martedì 27 novembre 2007

WEEK-END IN MONTAGNA (A WEEK-END ON THE MOUNTAINS)






Lo scorso week-end sono andato in montagna. Pochi giorni prima era nevicato come si deve: che bello, una fitta nevicata già a metà novembre. Peccato che poi la temperatura sia risalita e la neve si sia trasformata in pioggia. Speriamo comunque sia di buon auspicio per la stagione invernale.
Ecco alcune immagini del posto: una località amena poco distante da Bardonecchia, sede di eventi sportivi dei Giochi Olimpici Invernali Torino 2006.

I went to the mountains last week-end. It had snowed quite a lot a few days before - how nice, a heavy snowfall right in mid-November. It is a pity the temperature then went up and, as a result, snow turned into rain. In any case, I do hope this will be a good start for a snow's year.
Here are a few pictures from this place: a quiet hamlet not far from Bardonecchia, the famous venue of sporting events during the Torino 2006 Olympic Winter Games.

NURSERY CRYME (GENESIS) - 1971


“Nursery Cryme”, terzo album dei Genesis, fu registrato e pubblicato nel 1971. Si tratta del primo disco con la formazione classica della band: Peter Gabriel, Tony Banks, Mike Rutherford, Phil Collins e Steve Hackett – questi ultimi due subentrati al posto di John Mayhew e Anthony Phillips (il cui album d’esordio solista del 1977, “The geese and the ghost”, ho postato in data 3 agosto) rispettivamente alla batteria e alle chitarre, dopo la pubblicazione di Trespass nel 1970 (vedere mio posto del 4 giugno). Tale formazione sarebbe rimasta immutata fino al 1975, anno della dipartita di Gabriel.
Alcune parti di “Nursery Cryme” furono composte da Mick Barnard, chitarrista provvisorio della band prima dell’ingresso di Steve Hackett. Non a caso, le sezioni di chitarra di "Musical box" furono di fatto scritte da Barnard: infatti, Hackett era appena entrato a far parte della formazione poco prima della registrazione di questo album e si limitò semplicemente a suonare ciò che Barnard aveva composto.
Pur non essendo, in termini di produzione, ai livelli dei lavori successivi, “Nursery Cryme” (I cui brani furono incisi per la maggior parte su un otto piste) segnò un importante passo in avanti per i Genesis. Nonostante il persistere di atmosfere acustiche di stampo folk, tipiche del precedente album “Trespass” (ad esempio, "Harlequin” e “For absent friends”), gli altri brani sono caratterizzati da un sound più aggressivo e marcato. La chitarra solista di Hackett contribuì non poco a ciò, in particolar modo nelle sezioni strumentali di “Musical box”, “The return of the Giant Hogweed” e “The fountain of Salmacis”. Fra l’altro, questi tre brani rappresentano le “gemme” dell’album e furono alcuni dei pezzi forti dal vivo durante il concerti del gruppo negli anni Settanta.
Nonostante la tiepida accoglienza in Gran Bretagna, “Nursery Cryme” ebbe un inaspettato successo in Italia, arrivando al 4° posto nella classifica degli album più venduti di quell’anno e contribuendo in tal modo al successo della band in ambito europeo.
Voto personale (scarso / insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Ottimo/Eccellente.

“Nursery Cryme” is the third studio album by Genesis and was recorded and released in 1971. It is also the first album to feature the “classical” line-up of Peter Gabriel, Tony Banks, Mike Rutherford, Phil Collins and Steve Hackett, the latter two replacing John Mayhew and Anthony Phillips (whose 1977 solo album “The geese and the ghost” I posted on August 3rd) on drums and guitar, respectively, in 1970 following the release of “Trespass” (see my post on June 4th). This line-up would remain consistent until Gabriel's departure in 1975.
While this album was being composed, parts of it were written by temporary band member Mick Barnard. In fact, all the guitar parts on "Musical box" were actually written by Mick; Steve Hackett had by then just joined the band and he tended to play pretty much what Mick had played because there wasn't much time to learn new parts.
Though not as polished in production terms as the albums that followed (most of the songs were only recorded on 8-track), “Nursery Cryme” was still a large progression from the group's second album “Trespass”. Although the folky feel was still retained on songs such as "Harlequin” and “For absent friends”, the other tracks displayed a more aggressive and strident sound. Hackett's lead guitar playing contributed a lot to this, with strong solos contained within “The musical box”, “The return of the Giant Hogweed” and “The fountain of Salmacis”. Among other things, these three pieces are the major highlights of the album and became staples of their live performances during the 1970s.
Although not a success upon release in their homeland, “Nursery Cryme” became an unexpected hit in Italy, reaching number 4 in the LP charts, thus contributing to spurring on Genesis’ European success.
My personal mark (very poor / poor / pass / good / fairly good / very good / excellent): Very good/Excellent.

