martedì 31 gennaio 2012

MARK HOLLIS (Mark Hollis) - 1998



Ve li ricordate i Talk Talk (mi rivolgo a chi ha almeno 40 anni), quelli di “Such a shame”, “It’s my life”, ecc.? Di loro ho già postato tre album in questo blog: “It’s my life”, “Laughing stock” e Spirit of Eden”. Dopo un inizio carriera all’insegna della musica commerciale, seppur piacevole, i Talk Talk hanno prodotto due album di cui non molti appassionati di prog (o, perlomeno, di musica ‘giusta’) sono al corrente: per l’appunto, “Laughing stock” e "Spirit of Eden”.
Dopo lo scioglimento del gruppo, il cantante-leader Mark Hollis si è limitato a pubblicare, nel 1998, l’album che posto oggi. Un album che, ancora una volta, conferma la mia abitudine del ultimi tempi ad ascoltare musica intimista, riflessiva.
Secondo AllMusic, il servizio on-line di guida all’ascolto della musica, questo album è con tutta probabilità “il disco più tranquillo e intimo di tutta la musica moderna”. Detto ciò, detto tutto. La musica di “Mark Hollis 1998” riprende essenzialmente i suoni di “Laughing stock” e "Spirit of Eden”. In poche parole, uno di quegli album da non ascoltare se la notte precedente avete dormito poco.
No, non intendo sminuire il valore dell’album. Per quanto mi riguarda, lo apprezzo da morire.
Voto personale: Ottimo.

People at least 40 years old will surely remember Talk Talk, the pop band who released such 1980s hits as “Such a shame”, “It’s my life”, etc. I have already posted three Talk Talk albums in this blog: “It’s my life”, “Laughing stock” and "Spirit of Eden”. After the band reached success by producing commercial pop records (i.e. “It’s my life”), they released their last two albums (that is, “Laughing stock” and "Spirit of Eden”) which turn out to be unknown to a lot of prog rock fans (and, in general, people who like ‘good’ music).
After the band split up, singer-leader Mark Hollis released, in 1998, his self-named album – one album which, once again, shows how I have lately been keen on listening to intimate, reflective music.
Acording to AllMusic, the on-line music guide service, this album is “possibly the most intimate, quietest pop album ever made”. Indeed, “Mark Hollis 1998” essentially draws on the “Laughing stock” and Spirit of Eden” concepts and sound. In a few words, you oughtn’t to listen to this album if you slept few hours on the preceding night.
This does not mean I’m criticizing the album. As far as I’m concerned, I love it!
My personal mark: Very good.



TRACK LIST:

1. The colour of spring
2. Watershed
3. Inside looking out
4. The gift
5. A life (1895 - 1915)
6. Westward bound
7. The daily planet
8. A new Jerusalem


MARK HOLLIS, 1998 (M. Hollis) - 66 MB

http://depositfiles.com/files/61asuw1f4



(In alto: Mark Hollis, da 'fighetto' con i Talk Talk - anni Ottanta)
(Top: Mark Hollis as a young 'smart' singer and leader of Talk Talk in the 1980s.)




(In alto: Mark Hollis, di recente - della serie, 'maledetta vecchiaia!')
(Top: Mark Hollis in a recent photo - which can be epitomized as 'curse at the old age!')

giovedì 26 gennaio 2012

MANIFESTAZIONE 'NO TAV' SABATO A TORINO, DOPO GLI ARRESTI DI OGGI



RETATA CONTRO I NO TAV: 25 ARRESTI. IN MANETTE ANCHE DUE EX TERRORISTI.

Operazione della Polizia in tutta Italia contro esponenti dei centri sociali, dell’area anarchica e dell’autonomia che hanno partecipato a manifestazioni NO TAV in Val di Susa la scorsa estate. Il risultato del blitz è di venticinque ordini di custodia cautelare in carcere (che scendono a ventiquattro nel pomeriggio, dopo il rilascio di una donna incinta), uno agli arresti domiciliari, quindici provvedimenti di obbligo di dimora e un divieto di entrare nella provincia di Torino. I provvedimenti seguono l’inchiesta della Digos e della procura di Torino sui violentissimi scontri che si scatenarono in Val Susa il 27 giugno e il 3 luglio dello scorso anno. Scontri che costarono 211 feriti tra poliziotti e carabinieri e un numero imprecisato di feriti fra i dimostranti.




