sabato 31 marzo 2012

CREUZA DE MA (Fabrizio De Andre') - 1984




Raramente ho proposto album di cantautori italiani. Ma nel caso di Fabrizio De Andre' è doveroso fare un'eccezione, per quello che ritengo il migliore dei cantautori di casa nostra.
"Creuza de ma" (scusatemi, amici genovesi, per non aver messo gli accenti giusti sulle parole del vostro interessantissimo e carinissimo - seppur talvolta 'brusco' - dialetto) viene considerato da alcuni critici come il migliore album italiano degli anni Ottanta, seppur cantato interamente in genovese. Ed anche i pareri di musicisti ed esperti stranieri (David Byrne, ad esempio) non si discostano da un tale giudizio d'eccellenza per quello che viene considerato un capolavoro di musica etnica.
Ascoltatelo con attenzione e ditemi se non merita il voto gli chi ho dato.
Voto personale: 9 su 10.

I have rarely posted albums by italian songwriters. Yet, Fabrizio De Andre' stands on his own, due to his being, in my opinion, perhaps the best Italian songwriter ever.
"Creuza de ma" (I apologize to the Genoese-speaking visitors to this blog for not putting the right accents on the Genoese dialect words of the album title) is considered to be the best Italian album of the 1980s, despite it is entirely sung by De Andre' in the Genoese dialect. And also the opinions from foreign reviewers and musicians (e.g. David Byrne) are the same in terms of excellence for this album, which is indeed considered as an ethnic music masterpiece.
If you listen to this album carefully, you will realize why I gave it a very high mark.
My personal mark: 9 out of 10.



TRACK LIST

1. Creuza de ma
2. Jamin-a
3. Sidun
4. Sinàn capudàn pascià
5. A pittima
6. A dumenega
7. Da a me riva



CREUZA DE MA (FABRIZIO DE ANDRE') - 75,7 MB
http://depositfiles.com/files/7juq9jxzj

L'AMORE E ... L'ONORE




Secondo quanto riportato dai telegiornali, il 'sub-umano' coniglio pezzodimmmerda della foto in alto è stato riconosciuto colpevole di aver attirato in trappola con l'inganno - come solo i conigli come lui sanno fare - niente meno che la sua ex-donna (con la quale aveva anche avuto una figlia) e di averla uccisa e sciolta nell'acido ...

Retroscena dell'accaduto:

1) Regione: Calabria (oddio!)
2) Contesto: due famiglie della 'ndrangheta (no comment!)
3) Presunta 'colpa' della vittima: avere tradito l'ex-compagno, non nel senso di avergli messo un bel paio di cornoni, bensì di averlo denunciato alla giustizia.

Quello che mi ha colpito è l'ottusità feroce di certa gente per la quale il concetto di onore riesce ad avere la meglio perfino sul concetto di amore. Ma come cazzo puoi ingannare, uccidere e sciogliere nell'acido una persona che hai amato, una donna con la quale, fra le altre cose, hai avuto una figlia?
Essendo il sottoscritto per metà di origini sicule - ed essendo stato sposato per quasi vent'anni con una donna calabrese - penso di sapere di cosa si parli quando si tira in ballo il concetto di 'onore' - un concetto il più delle volte storpiato. Un esempio: molti anni fa, proprio nel paese natale della mia ex, un arzillo anziano fu travolto, mentre camminava, da un fuoristrada alla cui guida si trovava il figlio di un boss locale. Il fatto avvenne di domenica mattina, in una piazza frequentata. Eppure, tipicamente, nessuno vide niente. Quando feci notare la 'merdaggine' di un tale comportamento della gente locale, uno di loro mi disse: "Tutta ggente d'onore, che si fa i fatti suoi e non parla a sproposito ..." Secondo il mio personale concetto d'onore, quel giovanotto sarebbe dovuto andare dalla polizia e ammettere di aver investito quel vecchietto senza essersene accorto. Non avrebbe fatto nemmeno un giorno di galera, conoscendo come funzionano le cose in Italia, anche perché, da quanto appresi, era sì figlio di un boss ma era incensurato (almeno, a quei tempi ...). Comportandosi così sarebbe davvero stato un uomo d'onore. Ma questo è il mio modo di ragionare ...


