martedì 26 febbraio 2008

STORIA DI UN MINUTO (P.F.M.) - 1972


La Premiata Forneria Marconi (o PFM) è stata una delle più importanti band di rock progressivo italiano degli anni Settanta. Molti appassionati di questo genere sostengono che i gruppi prog italiani sono i migliori al mondo, secondi solo a quelli britannici. Personalmente sono d’accordo, anche se all’estero non la penseranno certo così. Il nostro paese, infatti, non solo è stato fra i primi in Europa ad apprezzare il genere progressivo (se i primi Genesis tennero duro nonostante le delusioni iniziali, lo devono esclusivamente ai nostri fan), ma ha anche dato vita ad uno stile unico nel suo genere, nonostante le commistioni con il prog rock in generale.
Ascoltando attentamente “Storia di un minuto” (l’album d’esordio della PFM, pubblicato nel 1972), colpiscono indubbiamente le somiglianze con la musica dei Genesis, in particolare il perfetto equilibrio fra i momenti “bucolici” basati sugli strumenti acustici e gli stacchi possenti delle strumentazioni amplificate. Tale contrasto è presente fin dai primi due pezzi: la breve "Introduzione" e il logico seguito "Impressioni di Settembre", vera perla con un canto appena udibile, melodie di flauto che strizzano l’occhio ai primi King Crimson e, soprattutto, una delle migliorie melodie mai eseguite con un sintetizzatore Moog. Certamente si tratta di momenti prettamente “genesisiani”.
La seconda metà dell’album è più interessante ed è caratterizzata dalla presenza di elementi sinfonici e di alcuni momenti jazzati. Ne risulta un rock progressivo fantastico e originale. Anche le parti cantate sono nel complesso discrete e ben dosate, ben lontane da quegli istrionismi che hanno caratterizzato molti gruppi nostrani dell’epoca (sarà forse per via della nostra tradizione operistica? Forse …)
Nel complesso, “Storia di un minuto” è un album meraviglioso. Le sue musiche reggono benissimo il confronto con - se non addirittura superano - i lavori dei più importanti gruppi britannici pubblicati in quello stesso anno (es. “Nursery crime” dei Genesis e “The Yes album” degli Yes). Un album imperdibile per tutti gli appassionati di rock progressivo “genuino”.
Voto personale (insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Ottimo.

Premiata Forneria Marconi (PFM for short) were among the leaders of the 1970s prog rock movement that developed in Italy. For many prog fans, the Italian scene is second to none outside of the UK, although I'm sure some will make arguments for other nations. However, not only were the Italians one of the first people to really appreciate prog (pretty much kept Genesis going on in the early years), they developed a style which is uniquely Italian while maintaining links with the rest of the prog world.
If you listen carefully to “Storia di un minuto”, PFM’s debut album released in 1972, you will be impressed by the similarities with the music of Geneis, i.e. the perfect balance between the acoustic pastoral musical moments with the powerful amplified moments. Such juxtaposition begins on the brief "Introduzione" and then carries over to "Impressioni di Settembre", with barely audible vocal and flute lines blending into one of the best synth melodies I've ever heard. Yes, there are Genesisesque moments here.
The second half of the album is an interesting blend of the more symphonic elements of the first two tracks and some very jazzy mellow moments. The result is fantastic musical and original prog. The vocals on the album are overall very good with no real hint of the vocal histrionics that seem to be typical of other Italian bands (maybe it's their operatic tradition, I'm not sure).
On the whole, this is a fantastic album. The music on this disc stacks up very well with, if not surpassing, the work of the more well known British bands of the same year (i.e. Genesis’ “Nursery crime” and Yes’s “The Yes album”). If you're into classic prog at all, this album is a must have.
My personal mark (poor / pass / good / fairly good / very good / excellent): Very good.