A Palazzo di Giustizia, oggi sottolineano che le ordinanze di custodia sono “un’operazione chirurgica contro gli autori delle violenze”. Per questo, dopo la resistenza a pubblico ufficiale, le lesioni e il danneggiamento in concorso, non sono stati contestati reati associativi. Nella rete sono finiti esponenti dei Centri sociali come Giorgio Rossetto del torinese Askatasuna o Niccolò Garufi del milanese Zam Racaille, nomi storici dell’anarchismo italiano, l’ex brigatista Maurizio Ferrari, studenti universitari, attivisti di partito e di sindacato, persino tre minorenni (denunciati). Abitano a Torino, Milano, Bergamo, Belluno, Foggia, Sassuolo, Genova, Roma, Parma, Macerata, Cremona, Cosenza, in Francia, ma tutti erano saliti in Valle di Susa per unirsi alle dimostrazioni dei NO TAV e tutti, come risulta agli esperti della Digos dopo l’analisi di fotografie e filmati, invece di limitarsi a cantare slogan hanno preso parte a quella che il gip Federico Bompieri ha definito senza mezzi termini “una guerriglia”.




Il procuratore Gian Carlo Caselli precisa che non è un’inchiesta contro il movimento NO TAV né contro la libertà di manifestare e nemmeno contro la Valle di Susa (solo due sono i valligiani arrestati), ma «un’operazione di cesello» diretta a perseguire singoli episodi di resistenza e lesioni. È un’inchiesta - dice il gip - che riguarda «movimenti dell’area anarchica e antagonista» ed è, comunque, contro soggetti che sono «da tempo impegnati in azioni di protesta contro le istituzioni», e quindi non solo contro il Tav. «In Valle - osserva Caselli - si creò un punto di coagulo di forze diverse». Due sono le giornate prese in esame. Il 27 giugno la polizia sgombera il presidio, esteso per decine di km quadrati, che i NO TAV mantengono da mesi alla Maddalena di Chiomonte dove è previsto il primo cantiere del treno ad alta velocità. Ci vogliono ruspe e benne per sventrare le barricate erette dai dimostranti, i quali, a migliaia, tentano anche di impedire alle forze dell’ordine di risalire le strade lanciando sassi.




Guido Fissore, 67 anni, consigliere comunale a Villar Focchiardo, viene riconosciuto come l’uomo claudicante dai capelli bianchi che, il 27 giugno 2011, tempestò gli agenti con una stampella mandandone quattro in ospedale: arrestato questa mattina, sul Web diventa subito un eroe, “l’Enrico Toti” della Valsusa. Il 3 luglio si replica. Questa volta sono i NO TAV a stringere d’assedio la Maddalena, che nel frattempo è stata recintata dalle forze dell’ordine. I cortei raccolgono decine di migliaia di simpatizzanti NO TAV e 400 di loro decidono di “riprendersi il cantiere”, con un assalto in piena regola che il gip descrive come “una guerriglia” condotta “in un ambiente impervio e ostile”. Gli agenti vengono bersagliati da massi, bombe carta, molotov, fumogeni, bottiglie di ammoniaca; gli aggressori si danno il cambio nascondendosi nei boschi, un carabiniere rischia grosso quando, durante una carica, viene isolato dal reparto, picchiato e sequestrato. Ma l’offensiva è respinta. E al cantiere si comincia a lavorare. Subito dopo scattano le indagini sfociate negli arresti di stamattina.




Questo grosso modo quanto riportato dai media. Veniamo alla realtà, ovvero la linea ad alta velocità Torino-Lione. Un progetto, come ribadito più volte, FARAONICAMENTE INUTILE, CHE NON SERVIRA’ A NIENTE, DAL MOMENTO CHE TECNICI ED ESPERTI DI VARIO GENERE PREVEDONO UN CALO SEMPRE PIU’ COSPICUO DEL TRASPORTO SU ROTAIA, SOPRATTUTTO SE SI CONSIDERA CHE CI VORRANNO QUINDICI ANNI PER PORTARE A TERMINE L’OPERA.

LA VALLE DI SUSA E’ ATTRAVERSATA DA DUE STATALI, UN’AUTOSTRADA ED UNA LINEA FERROVIARIA (LA TORINO-MODANE, SULLA QUALE TRANSITANO GIA’ I TGV CHE COLLEGANO TORINO CON PARIGI) CHE RISULTA UTILIZZATA SOLO AL 40% DELLA PROPRIA CAPACITA’. CHE MOTIVO C’E’, DUNQUE, PER REALIZZARE UN’OPERA COME L’ALTA VELOCITA’ TORINO-LIONE?




IL MOTIVO C’E’, ECCOME: PERMETTERE AI ‘SOLITI NOTI’ DI SPECULARE E GUADAGNARE ALLA SOLITA MANIERA, OVVERO, MEDIANTE APPALTI ASSEGNATI “A CHI LO SAPPIAMO BENISSIMO” – CON TANTO DI TORNACONTO PERSONALE PER POLITICI A VARI LIVELLI (NAZIONALE, REGIONALE E LOCALE). HO SENTITO SPARARE CAZZATE DEL TIPO: “LA TORINO-LIONE PORTERA’ LAVORO E RICCHEZZA NELLA VALLE”. PER QUANTO MI RISULTA, NESSUNO DEI VALLIGIANI – PARLO DELL’ALTA VALLE DI SUSA, DA CHIOMONTE IN SU – E’ STATO FINORA ASSUNTO DALLE DITTE INCARICATE DI EFFETTUARE I PRIMISSIMI LAVORI PRELIMINARI PREVISTI DAL PROGETTO. COME AL SOLITO, I LAVORI SONO STATI, OVVERO, SARANNO ASSEGNATI A DITTE DEGLI AMICI DI AMICI DEGLI AMICI DI …