D'altro canto, se proprio voglio prendere, seppur minimamente, le parti della mentalità tartaro-mafiosa, devo riconoscere che la delazione è uno dei comportamenti che maggiormente detesto. E mi pare di averne già parlato in occasione di un post qualche tempo fa. NON FRAINTENDETEMI, non intendo scagliarmi contro gli "infami" in generale. Diciamo, piuttosto, che la povera Lea Garofalo (nella foto in alto - la vittima sciolta nell'acido) AVREBBE AL LIMITE POTUTO, conoscendo la 'mentalità' del posto - E SOTTOLINEO, AVREBBE AL LIMITE POTUTO - fare a meno di denunciare il suo ex uomo, limitandosi a dirgli qualcosa tipo: "Senti, non mi rompere più, non ne voglio più sapere della tua e della mia famiglia, io sparirò con nostra figlia ma non farò mai il tuo nome." Ma queste sono parole che può dire uno come me, uno che non sa come si 'vive' in certe regioni italiane - uno che, nonostante metà delle sue origini, non potrebbe mai vivere in certe regioni italiane ... (Degne di nota, a tale riguardo, le parole che molti anni fa mi disse un caro amico del sud Italia che, in visita a Torino - e sapendo della mia 'passione' per il sesso opposto - mi disse: "Tu, al mio paese, non saresti arrivato a compiere 40 anni". Forse aveva ragione, nel senso che corteggiare una donna 'sbagliata' in un posto 'sbagliato' al momento 'sbagliato' può costare la vita in certe parti d'Italia.)

Per concludere, nulla può giustificare l'efferato delitto compiuto da Carlo Cosco (mi pare si chiami così) ai danni della sua ex donna, vittima del suo ex e di un contesto culturale che né la globalizzazione né il nuovo millennio né qualsiasi altra realtà del futuro riusciranno mai a sradicare. Ne sono convintissimo, almeno per i prossimi cent'anni. E, forse, anche più.

A.V.

sabato 24 marzo 2012

THIS WAS (JETHRO TULL) - 1968 (Re-post)




Il primo album dei Jethro Tull è, a mio parere, il più "genuino", spontaneo. "This was" esce nel 1968 ed è caratterizzato da atmosfere blues (dovute alla presenza di Mick Abrahams, primo chitarrista del gruppo) e, in misura minore, jazz (tipico, al riguardo, il brano "Serenade to a cuckoo", riadattamento dell'omonimo brano di Roland Kirk). Proprio quest'ultimo è uno dei miei pezzi preferiti, insieme al pezzo di apertura "My Sunday feeling", "Beggar's farm" e "Dharma for one".
Voto personale (DA OGGI INTRODUCO LA NUOVA VOTAZIONE DA 1 A 10): 8½.

The first album by Jethro Tull is, in my opinion, the most genuine, spontaneous one released by the band. "This was" was launched in 1968 and is characterized by a "bluesy" feel (due to the presence of Mick Abrahams, former guitarist of the band) and, though to a lesser degree, jazz atmospheres (e.g. "Serenade to a cuckoo", a re-adaptation of Roland Kirk's famous jazz hit).
The latter is one of my favourite songs of the album, together with opening title "My Sunday feeling", "Beggar's farm" and "Dharma for one".
My personal mark (I WILL USE, AS OF TODAY’S DATE, A NEW RANKING METHOD, I.E. GIVING MARKS 1 to 10): 8½.



JETHRO TULL (1968):

Ian Anderson - flauto, armonica, voce, pianoforte (flute, harmonica, vocals, piano)
Mick Abrahams - chitarre, voce (guitars, vocals)
Clive Bunker - batteria e percussioni (drums and percussions)
Glenn Cornick - basso (bass)


TRACK LIST:

1. My Sunday feeling
2. Some day the sun won't shine for you
3. Beggar's farm
4. Move on alone
5. Serenade to a cuckoo
6. Dharma for one
7. It's breaking me up
8. Cat's squirrel
9. A song for Jeffrey
10. Round



THIS WAS (JETHRO TULL) - 34,5 MB

http://depositfiles.com/files/3wzrsjmov

lunedì 19 marzo 2012

GENTE DISTRATTA (TONY ESPOSITO) - 1977



In attività dal 1972, Toni Esposito è uno dei più interessanti musicisti italiani, degno rappresentante del sound napoletano ispirato al rock-jazz, all’afro-beat e alla musica etnica, intesa come ricerca di sonorità e strumentazioni che affondano le loro radici in luoghi lontani.
“Gente distratta”, pubblicato, nel 1977, è il terzo album dell’artista e vede la partecipazione di musicisti di rilievo dell’area partenopea (e non solo) quali Gigi De Rienzo, Robert Fix, Ernesto Vitolo e Karl Potter.
Da ricordare, seppur a diverso titolo, il celeberrimo singolo “Kalimba de luna” (1984), grazie al quale Esposito vendette in tutto il mondo qualcosa come 5 milioni di copie.
Voto personale: Distinto/Ottimo.