PREMIATA FORNERIA MARCONI (P.F.M.) - 1972:

Mauro Pagani - flauto, ottavino, violino, voce (flute, ottavino, violin, vocals)
Franco Mussida - chitarre elettriche e acustiche, mandoloncello, voce (electric & acoustic guitars, mandoloncello, vocals)
Flavio Premoli - organo, pianoforte, mellotron, clavicembalo, sintetizzatore Moog, voce (organ, piano, mellotron, harpsichord, Moog synthesizer, vocals)
Franz Di Cioccio - batteria e percussioni, sintetizzatore Moog, aggeggi, voce (drums and percusisons, Moog synthesizer, devices, vocals)
Giorgio Piazza - basso, voce (bass, vocals)

TRACK LIST:

1. Introduzione
2. Impressioni di settembre
3. È festa
4. Dove ... quando... (Parte 1)
5. Dove ... quando... (Parte 2)
6. La carrozza di Hans
7. Grazie davvero

STORIA DI UN MINUTO (P.F.M.) - 47,5 MB

“YESTERDAYS AND TODAYS” COMPIE 1 ANNO (TODAY IS MY BLOG’S FIRST BIRTHDAY)


Esattamente un anno fa iniziavo a postare su questo blog. Non pensavo di continuare così a lungo e, soprattutto, di ricevere tutti quei consensi che mi sono stati riconosciuti. E soprattutto, non pensavo che avrei potuto fare nuove amicizie, seppur virtuali.
Desidero quindi ringraziare tutti voi, in particolare i carissimi amici CENTURIONE, SALAM, MOCHO e DEADPOETPALOZ. Amici con i quali mi complimento per l’ottimo lavoro svolto. Amici che mi piacerebbe anche conoscere di persona prima o poi.
Come ho detto fin dagli inizi, vi sono stati - e vi saranno - periodi in cui non ho potuto - e non potrò - postare molto: le ultime settimane, tanto per fare un esempio, mi hanno visto alle prese con megaimpegni extra-blog (primo fra tutti il lavoro) che mi hanno ovviamente impedito di proporre nuovo materiale. Ho comunque in mente alcune idee simpatiche e non vedo l’ora di condividerle con voi.
Grazie ancora a tutti.
ANONIMO VENEZIANO

Exactly one year ago I started posting on this blog of mine. I couldn’t imagine I would be posting for such a long time and, above all, I would meet with your approval. And what’s more, I couldn’t imagine I would make so many friends on the Web.
I wish to thank all of you, in particular my dear friends CENTURIONE, SALAM, MOCHO and DEADPOETPALOZ. And I wish to congratulate all of them on the nice jobs they've been doing. Maybe one day I’ll chance to meet them personally.
As I said from the very start, there have been - and will be - times when I haven't had - and won't have - enough time for posting: during the past few weeks, for example, I’ve been kept awfully busy with a lot of engagements (especially with my job), so I couldn't post new stuff. In any case, I’ve been thinking of some interesting posts and I’m looking forward to sharing them with you.
Thanks to you all for supporting my blogging.
ANONIMO VENEZIANO

domenica 24 febbraio 2008

GO MAN! (NICOLA ARIGLIANO) - 2001


Il jazz è una delle mie passioni segrete. Ecco perché ho deciso di postare “Go man”, album di Nicola Arigliano che nulla ha a che vedere con il rock né tantomeno con il progressive.
Nicola Arigliano, classe 1923. Gli “over quaranta” non jazzofili se lo ricorderanno forse per lo spot del Digestivo Antonetto (anni Settanta) o come attore nel film di Mario Monicelli “La grande guerra” (1959). Gli “over quaranta” jazzofili non possono invece non ricordare le sue performance che gli hanno meritato il titolo di “ultimo crooner”. Già, “ultimo crooner”. Ma cos’è un “crooner”? Un crooner è un cantante interprete di motivi popolari swing, in prevalenza americani. Non si tratta di un genere musicale specifico, ma di uno stile di canto che partendo dal “bel canto” della tradizione lirica italiana si fonde col jazz e trova nel rapporto microfono-cantante un'impostazione che dona all'interpretazione un sentimento confidenziale.
“Go man!” è un album di Nicola Arigliano uscito nel 2001 e registrato dal vivo in occasione di uno spettacolo per pochi ma buoni “intimi” presso la Salumeria della Musica di Milano (13 novembre 2000). Sul palco insieme ad Arigliano c'era il suo "trio pernacchia", ovvero Giampaolo Ascolese (batteria), Elio Tatti (contrabbasso) e Dario La Penna (chitarra).
Fermo restando che in questi ultimi anni vi è stato un certo recupero della “canzoncina italiana”, a leggere i titoli dei brani effettivamente si potrebbe pensare ad una musica per nostalgici, retrò e poco digeribile per chi non sia quotidianamente alle prese con cateteri e dentiere. Niente di più sbagliato. Il nostro Arigliano, coadiuvato da uno stuolo di abili jazzisti quali Franco Cerri (chitarra), Renato Sellani (pianoforte) e, soprattutto, Enrico Rava (tromba), riesce a depurare queste vecchie canzoni da ogni melensaggine e stucchevole approccio sanremese, grazie alla sua interpretazione, al suo carisma, alla sua personalità e soprattutto al suo swing.
È sicuramente musica “antica” (Luis Prima, Rodgers e Hart, Garinei e Giovannini) ma resa carica di eleganza e modernità dall’arzillo vecchietto che - ricordiamolo - alla data del concerto era in procinto di spegnere 78 candeline. Una passeggiata fra jazz e canzonetta che una volta tanto non dispiacerà né agli amanti del pop né ai più severi jazzofili. MA, SOPRATTUTTO, UN GRANDE ALBUM DI SWING ALL’ITALIANA.
Voto personale (scarso / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Ottimo.