E SABATO PROSSIMO E’ PREVISTA QUI A TORINO LA MANIFESTAZIONE DI PROTESTA DEL MOVIMENTO NO TAV. I CONIGLI LECCACULO DI POTERE, OVVERO I RESPONSABILI PREPOSTI ALL’ORDINE PUBBLICO, SI STANNO GIA’ CAGANDO SOTTO, TEMENDO INCIDENTI AD IMITAZIONE DI QUANTO GIA’ ACCADUTO LA SCORSA ESTATE. CON LA DIFFERENZA CHE SABATO I MANIFESTANTI SARANNO A TORINO, NON IN MONTAGNA. BEH, PER CHI VUOLE FARE CASINO, MUOVERSI IN MONTAGNA TENDENDO IMBOSCATE, OVVERO ATTUANDO TECNICHE DI GUERRIGLIA E’ MOLTO PIU’ FACILE CHE AGIRE IN UN CONTESTO URBANO (NE SAPEVANO QUALCOSA I PARTIGIANI DELLE VALLATE ALPINE DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE, O I GUERRIGLIERI AFGHANI CHE, SUI MONTI DEL LORO PAESE, SONO RIUSCITI A TENERE A BADA GLI ODIATISSIMI INVASORI RUSSI.




LA VIOLENZA SERVE A NULLA. O MEGLIO, SERVE A POCO. DEL RESTO, E’ DETESTABILE VEDERE LE FRANGE PIU’ ESTREME ACCANIRSI CONTRO UN’AUTOVETTURA O UN NEGOZIO. OPPURE, CONTRO UN AGENTE DI PUBBLICA SICUREZZA CHE, DOPO TUTTO, E’ UN COMUNE ‘POVERACCIO’ CHE FA UN MESTIERE INGRATO PER MILLEQUATTROCENTO EURO AL MESE. DUNQUE, LA VIOLENZA CONTRO OBIETTIVI DEL GENERE SERVE A POCO. FORSE, SE RIVOLTA VERSO OBIETTIVI PIU’ ‘SENSIBILI’, POTREBBE ALMENO SERVIRE DA MONITO VERSO CHI NON SI RENDE CONTO CHE UNA CORDA LA SI PUO’ TIRARE, TIRARE E TIRARE ANCORA … FINO A QUANDO SI SPEZZA. ED ALLORA, SÌ CHE SONO CAZZI ACIDI!


HANDFUL OF SOUL (Mario Biondi) - 2006



Da sempre sono appassionato di jazz, anche se raramente mi è capitato di postare in questo blog un disco di tale genere musicale (una volta o due, se ricordo bene). Così oggi ho deciso di proporre l'album d'esordio di Mario Biondi, artista siciliano non conosciuto ed apprezzato come dovrebbe (secondo me).
"Handful of soul" propone dodici brani all'insegna del soul, blues e jazz, con accenni a ritmi sudamericani. Accompagna Biondi il quintetto "High Five".
Voto personale: Distinto.

I've always been fond of jazz, even though I have rarely posted jazz albums in this blog (only once or twice, if I'm not mistaken). So, I have decided today to post the debut album by Mario Biondi, the Sicilian musician who has, in my opinion, been somehow underrated so far.
"Handful of soul" contains twelve songs blending soul, blues and jazz music, with hints at latin sounds. All songs were recorded by Mario Biondi and his "High Five" quintet.
My personal mark: Fairly good.



MARIO BIONDI & HIGH FIVE QUINTET

Mario Biondi - voce (vocals)
Luca Mannutza - pianoforte (piano)
Fabrizio Bosso - tromba, flicorno (trumpet, flugelhorn)
Daniele Scannapieco - sax tenore (tenor saxophone)
Pietro Ciancaglini - contrabbasso (double bass)
Lorenzo Tucci - batteria (drums)


TRACK LIST:

1. A child runs free
2. No mercy for me
3. This is what you are
4. Rio de Janeiro blue
5. Slow hot wind
6. A handful of soul
7. Never die
8. On a clear day
9. Gig
10. I can't keep from cryin' sometimes
11. No trouble on the mountain
12. I'm her daddy


HANDFUL OF SOUL (MARIO BIONDI) - 65,2 MB
http://depositfiles.com/files/ubd4kelvw

WISH YOU WERE HERE: COPERTINA 'ALTERNATIVA' (PINK FLOYD's WISH YOU WERE HERE: AN 'ALTERNATIVE' COVER)



"Wish you were here", ovvero, "magari fossi qui".

