson.
Bando ai ricordi! Torniamo a parlare del disco. Che non ha affatto bisogno di commenti. Meraviglioso. Sei brani ottimi, direi anche eccellenti. E come voto avrei dato "Eccellente" se non fosse stato per il "trittico" a base di piano e organo a canne "The three fates": un pezzo indubbiamente bello, ma un tantino fine a se stesso.
In ogni caso, un album imperdibile per gli amanti del rock progressivo.
Voto personale (scarso / insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Ottimo.

The debut album of Emerson, Lake & Palmer is, in my opinion, the most original and finest of the British supertrio. My opinion is probably due to the fact that this was the first E.L.&P.'s album I chanced to listen to when I was a little boy (i.e. nearly 35 years ago ...) - roughly during the same period when I first listened to Le Orme's "Felona e Sorona". And since, at that time, I was a keyboard player (and a very talented one - at least that was what my piano teacher used to say), it was obvious that I was positively impressed by such a virtuoso player as Keith Emerson.
No more memories of my happy teenage days! Let me go back and talk about this album. Which needs no talking about. Simply a marvellous record! It includes six very good tracks. Or, I could say, six excellent tracks - and indeed I would rate this album as "Excellent" if it weren't for "The three fates" (a "tryptich" based on grand piano and reed organ, which sounds a bit too pretentious).
In any case, "Emerson, Lake & Palmer" is an absolute must for every progressive rock fan.
My personal mark (very poor / poor / pass / good / fairly good / very good / excellent): Very good.

EMERSON, LAKE & PALMER (1970)

Keith Emerson - pianoforte, organo, sintetizzatore Moog (piano, organ, Moog synthesizer)
Greg Lake - voce, basso, chitarre (vocals, bass, guitars)
Carl Palmer - batteria e percussioni (drums and percussions)

TRACK LIST:

1. The barbarian
2. Take a pebble
3. Knife-edge
4. The three fates
i) Clotho
ii) Lachesis
iii) Atropos
5. Tank
6. Lucky man

EMERSON, LAKE & PALMER (E. L. & P.) - 84,8 MB

sabato 12 maggio 2007

LA SPOSA OCCIDENTALE (LUCIO BATTISTI) - 1990


Giovedì 3 maggio ho postato l’album di Lucio Battisti intitolato “Il nostro caro angelo”, pubblicato nel 1973. Parlare di Battisti è superfluo: è considerato il personaggio più influente di tutta la musica pop italiana moderna, e ciò dice tutto. Quello che molti ignorano è, invece, la produzione battistiana degli ultimi anni. Nel 1981, Lucio Battisti ruppe il sodalizio con Mogol, optando per un genere sperimentale e originale, basato prevalentemente sull’elettronica. I sei album di questa cosiddetta “seconda fase” della carriera battistiana (“E già”, “Don Giovanni”, “L’apparenza”, “La sposa occidentale”, “Cosa succederà alla ragazza” e “Hegel”) sono stati oggetto di accoglienze e pareri discordanti fra il pubblico e la critica.
L’album che posto oggi è, appunto, “La sposa occidentale” (1990). I testi, affidati al poeta-paroliere Pasquale Panella, si fanno criptici, ermetici, densi di giochi di parole e di doppi sensi, mentre le sonorità diventano sempre più elettroniche col dominio assoluto di una sezione ritmica orientata verso la musica techno. Il canto diverrà impersonale, con la quasi totale scomparsa degli acuti, dell'alternarsi di toni alti e bassi che costituivano il punto di forza del particolare uso della voce di Battisti. I suoi successi degli anni Settanta erano capolavori - punto e basta. Ma anche gli ultimi suoi album (quali “La sposa occidentale”) riescono a trasmettere sensazioni uniche, se vogliamo più “fredde”, “elettroniche” ma, proprio per questo, tali da rispecchiare l’essenza del mondo ultratecnologico in cui viviamo. I brani che prediligo di questo album sono “I ritorni”, “Tu non ti pungi più”, “Potrebbe essere sera” e “Mi riposa”.
Voto personale (scarso / insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Distinto.