Jazz music is one of my secret likes. That’s why I decided to post “Go man”, an album by Nicola Arigliano – an artist who has nothing to do with rock, least of all with progressive.
Nicola Arigliano was born in 1923. Italian people over their forties and not fond of jazz will probably associate his name (and his face) with a 1970s TV commercial for Digestivo Antonetto or with an actor appearing in the movie “La grande guerra” (1959) directed by Mario Monicelli. Italian jazz lovers over their forties will certainly remember his performances, which earned him the epitaph of “last Italian crooner”. But what’s a crooner? A crooner is a singer of traditional swing music, mainly from the U.S.A. Crooning is not so much a style of music as it is a technique in which to sing: it has its roots in the “bel canto” of Italian opera, but with the emphasis on subtle vocal nuances and phrasing found in jazz. The peculiar relation between the microphone and the singer gives the rendering a more personal style.
“Go man!” is an album released by Nicola Arigliano in 2001. It was recorded live at a show attended by a circle of “true fans” of this artists, at the Salumeria della Musica in Milan, Italy, on November 13th 2000. Arigliano was accompanied by his "trio pernacchia", i.e. Giampaolo Ascolese (drums), Elio Tatti (double bass) and Dario La Penna (guitar).Though “Italian easy songs” have been rediscovered during the past few years, you might think, when reading the track list, that this album is intended only for nostalgic, old-fashioned listeners - people who have to struggle with everyday jobs such as changing catheters or rinsing dentures. Not at all! Nicola Arigliano is backed, among the other names, by such excellent Italian jazz musicians as Franco Cerri (guitar), Renato Sellani (piano) and, above all, Enrico Rava (trumpet) and revives these old songs thanks to his own interpretation, charisma, personality and, what’s more, his “addiction” to old sound swing music.
This is “old-fashioned” music of course (the composers’ names include, just to mention a few, Luis Prima, Rodgers e Hart, Garinei e Giovannini) which, however, sounds elegant and somehow “modern” thanks to the brio of Nicola Arigliano who - I wish to stress it again - was about to be 78 years old at the time the album was recorded. An original blend of jazz and Italian traditional songs, which will surely appeal both pop music fans and old-time jazz lovers. A GREAT ITALIAN SWING ALBUM!
My personal mark (poor / pass / good / fairly good / very good / excellent): Very good.

NICOLA ARIGLIANO E IL SUO "TRIO PERNACCHIA" (NICOLA ARIGLIANO AND HIS "TRIO PERNACCHIA") (2001):

Nicola Arigliano - voce (vocals)
Dario La Penna - chitarra (guitar)
Giampaolo Ascolese - batteria (drums)
Elio Tatti - contrabbasso (double bass)

OSPITI (GUEST MUSICIANS):

Enrico Rava - tromba (trumpet)
Franco Cerri - chitarra (guitar)
Renato Sellani - piano (piano)

TRACK LIST:

1. Marilù
2. Permettete signorina
3. Maramao, perché sei morto?
4. Carina
5. Blue moon
6. Oh baby, kiss me
7. Donna
8. Amorevole
9. Il pinguino innamorato
10. Merci beaucoup
11. In cerca di te
12. Nebbia
13. Buonasera signorina
14. I sing ammore
15. All of me
16. Arrivederci/Arcangelo Bottiglia