Guardate bene l'uomo che prende fuoco nell'irriverente rielaborazione della copertina del celebre album dei Pink Floyd. Lo riconoscete?

Ahhh, magari fosse di nuovo 'qui' lo Psiconano, a farci ridere con le troiate che sparava e i numeri planetari. Non fraintendete: non sono un suo nostalgico. Se non altro, Truffolo era una vera manna per comici, satirici, blogger irriverenti, ecc. Non come 'sti governanti attuali, pezzi di stronzi che sono riusciti a malcontentare un numero di italiani ancora maggiore rispetto ai tempi di Berluscosa. E che vengono 'lodati' da giornalisti politicamente corretti e gentaglia simile, ad esempio Fabio Fazio su "Che tempo che fa", che non sapeva più come fare il ruffiano quando ha invitato in studio il presidente del consiglio Mario 'Rigor' Monti(s). Già, Fazio, proprio lui (della serie, chi striscia non inciampa ...).

Sembrava che con la caduta di Berluskaiser, l'Italia sarebbe rinata. Non avevo il minimo dubbio che le cose sarebbero rimaste tali e quali. Se non peggio. L'unica nota positiva, come ho già sottolineato in un post tempo fa, è l'esserci liberati di personaggi politici burleschi, sotto tutti gli aspetti, dai nani di corte alle simil-zoccole di alto bordo, dai dito-medio-sollevato ai sostenitori italioti dell'inno e dell'orgoglio nazionale ...

MELOS (CERVELLO) - 1973 (RE-POST)




“Melos” è un album di rock progressivo italiano della band napoletana Cervello, pubblicato nel 1973: uno degli album più eleganti e complessi del periodo d’oro del progressive italiano, un disco che gli appassionati dei Crimson, Van Der Graaf Generator e Gentle Giant certamente gradiranno. Sia l’approccio musicale sia le sonorità sono estremamente sofisticate ed uniche - un abbinamento di chitarre, flauto e sassofono, il tutto a formare un intreccio fitto, dalle atmosfere oscure, spiazzanti e decisamente misteriose. Un particolare che stupisce - e che molti appassionati di prog hanno notato - è la quasi totale assenza delle tastiere, una caratteristica davvero insolita se si considera il genere musicale.
I testi ruotano attorno ad un’interpretazione del canto dal punto di vista della mitologia ellenica, mentre le musiche rappresentano un’azzeccata fusione di sonorità mediterranee e di modelli complessi tipici del rock progressivo, a volte con accessi allo sperimentalismo. Il flauto è lo strumento dominante in molti brani, poiché ben quattro dei componenti della band suonavano quello strumento.
Si tratta di un ottimo album (i primi due pezzi sono vere BOMBE, in grado di reggere il confronto con i maestri britannici di questo genere musicale), un album “importante” dal punto di vista della storiografia rock-progressiva, essendo stato pubblicato nello stesso periodo in cui videro la luce capolavori quali “The dark side of the moon”, “Selling England by the pound”, “Close to the edge” e “Larks’ tongues in aspic”. Indubbiamente un album pieno di fantasia e creatività, realizzato da ottimi musicisti, il quale merita certamente un posto a sé in qualsiasi collezione di progressive che si rispetti.
Voto personale (insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Ottimo.


Released in 1973, “Melos” is an Italian prog rock album by Neapolitan band Cervello - one of the most elegantly complex and fully realized albums of the Italian classic prog rock records, a record that fans of King Crimson, Van Der Graaf Generator and Gentle Giant will surely approve. The musical approach and the sound are very sophisticated and unique: a combination of primarily guitars, flutes and saxes tightly woven into a very dense, often dark, unsettling, and just plain eerie feel. Some people object to there not being (or being very little) keyboards used to create this sound palette, which is certainly unusual.
The lyrics focus around an interpretation of the singing from a Greek mythology point of view, whereas the music is a successful fusion of Mediterranean sounds with typical complex progressive rock ones, as well as with experimental parts. Flutes are dominant in much of the songs, as four members of the band played that instrument.
“Melos” is an extremely good album (the initial two tracks are really GREAT, capable of standing comparison with the British masters of this genre), one that is probably also "important", from the point of view of prog rock history, in that it is a relatively "early" entry: it is contemporaneous with such masterpieces as “The dark side of the moon”, “Selling England by the pound”, “Close to the edge” and “Larks’ tongues in aspic”. There is no question that this is a very creative album, with fine musicianship, and deserves a place in any serious prog-rock collection.
My personal mark (poor / pass / good / fairly good / very good / excellent): Very good.