On May 3rd I posted Lucio Battisti’s “Il nostro caro angelo”, released in 1973. It’s no use discussing about Lucio Battisti: he’s considered the most influential song-writer and composer of modern Italian pop music – that’s all! However, a lot of people are not familiar with the albums Battisti released during the last years of his career.
In 1981 Battisti broke the partnership with famous lyricist Mogol (the "Mogol-Battisti" pair was a popular "trade-mark" of Italian pop music - the equivalent of Britain's "Lennon-McCartney" or "John-Taupin"), switching to a more experimental genre often based on electronic instruments. The six albums of his "second period" (“E già”, “Don Giovanni”, “L’apparenza”, “La sposa occidentale”, “Cosa succederà alla ragazza” and “Hegel”) were given a mixed reception from both critics and audiences.
Today I’m posting “La sposa occidentale” (1990). The lyrics (composed by poet-lyricist Pasquale Panella) are considered by some people as weird and often meaningless (others, however, understood the lyrics to be cryptic: a sort of intellectual mind game). As regards the music, Battisti’s singing style turned impersonal, the sound and tunes turned electronic, and the rhytm patterns resemble techno-pop. The many and numerous 70s hits of this artist were pure masterpieces – no doubt about it. Yet, even the latest albums (“La sposa occidentale” among them) convey unique feelings, certainly in a “colder”, “more electronic” style (and this very style does reflect, in my opinion, the essence of the today’s ultra-technological world). Among the songs I like better are “I ritorni”, “Tu non ti pungi più”, “Potrebbe essere sera” and “Mi riposa”.
My personal mark (very poor / poor / pass / good / fairly good / very good / excellent): Fairly good.

LA SPOSA OCCIDENTALE (LUCIO BATTISTI) - TRACK LIST:

1. Tu non ti pungi più
2. Potrebbe essere sera
3. Timida molto audace
4. La sposa occidentale
5. Mi riposa
6. I ritorni
7. Alcune noncuranze
8. Campati in aria

LA SPOSA OCCIDENTALE (LUCIO BATTISTI) - 50,1 MB

venerdì 11 maggio 2007

RASSEGNA DI BELLEZZE TELEVISIVE ITALIANE: ALESSANDRA BALLETTO (ITALIAN TV BEAUTIES: ALESSANDRA BALLETTO)




Giornalista sportiva, attualmente in forza alla redazione sportiva di Italia1.
Qualche chiletto in più non guasterebbe, per i miei gusti. Ma non direi certo di no, se avessi la possibilità di .....
P.S. Come avrete notato, ho notevolmente ridotto il numero dei post dedicati a belle donne e "gnocche" in generale. A tutti gli "aficionados" in materia, ricordo, ovvero rimando al blog "mother nature's daughters" (ved. "Friends and links"), dedicato esclusivamente alle curve femminili di ogni tipo e taglia.

A journalist specializing in soccer, Alessandra Balletto contributes for Italian Tv channel "Italia1".
Maybe too slim - some more flesh would not be bad, as far as I think. In any case, I wouldn't say 'No' to her, if only .....
P.S. As you may have noticed, I have greatly reduced the amount of posts dedicated to nice women and naked cuties. If you are particularly keen on the latter, you might like to visit the blog entitles "mother nature's daughters" (see "Friends and links"), which is dedicated only to nice, sexy and, in some cases, "bizarre" female bodies of all types and size.

FRAGMENTS OF LIGHT (SENSATIONS' FIX) - 1974


Dopo essermela spassata due giorni in Liguria (e, conseguentemente, non aver postato un fico secco), è doveroso da parte mia rimediare immediatamente (cioè, lavorare e postare come fanno tutti - o quasi - anche se al mare in settimana si sta da dio).
Eccome quindi con un "cult" progressive italiano (anche se un po' obsoleto ...). Se cercate un album progressive italiano anni Settanta diverso dai “soliti” P.M.F., Banco, Le Orme, (e rispettivi imitatori), questo è il disco che fa per voi. “Fragments of light” è il primo lavoro dei Sensations’ Fix, trio elettronico ispirato, fra gli altri, dalla musica tedesca di quei tempi. Ovviamente, i suoni di quei sintetizzatori - e, più in generale, la struttura del disco - sono alquanto datati, eppure non mancheranno di affascinare gli appassionati del genere. Un album da ascoltare, se non altro, per “curiosità prog-culturale”.
Voto personale (scarso / insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Distinto.