GO MAN! (NICOLA ARIGLIANO) - 57,8 MB

sabato 23 febbraio 2008

SPECTRAL MORNINGS (STEVE HACKETT) - 1979


“Voyage of the acolyte”, primo album in assoluto del chitarrista dei Genesis Steve Hackett (da me postato l’11 maggio 2007), risale al 1975 e assomiglia di fatto alla produzione del periodo tipica del celebre quintetto britannico; al contrario, “Spectral mornings”, primo lavoro di Hackett dopo la sua dipartita dai Genesis, è decisamente più originale e interessante. Il disco riflette i numerosi interessi musicali del chitarrista, dalla classica alla musica cinese, con accessi ad una sorta di “space rock” progressivo. Gli otto brani che compongono la track list sono l’uno diverso dall’altro, contribuendo in tal modo alla realizzazione di un album davvero eterogeneo.
I pezzi migliori sono quelli strumentali: "Clocks - The angel of Mons" è una sorta di “space rock” a base di mellotron e pedaliere elettroniche Taurus (strumentazione elettronica di gran moda all’epoca). Nel brano finale, quello che da il titolo all’album, balza in evidenza la chitarra solista con le tipiche sonorità di Hackett, il tutto ancora una volta su un ricco tappeto sonoro di mellotron. "Tigermoth" inizia più o meno allo stesso modo di "Clocks" ma nella parte finale si trasforma in un cantato del tutto diverso, una sorta di melodia in stile Broadway - uno dei momenti migliori di tutto il disco, secondo me. Ecco una caratteristica peculiare degli album solisti di Steve Hackett: non si può prevedere cosa succederà, musicalmente parlando. Un altro ottimo strumentale è "Lost time in Cordoba", meraviglioso duetto di chitarra e flauto: un brano strano, dall’atmosfera tetra e particolare, che pare essere stato composto e registrato come se si trattasse di musica dei tempi passati. Infine, fra i brani cantati, la palma del migliore spetta, sempre secondo i miei gusti, a “The virgin and the gipsy”.
Gli altri pezzi sono tutto sommato piacevoli, pur non spiccando per originalità. In ogni caso un ottimo album, estremamente gradevole, senza momenti deboli.
Voto personale (scarso / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Ottimo.

Steve Hackett's first solo album, “Voyage of the acolyte” (which I posted on May 11th, 2007) came out in 1975 and is a rather Genesis-like affair, but “Spectral mornings”, his first solo album after leaving Genesis is a more original work. It reflects Hackett's interest in various styles of music, from classical to Cantonese music. There is even a little of Steve's own brand of space/prog rock on here. Each track is different, so this is a very diversified album.
The best tracks on this album are definitely the instrumentals. "Clocks - The angel of Mons" is an excellent sort of creepy space rock tune loaded with mellotron and ominous Taurus pedal melodies. The title track is a nice bittersweet sounding instrumental in which Hackett's shimmering electric guitar melodies take center stage over a dreamy mellotron backdrop. It's a beautiful track. "Tigermoth" starts out as another dark mellotron/Taurus pedal instrumental similar to "Clocks," but then suddenly changes to a completely different kind of vocal piece that sounds like a Broadway tune - one of the heights of the entire album, in my opinion. This is typical of Hackett's solo work. You never really know what's going to happen next, whether it be from album to album or within a single song. Another good instrumental is "Lost time in Cordoba." This is a very nice classical guitar/flute duet. It's an odd track, however, because the entire piece has some sort of aural haze placed over it, which makes it sound a little strange. It's almost as if it was made to sound like it came from a very old record. “The virgin and the gipsy” sounds like the best of the album’s non-instrumental pieces.
There are a couple more songs on this album which are quite pleasant, but not extremely interesting. There's not a bad track on here, though. The entire album is completely listenable.
My personal mark (poor / pass / good / fairly good / very good / excellent): Very good.

MUSICISTI (MUSICIANS):

Steve Hackett - voce, chitarre, synth/chitarra Roland, koto, armonica (vocals, guitars, Roland guitar synth, koto, harmonica)
Dik Cadbury - basso, voce, pedaliera bassa, violino (bass, vocal, bass pedals, violin)
John Hackett - flauto, pedaliera bassa (flutes, bass pedals)
Pete Hicks - voce solista (lead vocals)
Nick Magnus - tastiere, clavicembalo, clavinet, mini-Moog (keyboards, harpsichord, clavinet, mini moog)
John Shearer - batteria e percussioni (drums and percussions)

TRACK LIST:

1. Every day
2. The virgin and the gipsy
3. The red flower of Tachai blooms everywhere
4. Clocks - The angel of Mons
5. The ballad of the decomposing man (featuring "The office party")
6. Lost time in Cordoba
7. Tigermoth
8. Spectral mornings