CERVELLO (1973):

Antonio Spagnolo - chitarre acustiche, basso, flauto dolce, cori (acoustic guitars, bass, recorder, backing vocals)
Giulio D'Ambrosio - sax contralto e tenore, flauto, cori (contralto and tenor saxes, flute, backing vocals)
Corrado Rustici - chitarre, flauto, vibrafono, cori (guitar, flute, vibraphone, backing vocals)
Gianluigi Di Franco - voce, flauto, percussioni (lead vocals, flute, percussions)
Remigio Esposito - batteria, vibrafono (drums, vibraphone)


TRACK LIST:

1. Canto del capro
2. Trittico
3. Euterpe
4. Scinsione
5. Melos
6. Galassia
7. Affresco



MELOS (CERVELLO) - 68,3 MB
http://depositfiles.com/files/379ienhma

TACCHI A SPILLO: CHE SBALLO! (STILETTO HEELS: HOW NICE!)



(Nonostante questo post sia apparso molto tempo fa, quando questo blog era poco più che in fasce, intendo riproporvelo, a titolo di curiosità. Ed anche per sapere cosa ne pensano i maschiacci che visitano il blog.)




L'articolo e la foto di giornale in alto sono apparsi tempo fa in un quotidiano locale. Ingrandite il testo e dategli un'attenta lettura. Alla fine sarete d'accordo con il 64% del campione di intervistati (compreso il sottoscritto), secondo un sondaggio del britannico The Independent, i quali dichiarano che i tacchi a spillo sono il feticcio più amato dagli uomini di tutto il mondo.
Peccato che, a sentire le dirette interessate, i tacchi a spillo siano scomodi. Ma se ad indossarli sono delle tipe del genere, che sballo!




(Despite this article appeared a very long time ago, when this blog was just like ‘a babe in arms’, I wish to post it again today, by way of curiosity. And also because I’m curious of the opinions of male visitors to this blog).




The article and the newspaper photograph above appeared a long time ago on a local paper. Just enlarge the text and read it through (if you can read Italian)! After that, you will agree with the percentage of 64 out of 100 men (including me myself) who declare, according to an opinion poll by British newpaper The Independent, that stiletto heels are the most alluring fetish.
Unluckily, wearing stiletto heels is a bit uncomfortable - or so women say. And when they are worn by such cuties like the ones in these pictures, what a pleasure to a man’s eye!



IL VICE-PREFETTO DI TORINO CHE SI ANNULLA LA MULTA


(In alto: Roberto Dosio, il vice-prefetto aggiunto di Torino che si è auto-annullato una multa che si era giustamente beccato. Fra l’altro, guardatelo nella foto, con sigaretta fra le dita in un ambiente pubblico chiuso. E magari l’ha anche accesa …)


ROBERTO DOSIO, viceprefetto aggiunto di Torino, è indagato per abuso d'ufficio: dopo aver presentato ricorso per una multa stradale, ha accolto lui stesso il ricorso, AUTO-ANNULLANDOSI ALLEGRAMENTE LA SANZIONE. La vicenda è avvenuta nel capoluogo piemontese lo scorso maggio e ha come protagonista il viceprefetto aggiunto, sorpreso dagli agenti alla guida dell’auto del padre senza il contrassegno dell'assicurazione e la carta di circolazione: inevitabile la sanzione di 78 euri.

Alcune settimane dopo aveva presentato ricorso, sostenendo che vi fossero “ragioni di sicurezza ed emergenza, come previsto dall'articolo 4 della legge 689 del 1981". La Polstrada si era opposta ed il 28 settembre scorso il ricorso era stato accolto dalla Prefettura del capoluogo piemontese, con in calce proprio la firma del viceprefetto multato.

Altro tipico esempio di ‘merdaccia d’Italia (in questo caso, 'padana DOC' al 100%, almeno stando al cognome, tipico del Piemonte) che, approfittando della sua posizione di servo di stato e lacchè di regime (secondo la frizzante terminologia che utilizzava certa gente durante gli anni Settanta), ha commesso un abuso, non volendo pagare una multa che gli era stata comminata giustamente.

Al contrario dei comuni cittadini, che le multe le devono pagare eccome, anche se di importi modesti e, talvolta, comminate ingiustamente. Altrimenti, arriva EQUITALIAAAAAAA!

mercoledì 25 gennaio 2012

ORIGINI (MY ORIGINS)

'Quartetto' di immagini dedicate alle mie lontane origini:
A set of four photographs dedicated to my parental origins:



Mezzojuso, provincia di Palermo (Sicilia) - Nonno paterno.
Mezzojuso, province of Palermo (Sicily) - Grandfather's (on dad's side) birthplace.




Palermo (Sicilia) - Nonna paterna.
Palermo (Sicily) - Grandmother's (on dad's side) birthplace.




Lendinara, provincia di Rovigo (Veneto) - Nonno materno.
Lendinara, province of Rovigo (Veneto) - Grandfather's (on mum's side) birthplace.




Venezia (tutti sanno dov'è) - Nonna materna
Venice (everybody knows where it lies) - Grandmother's (on mom's side) birthplace.