After enjoying a lovely two days' time in Liguria (and, as a result, posting no album at all), here I am at work again (I think I should do so, like every other weekday worker - but I have to admit that you have a wonderful time at the seaside while most people are at work).
If you are looking for an Italian prog album of the Seventies other than the usual P.F.M., Banco, Le Orme (and their respective imitators), let me suggest that you listen to “Fragments of light”, the first record released by Sensations’ Fix (an Italian trio who drew inspiration, among the others, from German “kraut-rock”). Of course, the vintage synthetizer sounds - and, in general, the very structure - of this album may seem out-of-date, yet they will surely appeal to the fans of this genre. An album which may be listened to out of “prog-culture curiosity”.
My personal mark (very poor / poor / pass / fairly good / very good / excellent): Fairly good.

SENSATIONS’ FIX (1974):

Franco Falsini – chitarre, sintetizzatori (guitars, synthetizers)
Richard Ursillo – basso, pedaliere elettroniche (bass, electronic pedals)
Keith Edwards – batteria e percussioni (drums and percussions)

TRACK LIST:

1. Fragments of light
2. Nuclear war in your brain
3. Music is painting in the air
4. Windopax and the stone sender
5. Space energy age
6. Metafel + Mafalac
7. Space closure
8. Music without gravity
9. Do you love me?
10. Like beyond the darkness
11. Telephatic children

FRAGMENTS OF LIGHT (SENSATIONS' FIX) - 36,7 MB

VOYAGE OF THE ACOLYTE (STEVE HACKETT) - 1975


“Voyage of the acolyte” segna il debutto solista di Steve Hackett, chitarrista dei Genesis. Pubblicato nel 1975, l’album risente enormemente delle atmosfere di Peter Gabriel e compagni nel loro periodo migliore; proprio per questo motivo, è un disco imperdibile, vero capolavoro del rock progressivo romantico in auge all’epoca.
Non saprei dire quali sono i brani migliori: ancora una volta, mi baso sul parametro di giudizio che uso per dare le mie valutazioni, vale a dire, il “piacere” e l’interesse con i quali riascolto determinati brani a distanza di 20-30 anni (e, in alcuni casi, anche oltre). Per cui, considero i migliori “Ace of wands”, “Star of Sirius” e “The lovers”.
Voto personale (scarso / insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Ottimo.

“Voyage of the acolyte” was the debut solo album from then Genesis guitarist Steve Hackett. It was released in 1975 and greatly influenced by the sound and atmospheres of the band’s best period. In other words, “Voyage of the acolyte” is a real must for all romantic progressive rock lovers.
The best tracks? Very difficult to say. Once more, the listening pleasure I derive from – and the interest I still take in - listening to such “old” songs (released 20-30 years ago, and even earlier) will be my yardstick on their value. Having said so, I think “Ace of wands”, “Star of Sirius” and “The lovers” are the best tracks.
My personal mark (very poor / poor / pass / good / fairly good / very good / excellent): Very good.

VOYAGE OF THE ACOLYTE (S. HACKETT) – 1975

MUSICISTI (CREDITS):

Steve Hackett - chitarre, mellotron, campane, autoharp, voce in “The hermit” (guitars, mellotron, bells, autoharp, vocals on “The hermit”)
John Hackett - flauto, sintetizzatori, campane (flute, synthesizers, bells)
Mike Rutherford - basso, chitarre a 12 corde (bass, 12-string guitars)
Phil Collins - batteria e percussioni, vibrafono, voce in “Star of Sirius” (drums and percussions, vibes, vocals on “Star of Sirius”)
John Acock - tastiere, armonium, piano (keyboards, harmonium, piano)
Sally Oldfield - voce in “The lovers” (vocals on “The lovers”)
Robin Miller - oboe, corno inglese (oboe, cor anglais)

TRACK LIST:

1. Ace of wands
2. Hands of the priestess (part 1)
3. A tower struck down
4. Hands of the priestess (part 2)
5. The hermit
6. Star of Sirius
7. The lovers
8. Shadow of the hierophant

VOYAGE OF THE ACOLYTE (STEVE HACKETT) - 91,8 MB

martedì 8 maggio 2007

UOMO DI PEZZA (LE ORME) - 1972


“Uomo di pezza” è il terzo album de Le Orme, pubblicato nel 1972. Come il precedente lavoro “Collage” (postato il 2 aprile), presenta lunghe sezioni strumentali alle quali si abbinano i consueti testi impeccabili scritti dal tastierista Tony Pagliuca.
Tralasciando le ormai scontate influenze di Emerson, Lake & Palmer - seppur rielaborate in un contesto italiano - “Uomo di pezza” è un disco che non stanca mai. Il titolo suggerisce l’interpretazione dei brani: si nota, infatti, come unico filo conduttore l’immagine dell’uomo imbambolato per una qualsiasi ragione davanti all’immagine della donna. Nonostante manchi una trama che unisca le vicende descritte nei vari pezzi, si tratta in fondo di un album concept.
Pur essendo difficile fare una scelta fra i brani che preferisco, opterei per “La porta chiusa”, “Figure di cartone” e “Aspettando l’alba”.
Voto personale (scarso / insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Ottimo.