GENESIS (1971):

Peter Gabriel - voce, flauto, percussioni (vocals, flute, percussions)
Steve Hackett - chitarre elettriche e acustiche (electric and acoustic guitars)
Tony Banks - tastiere, chitarre acustiche, cori (keyboards, acoustic guitars, backing vocals)
Mike Rutherford - basso, chitarre acustiche, cori (bass, acoustic guitars, backing vocals)
Phil Collins - batteria e percussioni, cori (drums and percussions, backing vocals)

TRACK LIST:

1. The musical box
2. For absent friends
3. The return of the Giant Hogweed
4. Seven stones
5. Harold the barrel
6. Harlequin
7. The fountain of Salmacis

NURSERY CRYME (GENESIS) - 36,2 MB

DEDICATO A TUTTE LE DONNE (DEDICATED TO ALL WOMEN)





DEDICATO A TUTTE LE BELLE DONNE (E LE DONNE SONO TUTTE BELLE, TUTTE …)

Lo sapevate che:

- se i manichini nelle vetrine fossero delle donne vere, avrebbero le anche troppo strette per fare dei figli;

- ci sono tre miliardi di donne al mondo che non assomigliano per niente alle super top model e solo una decina che sono davvero delle super top model;

- Marylin Monroe indossava una 42, e la 42 di allora corrisponde alla 46 di oggi;

- se la Barbie fosse una donna vera, potrebbe camminare solo carponi perché con le sue proporzioni, non riuscirebbe a stare diritta in piedi;

- la donna media pesa 66 kg;

- le top model sui giornali sono ritoccate al computer, quindi nemmeno loro sono perfette;

- un sondaggio del 1995 rivela che il 75% delle donne si sente depressa e in colpa dopo aver sfogliato per tre minuti una rivista femminile;

- 20 anni fa le top model pesavano 8 kg in meno della donna media, mentre oggi
pesano 23 kg in meno.

QUINDI, UOMINI, SMETTETELA DI SOGNARE!

Un professore di inglese una volta ha scritto alla lavagna questa frase: "A woman without her man is nothing", quindi ha chiesto ai suoi alunni di inserire la punteggiatura.
I ragazzi hanno lasciato la frase tale qual’era. Le ragazze hanno scritto: “A woman: without her, man is nothing!"
SPERO PROPRIO CHE QUESTO MIO POST AIUTERÀ LE DONNE A STARE MEGLIO - E GLI UOMINI A SMETTERE DI SOGNARE FEMMINE FINTE E “INCONSISTENTI”.


DEDICATED TO ALL NICE WOMEN (WOMEN ARE NICE, THEY ALL ARE NICE …)

Did you know that:

- if the dressmaker’s dummies were real women, their hips would be too tight to allow them to deliver a baby;

- there are three billion women all over the world: each of them does not resemble a super top model in the slightest (there are only a dozen real super top models in the world);

- Marylin Monroe wore a 28 size – please note that a then 28 size corresponded to a present day’s 32 size;

- if the Barbie doll were a real woman, she could only crawl as her slim figure would not allow her to stand on her feet;

- the average woman weighs 66 kg;

- the top model pictures on magazines are retouched by computerized means; therefore, they are not perfect;

- an opinion poll made in 1995 showed that three out of four women felt depressed and guilty after they had browsed through a women magazine for only three minutes;

- two decades ago, top models weighed 8 kg less than ordinary women; nowadays, they weigh 23 kg less than ordinary women.

