lunedì 2 aprile 2007

LA DONNA DELLA DOMENICA (L. COMENCINI, 1975) - "THE SUNDAY WOMAN"


Qualche anno fa ebbi modo di guardare alla TV, su RaiUno, un film di ottima fattura intitolato "La donna della domenica". Peccato che, tanto per non smentire le italiche abitudini, il film fu proposto intorno all'una di notte di un week-end. Mi pare giusto, no? Meglio inondare la prima fascia serale della solita immondizia: squallidi varietà, Grandi (o piccoli ...) Fratelli, pellicole americanate con spara/ammazza/squarta/macchine-volanti/parolacce/palazzi-che-esplodono, ecc. ecc.
Basta polemiche. Tornando al film (tratto da un avvincente thriller di Fruttero & Lucentini), ne consiglio caldamente la visione. Quindi correte subito ad acquistarlo o noleggiarlo, perché ne vale davvero la pena.
"La donna della domenica" è ambientato a Torino, la mia città. Non è certo per campanilismo che ho elogiato quest'opera: certo è che chiunque viva, o abbia vissuto - o meglio ancora, sia nato quasi cinquant'anni fa a Torino, e vi abbia sempre vissuto - apprezzerà meglio certe sfumature, sottintesi, immagini che il regista Luigi Comencini ha saputo rendere così bene che meglio non avrebbe potuto.
Dalla storia traspare soprattutto quell'immagine "tipica" di Torino quale città riservata, sonnolenta, anonima (non è affatto vero) nella quale, quasi a sorpresa, si intreccia una vicenda dai contenuti ... libertini. I riferimenti visivi a tutto quanto è "peccato" (secondo i dettami di nostra Madre Chiesa ...) abbondano nel film: l'architetto Garrone che sbircia maliziosamente le belle gambe di una commessa, Anna Carla (interpretata dalla splendida Jaqueline Bisset) con il suo amante Massimo (Jean-Louis Trintignant), a sua volta complice di una relazione omosessuale con Lello (Aldo Reggiani). E su tutto, le splendide interpretazioni del Commissario Santamaria (Marcello Mastroianni) e del Commissario De Palma (Pino Caruso) - che fior fior di attori! - che, con la loro presenza, in un certo senso "fuori luogo" a Torino, ricordano il razzismo strisciante con il quale i nativi della mia splendida città accolsero le masse di immigranti dal Sud durante gli anni Sessanta e Settanta. Più o meno come, al giorno d'oggi, molti torinesi (sia d'origine sia d'adozione) guardano con sospetto i moltissimi extracomunitari insediatisi nella metropoli subalpina. Oggi a me, domani a te, verrebbe da dire. Ma questo è tutto un altro discorso ...
Ovviamente non accennerò neanche minimamente alla trama del film, proprio per rendere i miei lettori più curiosi. Sappiate solo che l'architetto Garrone (sì, proprio lui, quello che sbirciava le gambe di una commessa) viene ritrovato con il cranio spaccato ... da un enorme fallo di marmo ....

I watched "La donna della domenica" ("The Sunday woman") a few years ago. Typically, the film was broadcast at 1.00 a.m. on a Sunday night. And I often wonder why the Italian TV companies do not broadcast such excellent movies during the prime time, instead of feeding the viewers with such trash as squalid shows, Big (or, rather, small ...) Brothers, or American rubbish with shoot'em/kill'em/rip'em/fly-on-my-car/bad-word-talking/see-this-palace-burst-out, and the like.
No more arguments! Going back to the film (based on a detective story by Fruttero & Lucentini), I strongly recommend that you should watch it. So, go and buy or rent it at once!
"La donna della domenica" is set in Turin (Italy), the city where I was born and where I have been living since then. So you might think that I am praising this movie because it was shot in my home town. Not at all. Simply because film director Luigi Comencini was able to render the 'character' of the city in a marvellous way: a discreet, 'drowsy' city (though I don't agree to that), where the intricate plot of the film develops, sometimes hinting at licentious situations: Mr. Garrone, the 'horny' architect who peeps at a saleswoman's legs; Anna Carla (i.e. French actress Jaqueline Bisset), the main female character of the film, who has a love affair with Massimo (i.e. Jean-Louis Trintignant) who has, in turn, a homosexual relationship with Lello (i.e. Aldo Reggiani, a famous Italian drama and movie actor). Not to mention the superb performance by Detective Santamaria (Marcello Mastroianni) and his fellow-worker Detective De Palma (Pino Caruso, another famous Italian actor). Just look at the names of these actors - a good film-making brand, indeed!
Of course, I'm not going to make any mention to the plot, so that everybody will get curious and will want to watch this film. Just one thing: Mr. Garrone (yeah, the very 'horny' architect peeping at a saleswoman's legs) comes to a terrible death, his skull being smashed by a marble object shaped like a huge phallus ...

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