Questo post non ha niente a che spartire con la musica. Né con le giocose immagini di donne, luoghi di vacanze o cani.
È piuttosto uno sfogo controcorrente. I "cattivi" dovrebbero essere sempre gli altri, gli stranieri (per la massa, meglio soprattutto se albanesi, marocchini o rumeni). E invece, un ennesimo fatto di cronaca testimonia come ANCHE noi italiani riusciamo a eccellere per efferatezza.
Viene da ridere - o meglio, da piangere - pensando a come in tutti questi casi di cronaca si dia subito la colpa agli stranieri. Eppure, come nell'ultimo caso della povera donna incinta uccisa dal marito, il cattivo è uno del luogo.
Certo, gli stranieri si rendono responsabili di brutti fattacci di cronaca, lo sappiamo benissimo. Nella mia città (Torino), sono loro che spacciano a destra e a manca (anche se al vertice della piramide sembrerebbero esserci personaggi dell'andrangheta ...)
Ma torniamo alla cronaca nera italiana più recente.
CHI HA AVUTO IL CORAGGIO - DA LEONI "CANAGLIE" - DI UCCIDERE DUE BAMBINI?
Il piccolo Tommaso Onofri chi lo ha ucciso più di un anno fa? Un rumeno? No. Un muratore. Italiano, del Sud.
E chi ha ucciso il povero bimbo in Lombardia pochi mesi or sono, insieme alla mamma e ad altre due persone? Un marocchino? No. Una coppia di "brave persone". Italiane, anzi "padane" (per fare contento Bossi & compagnia bella), del profondo Nord.
Il razzismo mi da un fastidio enorme. Soprattutto se a parlare siamo proprio noi, italiani. Noi che abbiamo esportato la mafia oltreoceano, noi che ci permettiamo il lusso di avere quattro regioni dove lo stato non esiste, dove in alcune città e quartieri non sono i delinquenti a essere bersagliati da oggetti scagliati dalle finestre, bensì le forze dell'ordine. Noi che abbiamo la regione più inquinata d'Europa, solo perché le mafie locali speculano sul traffico dei rifiuti. Noi che quando un sequestrato molti anni fa riuscì a fuggire dalla prigionia, la popolazione locale lo riportò dai sequestratori anziché chiamare la polizia.
Noi italiani ci stupiamo di attentati, bombe e kamikaze. Non ci ricordiamo che qualche decennio fa certa gente di casa nostra si divertiva a piazzare ordigni esplosivi nelle banche, sui treni, nelle stazioni - proprio come succede ora in Iraq, tanto per fare un esempio. Inorridiamo dinanzi agli stupri di cui riferisce la cronaca - stupri commessi da stranieri, ovviamente. Peccato che l'ottanta per cento degli stupri avvengano in ambito familiare ... Additiamo i tifosi inglesi come "hooligans" - un tempo lo erano, certamente. Adesso lo fanno solo raramente, chissà perché solo quando incontrano certe squadre italiane (vedi Roma-Manchester in Champion's League).
Non sono anti-italiano, non sono esterofilo. Esiste il buono e il cattivo da tutte le parti. Nella mia vita, l'unica fregatura - in termini "concreti" di denaro - l'ho avuta da un'italiana. O meglio, da una torinese, come me. Degli stranieri non posso lamentarmi. Anche perché, per rimanere in tema di soldi, quando andavo in giro a suonare con la mia orchestra, l'unica proprietaria di un locale che, quando registrava il tutto esaurito, ci pagava ben più del prezzo pattuito era albanese. Una donna colta, intelligente (e "bona"), sposata con un benestante italiano. Eppure era albanese. Strano, vero???
P.S. - DIVERSAMENTE DA QUANTO FACCIO DI SOLITO, NON TRADUCO IN INGLESE IL CONTENUTO DI QUESTO POST.
I PANNI SPORCHI È MEGLIO LAVARLI IN FAMIGLIA ...