SO, STOP FANTASIZING, YOU MEN!
An English teacher once wrote this sentence on a blackboard: "A woman without her man is nothing". Then he asked his pupils to put in the correct punctuation marks.
The boys did not add anything to the sentence. The girls wrote: “A woman: without her, man is nothing!"
I REALLY HOPE THIS POST OF MINE WILL GET WOMEN TO FEEL MORE AT EASE - AND MEN TO STOP FANTASIZING ABOUT “INCONSISTENT”, FAKE WOMEN.

RIECCOMI (HERE I AM AGAIN)

Dopo una settimana e passa di lavoro terribile - e un tranquillo week-end sulla neve - rieccomi a postare.
Inizierò con alcuni album interessanti. Ma non mancheranno le consuete foto (comprese quelle del week-end sui monti).

After working fucking hard for over a week - and spending a quiet week-end on snow-covered slopes - here I am again.
I'll start with a few really nice albums. And I will also post some pictures, as usual (including the shapshots I took during the week-end on the mountains).

mercoledì 14 novembre 2007

PAPILLON (LATTE E MIELE) - 1973


I Latte e Miele erano un gruppo genovese con un sound caratterizzato da forti influssi classici: un trio (fondato nel 1971) basato sulle tastiere, sullo stile di E. L. & P. o Le Orme.
Dopo l’album d’esordio “Passio secundum Mattheum" (con reminescenze musicali di Bach e testi incentrati sul Vangelo), i Latte e Miele pubblicarono il loro secondo album nel 1973: un altro concept intitolato “Papillon”. Dal punto di vista musicale, “Papillon” (l’omonima suite che occupava il lato “A” del vinile originale) si snoda attraverso una overture e sette “episodi”, ognuno dei quali inizia con il medesimo tema, con variazioni occasionali di strumentazione, tonalità e tempo, durante le quali la voce solista narra la storia. Al cantato segue in genere una sezione strumentale dall’atmosfera appropriata alla trama. Quest’ultima segue uno schema tipico: un ragazzino di legno (una sorta di Pinocchio) che conosce una ragazza, la ragazza sparisce, il ragazzo viene condannato a morte per la scomparsa della ragazza. I testi hanno un loro fascino simile alle narrazioni dei primi Genesis, tuttavia l’atmosfera è il più delle volte cupa e malinconica.
Il resto dell’album conferma gli accenti progressive della band: "Divertimento" è un’azzeccata combinazione di jazz e musica classica, basata essenzialmente sulle tastiere. I brani seguenti comprendono spezzoni tratti dalla “Patetica” di Ludwig van Beethoven e dalle “Quattro stagioni” di Vivaldi, ma anche fantasie jazz ed eletroniche con profusione di sintetizzatori in perfetto stile Keith Emerson.
Nonostante le evidenti influenze di E. L. & P., “Papillon” rimane un ottimo album. Fra l’altro, i componenti dei Latte e Miele erano musicisti preparatissimi, con un’intensa attività live all’epoca (compresa una tournee di spalla ai Van der Graaf Generator, in occasione di uno dei numerosi tour italiani di questo gruppo). Tuttavia, la formula tastiere/basso/batteria tendeva ad essere in certi casi ripetitiva, e le parti vocali erano tutt’altro che originali e convincenti.
Voto personale (scarso / insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Ottimo.