Active since 1972, Toni Esposito is one of Italy’s most interesting musicians – a leading icon of the so-called “Neapolitan sound” drawing inspiration on rock-jazz, Afro-beat and ethnic music, the latter being meant as a search for sound and instruments belonging to far-away places and traditions.
Released in 1977, “Gente distratta” is Tony Esposito’s third solo album and was recorded in collaboration with a number of leading Neapolitan musicians such as Gigi De Rienzo, Robert Fix, Ernesto Vitolo and Karl Potter.
Among other things, Toni Esposito rose to international fame in 1984 when he released “Kalimba de luna” (1984), a single that sold about 5 million copies worldwide.
My personal mark: Fairly/Very good.



TRACK LIST:

1. Gente distratta
2. Session man
3. Xantur
4. Solchiaro
5. Pastelli
6. Kosen rufen



GENTE DISTRATTA (TONY ESPOSITO) - 59,0 MB

http://depositfiles.com/files/2fzgihpqm

SATIRA ITALIANA DI FINE ANNI SETTANTA (ITALIAN SATIRIC PICTURES OF THE 1970s)











Queste immagini di satira politica benevola sono tratte da Popster, rivista musicale italiana di fine anni Settanta (per informazioni: http://stampamusicale.altervista.org/Popster/Popster.htm ).

The above satirical pictures are taken from Popster, an Italian pop music magazine published in the late 1970s (cf. http://stampamusicale.altervista.org/Popster/Popster.htm ).

domenica 18 marzo 2012

ENVIRONMENTS 2 (THE FUTURE SOUND OF LONDON) - 2008



Dopo aver postato, lo scorso 28 febbraio, “Environments 1”, l’album di musica ‘ambient’ dei The Future Sound of London, ecco oggi il seguito “Environments 2” – anche in questo caso, ovviamente, musica d’ambiente 'doc', caratterizzata tuttavia da suoni più ‘usuali’ (es. sezioni d’archi e cori, ovviamente digitali) rispetto alle atmosfere più astratte e ai suoni campionati del primo disco.
Ancora una volta, il duo Garry Cobain e Brian Dougans si è dimostrato all’altezza della miglior musica d’ambiente. Inoltre, “Environments 2” esplora altri generi in qualche modo collegati con la ambient music (es. l’elettronica, il ‘synth-pop’), risultando quindi un disco piacevole anche per i più giovani.
Voto personale: Ottimo.


After posting “Environments 1” (the first release of The Future Sound of London’s trilogy entitled “Environments”) on February 28th, here is to you “Environments 2”, the segue to the first album in the series – an equally ambient disc, yet which features synthetized strings and choir sounds, in contrast to the more abstract, sample-based nature of the first album.
Once again, duo Garry Cobain e Brian Dougans proved to be among the best ambient music composers and performers. Moreover, “Environments 2” explores other music genres somewhat related to ambient (e.g. electronic music, synth-pop), which makes this album appealing to the younger generations, too.
My personal mark: Very good.



TRACK LIST:

1. Viewed from above
2. Glacier (Part 1)
3. Serengeti
4. Colour-blind
5. A corner
6. Newfoundland
7. North Arctic
8. Factories and assembly
9. Ice formed
10. Small town
11. Nearly home
12. Boca manu
13. Journey to the centre
14. Glacier (Part 2)



ENVIRONMENTS 2 (THE FUTURE SOUND OF LONDON) - 121,3 MB

http://depositfiles.com/files/rcjvr4yed

venerdì 16 marzo 2012

I MARO' ITALIANI IN INDIA, IL MASSACRO DI CIVILI IN AFGHANISTAN, GLI 'EROI' DI GUERRA, ECC. ECC.