“Uomo di pezza”, released in 1972, is Le Orme’s third album. As with the previous record “Collage” (which I posted on April 2nd), it relies mainly on instrumental sections combined, as usual, with the excellent lyrics (written by keyboardist Tony Pagliuca).
Apart from the band having, at that time, been influenced by Emerson, Lake & Palmer (while, at the same time, having drawn inspiration from the Italian song-making tradition), “Uomo di pezza” is an album I keep on listening to with great pleasure. Its title provides a clue to interpreting the songs: in fact, you may notice (if you can read or understand Italian) that the underlying theme is represented - as the cover picture clearly shows - by the men’s “amorous dependance” upon women. Despite there is no thread running through the songs, “Uomo di pezza” can be considered as a concept album.
All the songs are nice listens indeed, my favourite ones being “La porta chiusa”, “Figure di cartone” and “Aspettando l’alba”.
My personal mark (very poor / poor / pass / good / fairly good / very good / excellent): Very good.

LE ORME (1972):

Aldo Tagliapietra – voce, basso, chitarre (vocals, bass, guitars)
Tony Pagliuca – tastiere (keyboards)
Michi Dei Rossi – batteria e percussioni (drums and percussions)

TRACK LIST:

1. Una dolcezza nuova
2. Gioco di bimba
3. La porta chiusa
4. Breve immagine
5. Figure di cartone
6. Aspettando l’alba
7. Alienazione

UOMO DI PEZZA (LE ORME) - 29,3 MB

domenica 6 maggio 2007

ESSERE O NON ESSERE (IL VOLO) - 1975


Possiamo riconoscere il supergruppo Il Volo, band che a cavallo tra il 1974 e il 1975 diede vita a due discreti album (“Il Volo” e “Essere o non essere”), in un mix di melodia, sinfonia e qualche accenno fusion.
Forti di un nucleo di musicisti di provata esperienza, Il Volo è uno di quei gruppi che hanno avuto un discreto riscontro fra gli amanti del genere, che rivedevano in loro una forma musicale più innovativa rispetto alle colonne portanti del panorama progressive italiano di allora (Banco del Mutuo Soccorso e P.F.M.).
Oggi voglio postare il secondo - e ultimo - loro disco, i cui brani migliori sono, a mio parere, “Gente in amore”, “Svegliandomi con te alle 6 di mattino” e “Canti e suoni” (con un finale davvero irresistibile).
Voto personale (scarso / insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Distinto.

“Il Volo” is an Italian supergroup (including, among the others, former Formula 3 members Alberto Radius and Gabriele Lorenzi) who released two fairly good albums (“Il Volo” and “Essere o non essere?”) between 1974 and 1975, both of which are characterized by a well-chosen blend of pleasant tunes, symphonic music and fusion patterns.
Relying on a line-up consisting of performers of tried skill, Il Volo achieved some success with the rock fans who enjoyed their sound – a more innovating feature compared with the major Italian progressive bands of that time (Banco del Mutuo Soccorso, P.F.M.).
Today I'm posting their second - and last - album, the best tracks of which (in my opinion) include “Gente in amore”, “Svegliandomi con te alle 6 di mattino” and “Canti e suoni” (the ending section of which I consider to be irresistible).
My personal mark (very poor / poor / pass / good / fairly good / very good / excellent): Fairly good.