Latte e Miele were a three-piece group from Genoa, Italy, with strongest classical influences - a keyboards trio (formed in 1971) in the same style as E. L. & P. or Le Orme.
After their debut concept album “Passio secundum Mattheum" (with Bach-inspired music and lyrics based on the Gospel), Latte e Miele released their second album in 1972: another concept album entitled “Papillon”. Musically, “Papillon” (the eponymous suite covering the original record's side "A") is organized into an overture and seven acts. Each act begins with a variation of the same air, with occasional variations in instrumentation, key and tempo, during which the narrator sings. This is usually followed by a piece of instrumental music appropriate to the story. The latter can be characterized as follows: little wooden boy (after the Pinocchio fashion) meets girl, girl gets lost, boy is sentenced to death for disappearance of girl. The story itself is as entertaining as most Genesis’s early narratives, yet the accents are pretty awful at times.
The remainder of the album nails its colours to the mast straight away with "Divertimento" and its keyboard-centred combination of jazz and classical music. The following tracks include excerpts from Beethoven's "Pathetique" sonata and Vivaldi's "Four Seasons", jazz developments of themes and Keith Emerson-style analogue synths.
Despite the strong E. L. & P. influences, “Papillon” is a very good album. The band members were excellent performers: they had an intense live activity and even supported Van der Graaf Generator in one of their Italian tours, yet the keyboards/bass/drums formula tended to sound repetitious and the vocals were not very convincing.
My personal mark (very poor / poor / pass / good / fairly good / very good / excellent): Very good.

LATTE E MIELE (1973):

Marcello Giancarlo Dellacasa - basso, chitarre, voce (bass, guitars, vocals)
Alfio Vitanza - batteria e percussioni, flauto, voce (drums and percussions, flute, vocals)
Oliviero Lacagnina - tastiere (keyboards)

TRACK LIST:

1. Papillon
- a. Ouverture
- b. Primo quadro (La fuga)
- c. Secondo quadro (Il mercato)
- d. Terzo quadro (L'incontro)
- e. Quatro quadro (L'arresto)
- f. Quinto quadro (Il verdetto)
- g. Sesto quadro (La transformazione)
- h. Settimo quadro (Corri nel mondo)
2. Divertimento
3. Patetica
- a. Parte 1
- b. Parte 2
- c. Parte 3
4. Strutture

PAPILLON (LATTE E MIELE) - 61,0 MB

domenica 11 novembre 2007

STORIE DI UOMINI E NON (ROCKY'S FILJ) - 1973


I Rocky’s Filj (dal nome del leader Rocky Rossi) sono stati un’ottima band di musicisti, originaria di Parma. Furono messi sotto contratto dalla Ricordi, dopo aver fatto da ottima spalla al Banco del Mutuo Soccorso in occasione di una tournee, e l’album fu prodotto da Sandro Colombini, il quale aveva collaborato con il Banco alla realizzazione dei loro primi album.
“Storie di uomini e non” è un album di stampo jazz-rock; tuttavia, tutti i pezzi sono cantati e la voce di Rocky è tutto sommato originale (pur essendo certamente non irresistibile). Le parti strumentali sono impeccabili: tutti i componenti della band sapevano suonare alla perfezione diversi strumenti, e l’album risulta assolutamente piacevole. Il lungo brano d’apertura “L’ultima spiaggia”, con le intense parti vocali e gli assoli di chitarra e sax, offre un tipico esempio della musica dei Rocky’s Filj, anche se il brano che preferisco è “Il soldato”.
Fra l’altro, a me ricordano molto i King Crimson del primo periodo …
Avrebbero meritato maggiore considerazione i Rocky’s Filj, indubbiamente. Eppure si sciolsero poco dopo la pubblicazione del loro unico album, anche perché uno dei componenti ebbe noie con la giustizia. Da ricordare la loro timida riapparizione nel 1979, con un 45 giri commerciale di scarso successo. Il leader Rocky Rossi morì purtroppo nel 1985 in un incidente stradale.
Voto personale (scarso / insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Ottimo.
DA NON PERDERE!

A band of very good musicians from Parma, Rocky's Filj (from their leader Rocky Rossi's name) gained a contract with Ricordi after a positive tour with Banco del Mutuo Soccorso, and the album was produced by Sandro Colombini, who had worked with Banco del Mutuo Soccorso themselves in their first albums.
“Storie di uomini e non” is a jazz-rock oriented album, yet all the tracks have vocals and Rocky's voice is very original (even if not great). Instrumental parts are very well made: all the band members could professionally play various instruments and the album is always very enjoyable. The long opening track “L’ultima spiaggia”, with dramatic vocals and long guitar and sax solo parts is a fine example of their music, even though “Il soldato” is my favourite piece.
Among other things, Rocky’s Filj’s music reminds me of early King Crimson albums …
A band that deserved more consideration, Rocky's Filj broke up soon after the album was recorded, as one of them was jailed, reappearing in 1979 with a commercial single. Rocky Rossi sadly died in a car accident in 1985.
My personal mark (very poor / poor / pass / good / fairly good / very good / excellent): Very good.
AN ABSOLUTE MUST FOR PROG ROCK FANS!