Non ho mai apprezzato i militari, i cosiddetti 'soldati'. Pur avendo assolto agli obblighi di leva - ai miei tempi, era obbligatorio - e pur considerando quel periodo una 'fase' essenziale della mia vita, ho sempre guardato con diffidenza - e, il più delle volte, con disprezzo - tutto ciò che sa di mimetiche, gerarchie, mostrine, fucili, carri armati e quant'altro. Ciò non significa che io sia contrario all'uso delle armi: le armi si devono usare, MA SOLO ED ESCLUSIVAMENTE A SCOPO DI DIFESA. Difesa personale, intendo, non difesa di interessi economici (e di vario genere) altrui ...

Ricordo sempre una frase - o meglio, un concetto - che il mio compianto papà era solito ripetere: "Chi sceglie la carriera militare è un frustrato e un fallito." So benissimo a cosa penseranno molti di coloro che stanno leggendo queste righe: sia Anonimo Veneziano che il suo compianto babbo erano due 'comunisti' (per dirla alla Berlusconi ...). Spiacente deludervi, ma mio papà era un fascistone convinto, di quelli di una volta. Quanto al sottoscritto, non so nemmeno più come definirmi a livello ideologico-politico: non opto per nessuno, riconosco al limite i lati positivi (pochi, in genere) e quelli negativi (prevalenti, nella maggior parte dei casi) di tutte le ideologie e fedi politiche, anche 'trapassate', dal comunismo al fascismo, dal democristianismo al leghismo, dai verdi agli arancioni. In poche parole, se sono d'accordo con un concetto o un'idea, non sto a guardare da che parte provenga.




E piantiamola di forzare ad ogni costo un pensiero, un'opinione, all'interno di una 'classe' politica: torniamo, piuttosto, all'oggetto della discussione. Pochi giorni fa, un soldato yankee 'impazzito' ha sterminato allegramente una quindicina di poveri afghani. Qualche settimana fa, due soldati italiani, tutt'altro che 'impazziti', hanno fatto fuoco su due marinai, credendoli pirati. ALMENO, QUESTE SONO LE VERSIONI 'UFFICIALI', DI CUI DIFFIDO NELLA MAGGIOR PARTE DEI CASI. Oppure, altro caso di cronaca di qualche settimana fa, la studentessa stuprata orribilmente nei pressi de L'Aquila da quello che è risultato essere un militare. Oppure, esempio 'top' alla ribalta della cronaca, il 'famoso' Parolisi, il sergente cazzuto che si trombava le soldatesse (che poi, scopare una donna che decide di fare il soldato, è detto tutto ...) e che, a quanto pare, non avrebbe trovato di meglio da fare che sbarazzarsi di una mogliettina che, parlandola da viva, poveretta, era un vero e proprio 'gioiellino'.

Come dicevo all'inizio, mostro diffidenza e, il più delle volte, disprezzo per i militari. Ho avuto modo di conoscerne alcuni, appartenenti anche a reparti operativi, e l'idea che mi sono fatta di loro è stata sempre la stessa: esaltati, con la mania delle armi, desiderosi di essere coinvolti in interventi sul campo, in 'scenari di guerra'. Non ricordo se sia stato Freud o qualcun'altro a sostenere che la crudeltà delle SS (esempio funesto che, storicamente, meglio descrive più di altri quali livelli possano raggiungere i famigerati concetti di 'obbedienza agli ordini superiori' e di 'onore militare') - e, più in generale, i comportamenti aggressivi dei militari (possiamo definirli così???) - sono dovuti alla repressione, portata all'estremo, della sessualità ... Lo sappiamo, Freud riconduceva tutto al sesso, teorie ormai superate obietterà qualcuno. Ma quello che posso garantirvi è il fatto che, parlando della mia esperienza di leva obbligatoria, la cosa che maggiormente mi angustiava era dover vivere 24 ore su 24 in mezzo a uomini. Non era affatto la disciplina ferrea, né le guardie, né le comandate cucina, né il dover ripetere "Signorsì" come un coglione ogni volta che mi trovavo dinanzi ad un superiore, a rendermi insofferente: tutte queste cose le ho metabolizzate in fretta e facilmente. Ma il fatto di non poter vedere una figa - intesa perlomeno come figura femminile - mi rendeva particolarmente nervoso. E aggressivo, talvolta violento.