SPECTRAL MORNINGS (STEVE HACKETT) - 60,9 MB

ALTRE IMMAGINI DI LUCENTO (SOME MORE PICTURES OF LUCENTO)










Facendo seguito al post del 31 gennaio, ecco altre immagini di Lucento, il quartiere di Torino dove sono nato e dove vivo da sempre.
Dall'alto verso il basso:
1) Chiesa dei SS. Bernardo e Brigida;
2) Uffici dell'anagrafe;
3) Il mercato rionale all'aperto;
4) Vivaio Bonafus;
5) Giardini Cavallotti;
6) Struttura per l'accoglienza dei disabili;
7) La zona nuova a ridosso della Dora Riparia;
8) Nuovo edificio residenziale;
9) La squadra dei Giovanissimi del Lucento Calcio.
Come potete notare, è un quartiere ricco di verde - uno dei motivi per i quali si vive bene.

Following my post dated January 31st 2008, here are some more photos of Lucento, the Torinese suburb where I was born and where I have been living since then.
Top to bottom:
1) Church of St. Bernardo and Brigida;
2) Offices of the register of births, marriages and deaths;
3) The open-air marketplace;
4) Entrance gate of the "Bonafus" plant nursery;
5) "Cavallotti" public gardens;
6) Disabled persons care centre;
7) The new housing development near the Dora Riparia river;
8) A recently built block of apartments,
9) The Lucento Soccer Club junior team.
As you can see, Lucento is a suburb rich in green areas - that's one of the reasons why we live confortably here!

PERDONO DIVINO (GOD'S FORGIVENESS)


Un giorno Berlusconi si reca dal parroco della propria comunità e gli dice:
“Buon giorno, signor parroco. Mi vorrei confessare.”
“Certo figliolo, qual è il tuo nome?”
“Silvio Berlusconi, padre.”
“Ah! L’ex Presidente del Consiglio. Ascolta figliolo, mi pare proprio che il tuo caso richieda una competenza superiore. Credo sia meglio che tu vada dal Vescovo.”
Così Berlusconi si presenta dal Vescovo chiedendogli se lo poteva confessare.
“Certo figliolo,” risponde il Vescovo. “Come ti chiami?”
“Silvio Berlusconi.”
“Il Presidente del Consiglio? No mio caro, non ti posso confessare perché il tuo è un caso difficile, è meglio che tu vada in Vaticano.”
Così Berlusconi va dal Papa.
“Sua Santità, voglio confessarmi.”
“Caro figliolo mio, come ti chiami?”
“Silvio Berlusconi.”
“Ahi, ahi, ahi, figliolo, il tuo caso è molto difficile anche per me. Guarda, qui, sul lato del Vaticano, c'è una piccola cappella. Al suo interno troverai una croce: il Signore ti potrà ascoltare.”
Giunto nella cappella, Berlusconi si inginocchia e si rivolge alla Croce:
“Signore, vengo a confessarmi.”
“Certo figliolo mio. Come ti chiami?”
“Silvio Berlusconi.”
“Chi? L'ex Presidente del Consiglio? Il presidente del Milan? Il presidente di Mediaset? L'amico di Previti? L'amico di Dell'Utri? Tu sei quello condannato a 28 mesi di carcere per finanziamento illecito ai partiti e mai andato in galera perché il reato è caduto in prescrizione. Quello che durante il governo ha varato una 'legge ad hoc’ per essere assolto al processo SME. Tu sei quello che viene in chiesa ma è divorziato. Sei un povero operaio o quello con dei processi in fase di conclusione: associazione a delinquere, corruzione in atti giudiziari? Dimmi ...”
“Ehm, sono sempre io, Signore” risponde Berlusconi.
“Figlio mio, non hai bisogno di confessare, tu devi solamente ringraziare,” risponde il Signore.
“Ringraziare? E chi?” replica sorpreso Berlusconi.
“Quelli che mi hanno inchiodato qui, altrimenti scendevo e ti facevo un culo cosi!”