ROCKY'S FILJ (1973):

Rocky Rossi - voce, sax, fiati (vocals, sax, woodwinds)
Roby Grablovitz - chitarre, flauto (guitars, flute)
Rubino Colasante - batteria e percussioni (drums and percussions)
Luigi Ventura - basso, trombone (bass, trombone)

TRACK LIST:

1. L’ultima spiaggia
2. Il soldato
3. E
4. Io robot
5. Martino

STORIE DI UOMINI E NON (ROCKY'S FILJ) - 40,8 MB

lunedì 5 novembre 2007

ASTROLABIO (GARYBALDI) - 1973


I Garybaldi furono un gruppo musicale genovese degli anni Settanta di ispirazione rock-blues con elementi progressive, guidato dal cantante e chitarrista Bambi Fossati. I membri dei Garybaldi hanno dato vita ad altre formazioni correlate quali i Greemen, Acustico Mediterraneo e Bambibanda & Melodie.
Dopo l’album d’esordio “Nuda” (di chiara ispirazione hendrixiana, seppur con evidenti influssi progressive), celebre anche per la suggestiva copertina disegnata da Guido Crepax, I Garybaldi pubblicano nel 1973 “Astrolabio”, di collocazione ancora più chiaramente progressive: significativa in questo senso già la struttura del disco, con due soli brani: “Madre di cose perdute” e “Sette? (registrato dal vivo???). Degna di nota, in particolare, è la struttura “a cerchio” del primo dei due brani: una suite di oltre 20 minuti che propone in sequenza temi diversi, riprendendoli esttamente nell’ordine opposto. In alcuni momenti è possibile individuare “echi” dei Pink Floyd del periodo di “More” e “Meddle”.
Questo secondo album fu comunque accolto in modo più tiepido rispetto al precedente, e poco tempo dopo la pubblicazione il gruppo si sciolse.
Voto personale (scarso / insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Distinto.

Garybaldi were a rock band from Genoa (Italy) active in the mid 1970s, led by vocalist-guitarist Bambi Fossati. Their sound derives from rock-blues, with progressive rock overtones. The Garybaldi members have participated to other Italian rock bands such as Greemen, Acustico Mediterraneo and Bambibanda & Melodie.
After their debut album “Nuda” (clearly Hendrix-inspired, though featuring evident progressive influences), which also stands out for its original cover sleeve designed by Guido Crepax, Garybaldi released “Astrolabio” in 1973 - a typically progressive album, as the very structure of the album implies (i.e. only two tracks: “Madre di cose perdute” and “Sette?, which appears to be a live recording). The former track (a 20-minute suite) is characterized by a “circular” structure, whereby several themes are developed and then resumed exactly in the opposite order. To some extent, it may sometimes also remind you of Pink Floyd’s albums “More” and “Meddle”.
In any case, “Astrolabio” was not so successful as the debut album, and after a few months Garybaldi disbanded.
My personal mark (very poor / poor / pass / good / fairly good / very good): Fairly good.

GARYBALDI (1973):

Bambi Fossati - chitarra, voce (guitars, vocals)
Sandro Serra - basso (bass)
Maurizio Cassinelli - batteria e percussioni (drums and percussions)
Lio Marchi - tastiere (keyboards)

TRACK LIST:

1. Madre di cose perdute
2. Sette?

ASTROLABIO (GARYBALDI) - 57,4 MB

CHE CLASSE! (CLASSY YOUNG WOMAN)

CIAO 2001 - ALTRE COPERTINE (CIAO 2001 - SOME MORE COVERS)





Lo scorso 13 settembre ho postato alcune cover di “Ciao 2001”, importante rivista musicale italiana degli anni Settanta, dedicata alla “art music” intesa in un’accezione che includeva soprattutto il rock progressivo straniero e italiano.
Ecco altre quattro copertine della rivista - una delle pubblicazioni stampa “culto” dell’Italia rock anni Settanta.