Ma io non sono mai stato un tipo violento. Ed ecco, allora, che se prendi un tipo 'testa calda', lo arruoli (che ne so, nel Battaglione San Marco o nei para' di Pisa), lo sottoponi ad un addestramento tipo "Full metal jacket" e, soprattutto, gli fai credere che deve difendere a tutti i costi la nostra sgangheratissima Patria (con la 'P' maiuscola, ovviamente), che noi italiani siamo 'er mejo al mondo', che gli arabi (e, in generale, tutti quelli con la pelle più scura della nostra) sono i cattivi da punire, e via di questo passo, non dobbiamo stupirci se capitano certe cose. E se poi mandi questi ragazzotti in missioni all'estero, retribuendoli 3.000-4.000 euri al mese e anche più, facendogli insomma credere di essere quasi dei padreterni piuttosto che semplici mercenari (non è un'offesa: leggetevi bene il significato del termine in un dizionario d'italiano come si deve), certi fatti drammatici trovano una loro 'giustificazione'.




Per gli yankee americani, poi, va fatto un discorso a parte. Gli americani vivono di armi: per loro, un arma è come un piatto di pasta per noi italici. Basta dire che le loro elezioni presidenziali possono essere influenzate dalla lobby dei costruttori d'armi, ed è detto tutto ... Oddio, anche in questo caso devo distinguere: non userei mai un fucile per andare a sparare contro gli arabi cattivi che, con il loro terrorismo, minacciano i nostri costumi (pardon, gli interessi economici dell'Occidente). Ma se beccassi il solito straniero (o italiano) di turno che cerca di violentare la mia figlioletta tredicenne, bellissima (almeno, così dice la gente), in quel caso vorrei certamente avere un'arma e non potrei esimermi dallo scaricare l'intero caricatore nel cranio del delinquente - anche perché quest'ultimo, con la legge che c'è in Italia, si farebbe al massimo uno o due anni di carcere, ammesso che li facesse, e magari poi tornerebbe per vendicarsi ...

Non posso esprimermi su ciò che sta accadendo ai due maro' in India, soprattutto perché non ho elementi affidabili in base ai quali giudicare. Ricordo solo la sensazione che provai quando, durante il servizio di leva, fui costretto a imbracciare un fucile Garand o una mitraglietta FAL: timore, esitazione, disagio. Stati d'animo ben diversi da quelli che provano molti militari che, imbracciando le armi, si eccitano come se stessero stringendo il corpo di una donna. Come sono solito ripetere, quando si parla di fatti di cronaca aventi protagonisti persone dal grilletto facile: "Ma sparatevi una sega, piuttosto che sparare sulla gente. Non fate male a nessuno, rispettate l'ambiente ed è anche più salutare."

A.V.

mercoledì 7 marzo 2012

ROLLER (GOBLIN) - 1976 - RE-POST




Dopo il successone della colonna sonora di “Profondo rosso”, i Goblin dimostrarono di essere in grado di cavarsela da soli (e a quali livelli!) senza legare il loro nome (e il loro successo) a una delle truculente pellicole di Argento, pubblicando nel 1976 “Roller”, un album caratterizzato da una musica più “dilatata” rispetto al lavoro precedente.
L’omonimo pezzo di apertura ruota attorno a un giro di basso e alle inconfondibili tastiere stile Mike Oldfield (compreso un organo a canne). Il brano successivo “Aquaman" è quello dall’atmosfera più suggestiva, con il piano elettrico che cede il passo a una sezione in qualche modo reminescente dei Pink Floyd. Segue "Snip snap", tipico “funky” con clavinet e basso senza tasti in risalto: un pezzo che ricorda in qualche modo le atmosfere de Il Volo (altra band progressive italiana anni Settanta) nel loro album "Essere o non essere?”, con un grintoso sound funky “nero” abbinato ai temi progressive in voga all’epoca. “Il risveglio del serpente” è un dolce e malinconico assolo di piano. Il quinto brano dell’album (quello che introduceva il lato “B” dell’LP originale in vinile) si intitola "Goblin" e, con i suoi 11 minuti di durata, rappresenta il pezzo forte del disco. Si tratta del brano che permette al gruppo di esprimersi al meglio, con melodie azzeccate, ritmi serrati e un’esecuzione impeccabile (fra l’altro, lo stile del bassista Fabio Pignatelli ricorda a tratti quello di Chris Squire degli Yes). Il pezzo conclusivo, "Dr. Frankenstein", rappresenta, a mio parere, il modo "peggiore"per chiudere un album così bello.
Voto personale: Ottimo.