One day, Silvio Berlusconi goes to the parish priest because he wants to confess.
“Good morning, Reverend Father. I want to be at confession.”
“Certainly, son. What’s your name?”
“Silvio Berlusconi.”
“Ah! The former Prime Minister. Listen, son, I feel your case is beyond my authority. You’d better see the Bishop.”
So Berlusconi goes to the Bishop’s office and asks him to be confessed.
“Of course, son,” replies the Bishop. “What’s your name?”
“Silvio Berlusconi.”
“The former Prime Minister? Well, I’m afraid I can’t confess you because yours is a very complicate matter. You’d better go to the Vatican.”
So Silvio Berlusconi goes and see the Pope.
“Your Holiness, I want to confess.”
“Certainly, dear son of mine. What’s your name?”
“Silvio Berlusconi.”
“Ah, my dear son. I think your case is beyond my authority as well. Look, there’s a small chapel round the corner. You’ll find the Holy Cross inside: Our Lord Jesus will listen to you.”
So Berlusconi walks into the chapel, kneels down and addresses the Cross:
“My Lord, I want to confess.”
“Tell me, my son. What’s your name?” asks Jesus Christ.
“Silvio Berlusconi.”
“Silvio Berlusconi? You mean the former Prime Minister? The President of Milan Football Club? The President of the Mediaset Broadcasting Network? One of Cesare Previti’s close friends? One of Marcello Dell'Utri’s close friends as well? You’re the one who was sentenced to twenty-eight months’ imprisonment out of illegal funding to a political party, who never went to jail because the crime was barred by the statute of limitations. You’re the one who passed, during the time when you were the Prime Minister, a special law in order to be acquitted at the SME trial. You’re the one who goes to church, even though you’re divorced. You’re not a poor worker, you’re the one who is going to appear before a court on a charge of criminal association and corruption in judicial proceedings. Is that you?"
"Well, that’s me, My Lord” replies Berlusconi.
“My Son, you needn’t confess, you may just say thanks,” the Lord says.
“Say thanks? To whom?” asks Silvio Berlusconi.
“You may just thank those to nailed me to the Cross. Otherwise, I’d got down and given you a sound thrash!”

venerdì 22 febbraio 2008

AMBIZIONI NUDE (NAKED AMBITION)






Passengers arriving at Rome’s Fiumicino Airport recently found themselves confronted by a large-breasted woman, cleavage exposed almost to the bottom of her sternum. From her billboard perch, she was attempting to interest travellers in the business communications products of Telecom Italia.
Those flying in from many other countries, and particularly from the UK or the US, would probably have found this fleshy advertising style archaic ..... But in Italy, it is an everyday occurrence.
If you are home before the 8 p.m. news on Rai Uno, Italy’s main television station, you will discover it is preceded by a quiz show called L’Eredità (“The Inheritance”). In the middle of the program, four ritzy women interrupt the competition to dance. “My jewels!” the male host exclaims. The dancing has no connection to the rest of the show; Rai Uno explains on its website that the “girls… with their presence and beauty, cheer up everyone watching, particularly men”.
Since moving to Milan from New York three years ago, I have been wondering why no one seems to care about the incongruous use of women in advertising and on television, and what that says about Italian society. Do Italians, particularly Italian women, really think it acceptable to sell primetime quiz shows on terrestrial television by trying to stir the male genitalia instead of viewers’ brains? Or are they instead happy with life as it is – beautiful, flirtatious and with a supply of great shoes?
It is not just domestic companies or television stations that seem stuck in old ways of selling products to Italians. Earlier last year, advertising hoardings were plastered with posters for 3 Italia, a telecoms company owned by Hong Kong-based Hutchison Whampoa. Three women wore dresses so skimpy they revealed not just classic cleavage but also, through large holes in the dresses’ midriffs, the more daring undercurve of the bosom. 3 Italia was advertising a new billing plan.
Of course marketing campaigns in other countries use the female body. But the difference, says Sergio Rodriguez, group creative director at Leo Burnett Italy, the ad agency, “is that in Italy when you don’t have to use women, you use women”.
In the UK or US, such tactics might inspire anything from headshaking and irritation to clear outrage. When a US campaign for Miller, the brewer, appeared in 2003 with two women fighting and taking off their clothes, the company received hundreds of complaints. In Italy, no one says anything .....
..... Silvio Berlusconi’s commercial television stations rose to the fore in the 1980s. Berlusconi, the former prime minister and Italy’s richest man, found success with a programming formula that included liberal use of the female curves. Italy’s state-controlled channels soon dropped their previous aversion to exposed flesh in the battle for ratings.
Striscia La Notizia (“The News Slithers”), a satirical news programme, is one of the most popular shows on Canale 5, one of Berlusconi’s channels. It goes out six nights a week at 8.30 p.m. presented by two men but regularly interrupted by two gyrating and minimally dressed women. Competitions to replace the two female dancers are deemed newsworthy in their own right.
The show is just one example of the astonishingly restricted use of women on Italian television. A study last year of almost 600 television shows on the largest channels by Censis, an Italian research institute, showed that women mostly appeared as actors, singers and models. “The most common image seemed to be that of women in light entertainment,” Censis said. When women were present as experts, they tended to be talking about astrology or handicrafts. Professional or political women were extremely rare .....
..... “Nudity is also a matter of women wanting to portray their beauty. Female politicians appear on television in short skirts because they want to show that they are well-preserved and beautiful.”
Still, it is hard to see much real change looming in a country famous for its fashion and where there is so much eroticism on display that only the foreigners notice. The current Striscia La Notizia dancers, Melissa Satta and Thais Souza Wiggers, appeared this year in adverts in Milan’s main Centrale station wearing bras that pushed up, through unbuttoned shirts, their already ample breasts. It would be hard, and probably futile, to advertise underwear in any other way. But in this instance they were selling luggage.