On September 13th I posted a few cover pictures of “Ciao 2001”, an important 1970s Italian weekly magazine dedicated to “art music”, meant as referring mainly to the Italian and foreign progressive rock.
Above are four more covers of this magazine - a real “cult” weekly issue for 1970s Italian rock fans.

ORIGINAL MUSIQUARIUM (STEVE WONDER) - 1982


Come avrete notato, a volte posto album che con il rock progressivo hanno niente a che fare. E allora mi sono detto: “Perché non postare “Original musiquarium” di Steve Wonder?”
“Original Musiquarium (I)” è una compilation dei maggiori successi tratti dagli album del grande artista americano pubblicati negli anni Settanta. Comprende anche quattro brani inediti: "Do I do", "Ribbon in the sky", "That girl" e "Front line".
Perfetto abbinamento fra soul, funky, blues e rock, questo album rimane tuttora uno dei miei preferiti nel suo genere, anche a più di vent’anni dalla sua pubblicazione.
Voto personale (scarso / insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Ottimo.

As you may have noticed, I sometimes post albums that have nothing to do with prog rock. So I said to myself: “Why not post Steve Wonder’s “Original musiquarium?”
“Original Musiquarium (I)” is a compilation album of Steve Wonder’s greatest hits from his 1970s albums, released in 1982. It also included four then newer tracks: "Do I do", "Ribbon in the sky", "That girl" and "Front line".
A perfect blend of soul, funky, blues and rock – an album that is still a nice listen for me, even more than twenty years after it was released.
My personal mark (very poor / poor / pass / good / fairly good / very good / excellent): Very good.

TRACK LIST:

DISC 1:
1. Superstition
2. You haven’t done nothin’
3. Living for the city
4. Front line
5. Superwoman
6. Send one your love
7. You are the sunshine of my life
8. Ribbon in the sky

DISC 2:
1. Higher ground
2. Sir Duke
3. Master blaster (Jammin’)
4. Boogie on reggae woman
5. That girl
6. I wish
7. Isn’t she lovely
8. Do I do

ORIGINAL MUSIQUARIUM (I), DISC 1 (STEVE WONDER) - 56,7 MB

ORIGINAL MUSIQUARIUM (I), DISC 2 (STEVE WONDER) - 60,1 MB

MANUALE DI YOGA: LEZIONE 3 - PARTE 2 (A MANUAL OF YOGA: LESSON 3 - PART 2)






Da una vita non posto più le lezioni di yoga che alcuni lettori hanno trovato interessanti.
Dopo gli ormai lontani post del 25 marzo, 30 marzo, 5 aprile, 4 maggio e 4 giugno (dedicati rispettivamente alla lezione 1/parte 1, lezione 1/parte 2, lezione 2/parte 1, lezione 2/parte 2, lezione 3/parte 1), rieccomi con un'altra lezione di yoga dedicata alle posizioni atte a rafforzare il corpo.
Ricordo ancora una volta di sottoporsi a controllo medico (soprattutto il cuore e la pressione sanguigna) prima di iniziare le sedute.

I haven’t posted yoga lessons (which some visitors to my blog found quite interesting) for ages.
Following my remote posts dated March 25th, March 30th, April 5th, May 4th and June 4th, (lesson 1/part 1, lesson 1/part 2, lesson 2/part 1, lesson 2/part 2, and lesson 3/part 1, respectively), here I am posting another set of yoga exercises aimed at strengthening your body.
Please be reminded once again that you should contact your doctor and have a medical check-up (especially your heart conditions and blood pressure) before doing yoga exercises.

domenica 4 novembre 2007

GENESIS LIVE AT READING FESTIVAL (11th AUG. 1972)


Uno splendido bootleg che documenta la performance dei Genesis al Festival di Reading, datata 11 agosto 1972.
Peccato che la resa sonora sia a dir poco ruvida. Per il resto, un'ottima scaletta con esecuzioni grintose e "genuine".
Voto personale (scarso / insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Ottimo.