PIAN DEL FRAIS, VALLE DI SUSA (TORINO)



Visto che la Valle di Susa è stata negli ultimi tempi protagonista di eventi giustamente 'tumultuosi' (vedi proteste NO TAV, giuste e sacrosante), ne approfitto per postare alcune immagini 'rilassanti' di una località che conosco alla perfezione (come, del resto, conosco altrettanto bene l'intera valle): IL PIAN DEL FRAIS.




Un posto che consiglio di visitare a chi viene in Piemonte e ama la montagna. Lo si può raggiungere prendendo NON la 'mafiosoide' Autostrada A32 Torino-Bardonecchia (che, fra l'altro, costa un casino - circa 10 euro solo andata) bensì, gustando il paesaggio della valle, prendendo la Statale SS 25 (o la Statale SS 24) da Torino in direzione di Susa - Traforo del Frejus - confine francese. Se si prende la SS 24, convergere sulla SS 25 prima di arrivare a Susa, quindi svoltare a sinistra al piccolo bivio con l'indicazione "FRAIS / COLLE DELLE FINESTRE".




Dopo circa 15 km di strada in salita e tornanti si arriva al pianoro (altitudine: da 1,400 m in su). Purtroppo, la scarsa neve di quest'inverno ha reso il Frais poco 'appetibile'. Ma anche - e soprattutto - d'estate ci si può andare, ammirando il grazioso piccolo abitato e le maestose montagne tutt'intorno, ovvero facendo treeking come si deve lungo i numerosi percorsi segnati.




Per maggiori informazioni, visitare il sito www.piandelfrais.it




P.S. - Nota polemica. Perché ho definito, più in alto, 'mafiosoide' l'autostrada Torino-Bardonecchia? Bardonecchia è stato, se ricordo bene, il primo comune del Nord ad essere sciolto per infiltrazioni mafiose. Guarda caso, l'ormai defunto mafioso Rocco Lo Presti fu il primo ad essere inviato al soggiorno obbligato al Nord nel lontano 1963 - e proprio a Bardonecchia. Inoltre, l'infiltrazione di mafia e 'ndrangheta pare abbia subito un notevole impulso proprio durante (e dopo) la realizzazione dell'autostrada. E figuriamoci chi c'era di mezzo ...




The Susa Valley ("Valle di Susa") has often been the focus of media and television coverage over the past few years, due to the vigorous protest by a lot of valley dwellers and people opposing the Turin-Lyon high-speed train railway line project. Yet, this post shows some 'quieter' and relaxing pictures of a place in Valle di Susa which I'm very familiar with: PIAN DEL FRAIS (among other things, I'm very familiar with the entire valley).




I do recommend that anyone who visits Piedmont and is fond of mountaineering should travel to Pian del Frais. You can get there NOT by driving along the 'racketeered' Turin-Bardonecchia A32 motorway (which, among other things, is quite expensive - about 10 euro for only one drive) but, instead, by driving along State Highway SS 24 (or State Highway SS 25) running from Turin towards Susa / Frejus Tunnel / French border (the latter route will also allow you to enjoy the sights of the valley). If you drive along State Highway SS 24, don't forget to divert to State Highway SS 25 just before reaching Susa and, next, turn left at the small junction with the "FRAIS / COLLE DELLE FINESTRE" signpost.




After travelling about 15 km along an uphill road with a lot of hairpin bends, you will get to the Pian del Frais plateau (altitude: from 1,400 meters a.s.l. and up). Unfortunately, very little snow has fallen this winter, so the mountain resort does not look quite appealing. But you can also visit Pian del Frais - and especially so - in summer, when you can trek along the numerous paths of the surrounding majestic mountains.




For more information, go to: www.piandelfrais.it




P.S. - One polemical remark, for the sake of information. Why did I refer to the Turin-Bardonecchia A32 motorway as a 'racketeered' one? Bardonecchia was, if I'm not mistaken, the first Italian commune to be dismissed after some of its city hall members were found to be 'hand and glove' with mafiosi from Southern Italy. Moreover, late mafioso Rocco Lo Presti was the first one to be assigned to a mandatory domicile under arrest in 1963 (and he was assigned to a domicile in Bardonecchia). Furthermore, it appears that the mafia and 'ndrangheta criminal organizations from Southern Italy began to 'settle' in the Valle di Susa just during (and after) the construction of the motorway. Just figure out what kind of persons got involved with the motorway building contracts ...

MANUALE DI YOGA: LEZIONE 5, PARTE 1 (A MANUAL OF YOGA: LESSON 5, PART 1)













Riprendiamo la pratica dello yoga, dopo la lezione dello scorso 3 gennaio ed il lungo ‘silenzio’ successivo alle prime lezioni.
Per vostra maggiore comodità, riassumo i post precedenti di questo corso, indicandone le date:
2007: 25 e 30 marzo, 5 aprile, 4 maggio, 4 giugno, 5 novembre;
2008: 27 marzo.
2012: 3 gennaio.
Prima di iniziare un corso yoga, è consigliabile farsi vedere da un medico.
Lo yoga è davvero un toccasana - un rimedio efficace, soprattutto gratuito, senza bisogno di frequentare palestre (con ovvio esborso di denaro) frequentato dai soliti 'gaggi' palestrati e da nevrotiche signore desiderose di mantenersi in forma.
Buon esercizio!