After reaching the top of the charts with their “Profondo rosso” album (i.e. the soundtrack to the famous Dario Argento’s thriller movie), Italian prog rock band Goblin released their “Roller” album in 1976. This album showed that the band were able to float all by themselves without a gruesome Dario Argento flick to back them up. And without the need of worry about a film, the music in this album tends to be a bit longer and definitely nicer than what they did when they recorded the “Profondo rosso” soundtrack.
The album opens up with "Roller", a song circling around some slap-bass, some Oldfield-like keyboards, and a pipe organ. "Aquaman" is a nice atmospheric piece dominated by the electric piano, then there's a Pink Floyd-like section with Hammond organ. "Snip snap" is a funky piece, dominated by clavinet, with some great use of fretless bass. This song isn't too far off with what Il Volo (another 1970s Italian prog band) did on "Essere o Non Essere?”, combining a funk sound with the prog sound of the time. "Il risveglio del serpente” is mainly a live piano-dominated piece. "Goblin", the lengthiest piece at 11 minutes, is the album's high point, really allowing the band to stretch out, with some somewhat spacy passages, to more funky passages, great themes and great playing all around (among other things, bassist Fabio Pignatelli sometimes seems to play his bass after the fashion of Yes’s Chris Squire). Unfortunately the last piece, "Dr. Frankenstein" is the album's only real weak spot.
My personal mark: Very good.
.


GOBLIN (1976):

Massimo Morante - chitarra (guitars)
Claudio Simonetti - piano, tastiere (piano, keyboards)
Fabio Pignatelli - basso (bass)
Agostino Marangolo - batteria e percussioni (drums and percussions)
Maurizio Guarini - tastiere (keyboards)


TRACK LIST:

1. Roller
2. Aquaman
3. Snip snap
4. Il risveglio del serpente
5. Goblin
6. Dr. Frankenstein



ROLLER (GOBLIN) - 37,6 MB

http://depositfiles.com/files/vk8dj8qmm

lunedì 5 marzo 2012

THE PEARL (BRIAN ENO & HAROLD BUDD) - 1984




“The pearl” è il tipico album esemplificativo della musica d’ambiente. Pubblicato nel 1984, è il frutto della collaborazione fra Harold Budd e Brian Eno, due artisti ‘ambient’ presenti spesso altrove in questo blog. Le atmosfere dell’album si basano su suggestive trame di pianoforte trattato, con aggiunta di effetti elettronici e suoni della natura.
Considero “The pearl” come uno dei massimi risultati nel campo della musica d’ambiente. A conferma di questa mia opinione, l’album fu acclamato anche dalla critica (tipico – un album lodato dalla critica in genere soddisfa al massimo anche il sottoscritto, e viceversa).
Voto personale: Ottimo.

“The pearl” in an album representative of the typical ambient music feel. Released in 1984, it was composed by the ‘ambient’ duo Harold Budd and Brian Eno, two musicians that have often appeared in this blog. The album sound is mostly based on treated piano, accompanied by electronic effects and nature recordings.
I personally consider “The pearl” as one of the best achievements in the ambient music field. This opinion of mine is also supported by the music reviewers who warmly acclaimed the album at the time of its release (typically, albums praised by music reviewers are generally the ones I like best, and vice versa).
My personal mark: Very good.



TRACK LIST:

1. Late October
2. A stream with bright fish
3. The silver ball
4. Against the sky
5. Lost in the humming air
6. Dark-eyed sister
7. Their memories
8. The pearl
9. Foreshadowed
10. An echo of night
11. Still return



THE PEARL (BRIAN ENO & HAROLD BUDD) - 95,9 MB

http://www.fileserve.com/file/vDv7f9f/THE PEARL (Brian Eno & Harold Budd).rar

PROVACI ANCORA, JAC! (PLAY IT AGAIN, JAC!)



Ancora lui, Benito Jacovitti, con una delle sue vignette erotiche.

One more erotic cartoon by Italian cartoonist Benito Jacovitti.

sabato 3 marzo 2012

IMMAGINI 'ROCK' DEL PASSATO (OLDER 'ROCK' PICTURES)

Alcune foto d'epoca di musicisti e gruppi rock (in genere, rock progressivo), tratte da ritagli (che custodisco maniacalmente) della gloriosa rivista Ciao 2001 (anni Settanta e Ottanta).
La prima, in particolare, si riferisce alla tournee del Banco del Mutuo Soccorso con Angelo Branduardi, il compositore Maurizio Fabrizio ed il corpo di ballo de "I Pattinatori Scalzi" (li ho visti al Palasport di Torino, nel 1976).