An excellent bootleg record that testifies to the concert held by Genesis at the Reading Festival on August 11th, 1972.
It is a pity the sound quality is quite low. In any case, an impressive track list and tough, "genuine" live renditions.
My personal mark (very poor / poor / pass / good / fairly good / very good / excellent): Very good.

GENESIS (1972):

Peter Gabriel - voce, flauto (vocals, flute)
Steve Hackett - chitarre elettriche e acustiche (electric and acoustic guitars)
Phil Collins - batteria e percussioni (drums and percussions)
Mike Rutherford - basso, chitarre acustiche (bass, acoustic guitars)
Tony Banks - tastiere (keyboards)

TRACK LIST:

1. The knife
2. Twilight alehouse
3. Watcher of the skies
4. The musical box
5. The return of the giant Hogweed

GENESIS LIVE AT READING FESTIVAL (11th AUGUST, 1972) - 113 MB

SEXY GIRL


Forse colpisce più l'intimo che il suo viso.
Comunque rimane pur sempre una bella gnocca ...

Maybe, her sex underwear is more striking than her face.
In any case, she does look magnificent ...

sabato 3 novembre 2007

MAURO PAGANI (M. PAGANI) - 1978 (RE-POST)


RE-POST DELL’ALBUM “MAURO PAGANI”, CON NUOVO LINK.
Ex flautista, violinista e cantante della Premiata Forneria Marconi, Mauro Pagani pubblicò nel 1978 questo suo primo album solista: una vera gemma etnico-progressiva, che intende in qualche modo recuperare le tradizioni musicali dell'intero bacino del Mediterraneo (Grecia, Italia, Medio Oriente).
Pagani si avvale della collaborazione degli Area nonché dei suoi ex compagni della P.F.M. - in particolare, nel brano "La città aromatica" suona la formazione storica P.F.M. (ad eccezione del tastierista Flavio Premoli, sostituito da Roberto Colombo).
Voto personale (scarso / insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Ottimo.

THIS IS A REPOST OF MAURO PAGANI’S 1978 EPONYMOUS ALBUM.
A NEW LINK IS AVAILABLE.

Mauro Pagani, former flutist-violinist-vocalist with famous Italian prog band Premiata Forneria Marconi (a.k.a. PFM), published his first solo album (i.e. today's post) in 1978: a true ethnic-progressive gem, aiming at reviving somehow the musical heritage of the Mediterranean countries (e.g. Greece, Italy, Middle East).
To make this album, M. Pagani hired the members of famous Italian prog band Area, as well as all the former PFM members (except for keyboardist Flavio Premoli), who play together on the track "La città aromatica".
My personal mark (very poor / poor / pass / good / fairly good / very good / excellent): Very good.

MUSICIANS:

Mauro Pagani - violino, viola, mandolino, flauto (violin, viola, mandolin, flute)
Franco Mussida - chitarra elettrica (electric guitar)
Franz Di Cioccio - batteria (drums)
Patrick Djivas - basso elettrico (electric bass)
Roberto Colombo - sintetizzatore (synthetizer)
Mario Arcari - oboe
Giorgio Vivaldi - percussioni (percussions)
Walter Calloni - percussioni (percussions)
Giulio Capiozzo - batteria (drums)
Patrizio Fariselli - pianoforte (grand piano)
Ares Tavolazzi - basso elettrico (electric bass)
Teresa De Sio - voce in "Argiento" (vocals on "Argiento")
Demetrio Stratos - voce in "L'albero di canto, parti I e II" (vocals on "L'albero di canto, parts I and II)

TRACK LIST:

1. Europa Minor
2. Argiento
3. Violer d'amores
4. La città aromatica
5. L'albero di canto (parte 1)
6. Choron
7. Il blu comincia davvero
8. L'albero di canto (parte 2)

MAURO PAGANI (M. PAGANI) - 32,9 MB