One more yoga post, following the lesson posted on January 3rd and the very long ‘idle’ period coming next the early lessons I posted in 2007 and 2008.
For your convenience, I'm giving below the time (i.e. date) references to the previous posts for this yoga course:
2007: March 25th and 30th, April 5th, May 4th, June 4th, November 5th;
2008: March 27th.
2012: January 3rd.
It is highly recommended that you contact your doctor and have a medical check-up before starting doing yoga exercises.
Yoga is a relaxing practice – a healthy and, above all, cheap one, since you don't have to pay any money to go to gyms where you will typically meet well-built, bursting-muscle guys and neurotic ladies desperately trying to keep fit.
Have good exercise!

lunedì 23 gennaio 2012

FELONA E SORONA (LE ORME) - 1973 (Re-post)




Sulla scia di quanto annunciato nel blog precedente …

“Felona e Sorona” è stato il primo disco di progressive che ho ascoltato in assoluto, proprio nell'anno della sua pubblicazione. Avevo 13 anni, e mi colpì come un macigno lanciato da un cavalcavia. E ancora adesso, dopo una "vita", lo riascolto con immenso piacere.
Il periodo più interessante della lunghissima carriera de Le Orme è quello che va dal 1970 al 1975, per intenderci da "Collage" a "Contrappunti" (passando per "Uomo di pezza", "Felona e Sorona" e "Orme in concerto"). Cinque album di pregevole fattura.
Qual'è il loro album migliore? Dubbio amletico. "Collage", "Felona e Sorona" e "Contrappunti" sono più o meno allo stesso livello. Ma il "cuore" mi porta a prediligere per un "pelino" proprio "Felona e Sorona". Che oggi posto con immenso piacere.
Voto personale (insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Eccellente.


As a result of what I said in the preceding post …

"Felona e Sorona" was the first progressive rock album I ever listened to, right in the very year it was released. I was 13 then, and I was struck by the album so hard as if I had been hit by a stone. Even now, after such a long time, I keep on listening to it with great delight.
The best period in the long career of Le Orme goes from 1970 till 1975, that is to say from when they released "Collage" until they released "Contrappunti" (with such albums as "Uomo di pezza", "Felona e Sorona" and "Orme in concerto" in between). Five great albums, indeed!
Their best album? Very difficult to say. "Collage", "Felona e Sorona" and "Contrappunti" rank at the top. Yet, my "heart" makes me say "Felona e Sorona" is the best. That's why I'm posting it today.
My personal mark (poor / pass / good / fairly good / very good / excellent): Excellent.



LE ORME (1973):

Aldo Tagliapietra - voce, basso e chitarre (vocals, bass, guitars)
Tony Pagliuca - tastiere (keyboards)
Michi Dei Rossi - batteria e percussioni, campane (drums and percussions, tubular bells)



TRACK LIST:

1. Sospesi nell'incredibile
2. Felona
3. La solitudine di chi protegge il mondo
4. L'equilibrio
5. Sorona
6. Attesa inerte
7. Ritratto di un mattino
8. All'infuori del tempo
9. Ritorno al nulla



FELONA E SORONA (LE ORME) - 74,8 MB

http://depositfiles.com/files/nd0gmvgse

CHE SORPRESA! (WHAT A SURPRISE!)



Avete saputo cos'è successo ad un sito 'familiare' ai visitatori di questo (ed altri) blog???
Beh, c'era da aspettarselo. Comunque, ho sempre fatto le cose in buona fede.

Have you heard how a site familiar to visitors to this blog (and other blogs) has ended up?
Well, one could certainly expect it - though I've always acted in good faith.

LIVE IN TORONTO (KING CRIMSON) - 1974



Album 'rarità' dal vivo pubblicato nel 1974, questo "Live in Toronto" presenta i King Crimson nella versione "Larks' tongues in aspic", ovvero Robert Fripp, John Wetton, David Cross e Bill Bruford. Registrato il 24 giugno 1974 nella città canadese, l'album contiene i pezzi forti della band di quel periodo: in particolare, l'esecuzione di 'Fracture' è davvero encomiabile.
Voto personale: Ottimo.

A 'rarity' live recording dating back to 1974, "Live in Toronto" features the 1973-74 King Crimson's line-up (the one that recorded "Larks' tongues in aspic"), i.e. Robert Fripp, John Wetton, David Cross and Bill Bruford. Recorded in Toronto on June 24th 1974, the album contained the band's most known pieces of that time, including an excellent version of 'Fracture'.
My personal mark: Very good.