A few 'vintage' images of rock musicians and bands (most of them prog rock), taken from paper clips of Italian rock magazine "Ciao 2001" (published in the 1970s and 1980s).
The picture above shows miscellaneous live shopshots of Italian prog band Banco del Mutuo Soccorso playing with Italian songwriter/singer Angelo Branduardi, Italian composer Maurizio Fabrizio and Italian ballet group "I Pattinatori Scalzi" on tour in 1976 (I myself saw them perform at Turin's "Palazzetto dello Sport").









venerdì 2 marzo 2012

RIDIAMO ANCORA CON JAC (JACOVITTI'S STRIPS - LOL ...)



Altre vignette eroticomiche dell'immortale Jac.




Some more erotic-comic strips by Italian cartoonist Benito Jacovitti.




giovedì 1 marzo 2012

AUTOMOBILI (LUCIO DALLA) - 1976



Come logico seguito al post di oggi, commemorativo della morte improvvisa di Lucio Dalla, ho deciso di proporvi l'album “Automobili”, del 1976. Il disco trae spunto da uno spettacolo teatrale, ideato dallo stesso Dalla insieme al compositore Roverto Roversi, e vede la partecipazione di musicisti di prestigio, fra i quali i componenti dei futuri “Stadio” (lanciati dallo stesso Dalla) ed il percussionista partenopeo Tony Esposito.
Non certo un disco prog, a parte alcune vaghe reminescenze; ad ogni modo, un album gradevole da ascoltare.
Voto personale: Distinto.

As an obvious segue to the preceding post commemorating the sudden death of Italian songwriter Lucio Dalla, I am now proposing “Automobili” (released in 1976). This album draws on a theatre show, designed by Lucio Dalla himself in collaboration with composer Roverto Roversi. It was recorded by having resort to a number of Italian reowned musicians, including the members of Stadio, a rock band that would in a few years reach success, and Neapolitan percussion player and drummer Tony Esposito.
This is no prog rock disc of course, except for a few brief hints at it. In any case, “Automobili” is a nice listen.
My personal mark: Fairly good.



TRACK LIST:

1. Intervista con l'Avvocato
2. Mille miglia
3. Nuvolari
4. L'ingorgo
5. Il motore del 2000
6. Due ragazzi



AUTOMOBILI (LUCIO DALLA) - 44,8 MB

http://www.fileserve.com/file/eHRfdBk/AUTOMOBILI (Lucio Dalla).rar

CALMA APPARENTE IN VAL SUSA




Dopo lo sgombero 'forzato' dei manifestanti la scorsa notte, la calma è ritornata nella Valle di Susa, almeno all'apparenza. Sia l'autostrada A32 sia le due statali SS24 e SS25 sono percorribili. Ma il movimento NO TAV sta organizzando altre forme di protesta, dopo i tumultuosi eventi degli scorsi giorni.
Purtroppo ho l'impressione che i media intendano sempre più far passare i valsusini come un popolo di violenti o terroristi. Conoscendo molto bene quelle zone, so benissimo che buona parte dei valligiani sono gente dalla 'testa dura', altro che infiltrati e provocazioni. Testimonianza di ciò è la presenza, nei momenti più caldi delle manifestazioni, di uomini e donne, di ogni età, che a tutto possono assomigliare meno che agli 'antagonisti'.




Certo, il giovane che ieri ha sbeffeggiato il karabigniere era uno dei più 'caldi'. Anche se ritengo che, personalmente, il fatto sia stato come al solito accentuato dai media. Il giovane ha indubbiamente provocato il carruba, chiamandolo "pecorella", domandandogli se porta il casco anche quando esce con la sua ragazza, chiedendogli di identificarsi e, soprattutto, chiedendogli cosa ci stesse a fare il quel posto con lo stipendio di merda che guadagna (il karabigniere, non il dimostrante). Dopo tutto, il manifestante non ha usato alcun termine pesante, nessun insulto, nessuna parolaccia.
Certo è che il caramba è stato forte a resistere: personalmente, se mi trovassi davanti ad uno che mi provoca in quel modo, non potrei esimermi da rullarlo di cartoni in testa come si deve. Ma io sono Anonimo Veneziano, posso anche farlo: quel caramba è un rappresentante dello stato e, in quanto tale, doveva resistere alle provocazioni e ci è riuscito (e di ciò gli va riconosciuto il merito).