IL VOLO (1974/1975):

Alberto Radius - chitarra, voce (guitars, vocals)
Mario Lavezzi - chitarra, mandolino, voce (guitars, mandolin, vocals)
Vince Tempera - tastiere (keyboards)
Gabriele Lorenzi - tastiere (keyboards)
Bob Callero - basso (bass)
Gianni Dall’Aglio - batteria e percussioni, voce (drums and percussions, vocals)

TRACK LIST:

1. Gente in amore
2. Medio Oriente 240.000 tutto compreso
3. Essere
4. Alcune scene
5. Svegliandomi con te alle 6 del mattino
6. Canti e suoni

ESSERE O NON ESSERE (IL VOLO) - 34,6 MB

UN ITALIANO A NEW YORK (AN ITALIAN MAN IN NEW YORK)

BASATO SU UN FATTO REALMENTE ACCADUTO.
Circa un mese fa, un normalissimo italiano è entrato in una banca di New York e ha chiesto un prestito di 5.000 dollari.
Il funzionario ha richiesto l’ovvia garanzia per concedere il prestito, così l'italiano ha tirato fuori le chiavi di una Ferrari (la macchina era parcheggiata in strada di fronte alla banca).
Il funzionario ha accettato l’auto come garanzia (il presidente della banca e i suoi funzionari si sono anche fatti quattro risate alle spalle di un italiano che utilizza una Ferrari da 250.000 dollari come garanzia di un prestito di 5.000 dollari). Un impiegato della banca ha quindi parcheggiato la Ferrari nel garage sotterraneo della banca.
Due settimane più tardi l'italiano è ritornato, ha restituito i cinquemila dollari e ha pagato gli interessi pari a 15 dollari e 41 centesimi.
Il funzionario gli ha chiesto:
"Gentile Signore, siamo veramente lieti per averla avuta come cliente, però, ci deve scusare …… abbiamo assunto qualche informazione sul suo conto e ci siamo resi conto che lei è un milionario. Ci chiediamo perchè lei si sia dato la pena di chiedere un prestito per 5.000 dollari”.
La risposta dell'italiano non si è fatta attendere:
“Secondo lei, dove posso trovare a New York un posto dove parcheggiare la mia Ferrari per due settimane al costo di 15 dollari e 41 centesimi, e sperare di ritrovarla al mio ritorno?”


THE FOLLOWING IS BASED ON A TRUE FACT.
About one month ago, a nondescript Italian man went to a bank in New York and asked for a $5,000 loan.
The bank executive in charge with lending money obviously asked the man to provide a guarantee. The man put his hand in his pocket and took out the key of his car, a Ferrari model, which was parked just opposite the bank.
The bank executive accepted the prestige car as a guarantee. Among other things, the bank manager and his assistants laughed at the Italian man who provided a Ferrari model worth $250,000 as a guarantee to obtain a $5,000 loan. Then, a bank clerk parked the Ferrari in a safe place, i.e. the underground bank garage.
Two weeks later, the Italian man went back to the bank, paid back $5,000 plus the interest accrued, equal to $15.41.
The bank executive asked him:
“We were glad to welcome you as a client of ours. Of course, we have gathered some information about you, and it appears that you are a millionaire. I wonder why on earth you needed to borrow $5,000 …..”
The Italian man answered promptly:

“Where else, do you think, I could have found a place in New York where I could park my Ferrari for two weeks, pay only $15,41 and be sure that my car would not have been stolen?”

venerdì 4 maggio 2007

GRAN CALMA (PITURA FRESKA) - 1997



REGGAE ITALIANO. Ecco una presentazione concisa dei Pitura Freska, gruppo "scoppiato" di veneziani appassionati di Giamaica. "Gran calma", pubblicato nel 1997, contiene il celebre hit "Papa nero", brano presentato nell'edizione del Festival di Sanremo di quello stesso anno.
Ho avuto modo di vederli dal vivo, e devo riconoscere che sono ottimi musicisti. E poi, "Sir" Oliver Skardy, che presenta la band e i brani con quel suo simpatico accento veneziano, a me così caro per le mie origini per l'appunto veneziane (da parte materna).
L'album contiene 11 brani in perfetto stile reggae "italianizzato": fra i migliori, "UFO", "Papa nero", "Ridicoli", "Cosa mai sarà" e "Sogni".
Tutti i testi sono in veneziano.
Voto personale (scarso / insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Distinto.