TRACK LIST:

CD 1:


1. Larks' tongues in aspic - Part 2
2. Lament
3. Exiles
4. Improvisation - The golden walnut
5. The night watch
6. Fracture


CD 2:

1. Improvisation - Clueless and slightly slack
2. Easy money
3. Starless
4. 21st century schizoid man


LIVE IN TORONTO, 1974 (KING CRIMSON) - 156 MB
http://depositfiles.com/files/2372nr0wi

domenica 22 gennaio 2012

I NOSTRI 'VECCHIETTI' EROI DEL ROCK PROGRESSIVO (OUR 'ELDERLY' PROG ROCK HEROES)

Non sono più giovani ormai: gli anni sono passati anche per loro, ahimé.
Ecco tre immagini simpatiche di altrettante glorie del rock progressivo, risalenti a qualche anno fa (non so dire quando):

They have grown older too - time goes by too fast, alas!
Here are three pictures (dating to some years ago - I can't tell how long ago) of three prog rock icons:




GENESIS




YES (da notare, oltre alla gnoccona bionda, che non so chi cavolo sia, il biondo e alto Oliver Wakeman, figlio di Rick, secondo a destra a fianco di Chris Squire)
YES (please note, in addition to the blonde cutie - I don't know how she is - tall, long fair-haired Oliver Wakeman, Rick's son, standing on the right next to Chris Squire).




ROBERT FRIPP, dei KING CRIMSON, uno dei chitarristi più geniali del rock di ogni genere e tempo (nella foto sembra un impiegato in pensione - un comune 'impiegato', ma quanti brividi e sensazioni mi ha fatto provare ...)
(KING CRIMSON's ROBERT FRIPP, one of the most innovative, craftiest rock guitarists of all times (he looks like a non-descript retired civil servants - an 'ordinary' man who made me have strong feelings thanks to his music)

venerdì 20 gennaio 2012

CAPITAN 'CODARDIA'



Lo so, ne parlano e straparlano (anche a sproposito, ovviamente) tutti i media, da una settimana a questa parte. Eroi e codardi, sopravvissuti e tristi storie di naufragati.
Il naufragio della 'Concordia' ha fatto il giro del mondo e, tanto per cambiare, ancora una volta l'Italia ne esce con le ossa a pezzi, in virtù del comportamento di Roberto Schettino, Capitan 'Cordardia' al quale era stata affidata la nave.

ENNESIMO TIPICO ESEMPIO DI CAZZISUISMO: UE', GUAGLIO', IE ME NE SCENNO DA 'A NAVE, E PPE GLI ALTRI NUN ME NE FREGA NU CAZZE. Ovvero, IO SPERIAMO CHE ME LA CAVO.




Come al solito, il suo avvocato lo difende, sostenendo che 'Schettino non era più in grado di risalire a bordo'. Così ha sostenuto durante un intervista. Il giornalista in questione non ha, purtroppo, avuto la prontezza di rivolgergli una domanda, la stessa che avrei voluto rivolgergli io: 'Ma perché doveva risalire a bordo, Schettino? Che ci faceva fuori dalla nave? Forse non doveva restarci fino a quando l'ultimo passeggero o membro dell'equipaggio non fosse riuscito a mettersi in salvo?'

L'avvocato ha difeso in tal modo l'operato del suo assistito Roberto Schettino, il capitano (di sventura) la cui dignità è grosso modo paragonabile a quella di un verme del formaggio.




I media si sono avventati come falchi sul tragico naufragio - perfino la trasmissione di Michele Santoro 'Servizio Pubblico' ne ha parlato ieri sera. E, immancabilmente, ecco che SPUNTA L'ELEMENTO DI MISTERO, TANTO PER DARE UN TOCCO IN PIU' ALLA GIA' TRISTE VICENDA. Spunta una donna che, a quanto pare, sarebbe stata vista a fianco del comandante, a cena, a bordo della Concordia. Era registrata all'imbarco? Pare di sì, pare di no, o meglio, 'ni'. VIENE FUORI CHE SI TRATTA DI UNA MOLDAVA, INTERVISTATA DA UNA TV DEL SUO PAESE E PRESENTATA COME EROINA.




Uhmmmm, già il fatto che sia moldava, giovane e 'con quella faccia' mi puzza un po' ... E poi, si mette anche a difendere Schettino, ringraziandolo per aver salvato 'migliaia di vite umane'. Chi mai sarà? E' vero che si trovava a bordo per una vacanza premio? Forse era la tipica bagascia ufficiale di bordo che allettava il ramingo comandante durante le lunghe traversate? Era davvero una dipendente della flotta Costa?

Staremo a vedere gli sviluppi dei prossimi giorni. Resta comunque l'amaro in bocca per quanto è accaduto, innanzitutto per le persone che hanno perso la vita. E, subito dopo, per la pessima immagine del nostro (ovvero, VOSTRO o LORO) paese che ha fatto in giro del pianeta. E, ultimo ma non meno importante, per i danni ambientali che potranno derivare. Possiamo solo limitarci a fare i debiti scongiuri.