Quello che i media leccaculo e striscianti come bisce non hanno mai riferito sono le umiliazioni che molte persone subiscono quando vengono portate in questura o in caserma. Altro che "pecorella" ...
Oggi, alle ore diciotto, i NO TAV si danno raduno a Bussoleno per decidere il da farsi per le prossime ore ed i prossimi giorni. Ho l'impressione che le acque siano ancora agitatissime. Insomma, che la calma di cui hanno parlato i telegiornali a mezzogiorno sia del tutto apparente.
A.V.

ADDIO, LUCIO! (LUCIO DALLA IS DEAD)




Lucio Dalla è morto improvvisamente stamattina, a seguito di un attacco cardiaco. Fra tre giorni avrebbe compiuto 69 anni.
Da musicista, piuttosto che da appassionato di prog, sento il dovere di rendere omaggio a questo grande cantautore italiano, proponendo l'ascolto di una versione dal vivo di "Com'è profondo il mare" (link: http://www.youtube.com/watch?v=0F3AKtEiCxM ), uno dei suoi brani che apprezzo di più - un brano con un testo meraviglioso (avete mai provato ad ascoltarlo 'attentamente'???)



Italian songwriter and singer Lucio Dalla came to an unexpected, sudden death this morning, due to a heart attack. He would have been 69 y.o. in three days’ time.
I feel, due to my being a musician (rather than a prog rock fan), I must pay tribute to this great Italian songwriter, by providing the link to a clip showing a live performance of "Com'è profondo il mare" (go to: http://www.youtube.com/watch?v=0F3AKtEiCxM ), one of Lucio Dalla's songs I like best, especially the lyrics, which are really meaningful (if you can read Italian, you will certainly appreciate it).

A CABINET OF CURIOSITIES (PAUL ROLAND) - 1987 - RE-POST




Esattamente ventecinque anni fa veniva pubblicato questo album - che se in tutta Italia lo hanno ascoltato 1000 persone sono anche troppe ... (ma questo lo penso io).
Paul Roland, musicista e scrittore invaghito di letteratura ottocentesca, esoterismo e musica classica, ha infatti l'aria di essere il tipico artista che si trova sperduto nel secolo sbagliato, nel posto sbagliato e che, forse, fa anche il mestiere sbagliato.
Premesso ciò, perché postare allora il suo album "A cabinet of curiosities"?
Semplicemente perché è un'opera di rara bellezza. Come definire lo stile di Roland? Neofolk-psichedelico-gotico .... Mah, chissà. Strumenti acustici e archi si amalgamano, dando vita a pezzi di breve durata, intimisti e riflessivi. Su tutti, secondo il mio gusto, svettano "Wyndham hill", "Walter, the occultist", "Madhouse" e "Jumbee".
Voto personale: Distinto/Ottimo.

This album, which is likely to have been listened to, in Italy, by some 1,000 persons altogether (or, at least, this is what I think) was released exactly twenty-five years ago.
A musician and writer fond of Nineteenth-Century literature, exoticism and classical music, Paul Roland looks like the typical artist living and being lost in the wrong century and the wrong place and, perhaps, doing the wrong job.
That being stated, why post his album "A cabinet of curiosities", then? Simply because it's an album of rare beauty. How could one label Paul Roland's music? Gothic-psychedelic-neofolk ... Who can tell? Acoustic instruments and strings blend with one another, giving rise to brief, thoughtful and broody songs. Best tracks (in my opinion): "Wyndham hill", "Walter, the occultist", "Madhouse" and "Jumbee".
My personal mark: Fairly/Very good.



TRACK LIST:

1. Madhouse
2. Wyndham hill
3. Jumbee
4. Gary Gilmore's eyes
5. Burn
6. Stranger than strange
7. Walter, the occultist
8. Demon in a glass case
9. Green glass violins
10. Berlin
11. Cairo
12. Madame guillotine (BONUS TRACK)
13. Madeleine (BONUS TRACK)
14. Gabrielle (BONUS TRACK)
15. Happy families (BONUS TRACK)



A CABINET OF CURIOSITIES (PAUL ROLAND) - 70,5 MB

http://www.fileserve.com/file/uZbxvca/A CABINET OF CURIOSITIES (Paul Roland).rar