ITALIAN REGGAE. This is a concise introduction to Pitura Freska, the "stoned" Venetian band fond of Jamaican music. "Gran calma" was released in 1997 and contains "Papa nero", the famous hit that the band played on the stage of the "Festival di Sanremo" 1997 edition. Among other things, I went to a Pitura Freska concert, and I must say they are very good (and smart) performers - lead vocalist "Sir" Oliver Skardy introducing the band members and the songs and speaking in a typical Venetian accent that makes me feel at ease (my mummy was born in Venice, by the way).
The album includes 11 songs, fully "Italianate" reggae style. Among my favourite ones are "UFO", "Papa nero", "Ridicoli", "Cosa mai sarà" and "Sogni".
All the lyrics are written in the Venetian dialect.
My personal mark (very poor / poor / pass / good / fairly good / very good / excellent): Fairly good.

PITURA FRESKA (1997):

"Sir" Oliver Skardy - voce (vocals)
Francesco Duse - chitarre, tastiere (guitars, keyboards)
Cristiano Verardo - chitarre, tastiere, programmazione (guitars, keyboards, computer programming)
Marco Forieri - voce, sassofono (vocals, sax)
Valerio Silvestri - tromba, voci (trumpet, backing vocals)

GUEST MUSICIANS:

Willy'nfor - basso, voce (bass, vocals)
Giorgio Zanier - batteria (drums)
Luigi Avellino - trombone
Touchè Moreno - percussioni (percussions)

TRACK LIST:

1. UFO
2. Papa nero
3. Baby fragola
4. Pacco
5. Ridicoli
6. Cosa mai sarà
7. Libera sion
8. Sogni
9. Originale universale
10. Vai vai
11. Miga bae

GRAN CALMA (PITURA FRESKA) - 46,8 MB

PASSPARTÙ (P.F.M.)


“Passpartù”, ottavo lavoro nella discografia della Premiata Forneria Marconi (o P.F.M. come è meglio conosciuta), è stato pubblicato nel 1978 e comprende otto brani, con testi in italiano. La caratteristica saliente dei brani, uno solo dei quali ha una durata superiore a 5 minuti, è data dalla presenza di timbriche prettamente acustiche. Decisamente lontano anni luce dagli album progressive veri e propri della P.F.M., “Passpartù” segna l’inizio del nuovo corso musicale della band. Come sempre, tuttavia, l’abilità dei musicisti è fuori discussione.
La presenza di atmosfere più spontanee, più “latine”, l’enfasi sui suoni acustici, e l’adozione del formato classico della “canzone” rappresentano le caratteristiche salienti dell’album. Un album piacevole che, pur non essendo fra i più apprezzati del gruppo, riascolto sempre volentieri. Fra i brani migliori segnalo "Se Fossi Cosa", “Svita la vita”, "Passpartù" e “I cavalieri del tavolo cubico”.
Voto personale (scarso / insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Distinto.

The eighth work by Premiata Forneria Marconi (a.k.a. P.F.M.), "Passpartù" was released in 1978 and contains eight songs sung in Italian. An acoustic sound is made central to this album, and only one track is over 5 minutes in length. “Passpartù" is overall much less symphonc that their earlier masterpieces, and follows a new direction; in any case, the performance is still close to perfection.
On "Passpartu" there is a much more Latin feel, more emphasis on acoustic instruments and straightforward songs structure. It's a very mellow album, by no means unpleasant. Although not the most publically adored P.F.M. recording, it does remain on my frequent play list, my favourite tracks being "Se Fossi Cosa", “Svita la vita”, "Passpartù" and “I cavalieri del tavolo cubico”.
My personal mark (very poor / poor / pass / good / fairly good / very good / excellent): Fairly good.

P.F.M. - PASSPARTÙ (1978):

Franco Mussida - chitarre, voce (guitars, vocals)
Franz Di Cioccio - batteria e percussioni, voce (drums and percussions, vocals)
Flavio Premoli - tastiere, voci (keyboards, backing vocals)
Patrick Djivas - basso, voci (bass, backing vocals)
Bernardo Lanzetti - voce (lead vocals)

GUEST MUSICIANS:

Claudio Fabi - pianoforte (piano)
Roberto Haliffi - percussioni varie (assorted percussions)
Claudio Pascoli - sassofoni (saxes)
Roberto Colombo - tastiere elettroniche (electronic keyboards)
George Aghedo - congas

TRACK LIST:

1. Viene il santo
2. Svita la vita
3. Se fossi cosa
4. Le trame blu
5. Passpartù
6. I cavalieri del tavolo cubico
7. Su una mosca e sui dolci
8. Fantalità

PASSPARTÙ (P.F.M.) - 38,7 MB