LE AMBIZIONI NUDE - DELLA SERIE, L'ANTI-ITALIANO ...

L’articolo in inglese presentato in alto è un estratto dell’originale apparso sul Financial Times il 13 luglio 2007. Tratta di una “questione” che a noi italiani può apparire futile e scontata, ma che desta comunque un certo interesse negli stranieri che visitano il nostro paese. E posso affermarlo per esperienza diretta, avendo rapporti continuativi con stranieri, in particolare inglesi, americani e svedesi.
“Lo sai, ho l’impressione che le donne italiane vadano a lavorare vestite come se andassero a teatro …" Queste le parole che Peter S., mio carissimo amico inglese di molti anni fa, usò per commentare l’abitudine delle nostre belle dame a vestire “alla moda”. Ma si tratta solo ed esclusivamente di “vestire alla moda, o comunque eleganti?”
Dunque, qual è il succo dell’articolo del Financial Times di cui sopra? Tanto per iniziare, il giornalista britannico viene colpito, al suo arrivo a Fiumicino, da un’addetta commerciale che illustrava un prodotto di telefonia e che, a sentir dire il giornalista – ma non vi è la minima ragione per non credergli – indossava un abito succinto con una scollatura tale da mostrare un paio di tettone di tutto rispetto.
Dall’aeroporto, il giornalista passa quindi a parlare delle nudità che abbondano ovunque nelle televisioni italiane – in ogni fascia oraria, nella maggior parte dei programmi, nei canali pubblici e privati. A proposito di televisioni private, il giornalista britannico fa osservare – giustamente, a mio parere – che la tendenza a mostrare culi, tette e quant’altro in TV (ricordate quella giornalista sportiva che molti anni fa, alla Domenica Sportiva, imitò – senza sfigurare, peraltro – il “numero” di Sharon Stone a gambe aperte nella celebre scena di Basic Instinct?) si è accentuata, ovvero è stata incoraggiata con l’avvento delle reti Mediaset (imitate quasi subito, anche per non perdere gli ascolti, da “mamma” RAI).
L’estratto dell’articolo che ho proposto evidenzia principalmente l’aspetto più “palese” dello stereotipo della donna italiana in TV. Tuttavia, la parte che ho deciso di tagliare affronta la questione a livello sociale ed economico. In poche parole, lo scrittore sostiene che le donne italiane sono decisamente a livelli inferiori – in termini di posizioni di prestigio in ambito politico, economico, ecc. – rispetto alle loro colleghe europee e d’oltreoceano. Un altro appunto “maligno” – ma assolutamente veritiero – del giornalista britannico riguarda le donne italiane in politica, le quali “… appaiono in TV in minigonne “toste” per far vedere che sono in forma e che sono affascinanti”. Avete idea Daniela Santanchè e Michela Vittoria Brambilla, tanto per citare i primi esempi che mi vengono in mente?
In un altro passaggio, riferendosi alle ballerine del programma “L’Eredità” di Rai Uno, il giornalista fa notare che anziché “stimolare i genitali maschili” il programma dovrebbe “stimolare le menti dei telespettatori”. Verissimo anche questo.
Non voglio passare per moralista bigotto anche perché io per primo sono particolarmente attratto dal fascino femminile e, come avrete notato in questo stesso blog, posto sovente immagini di qualche bella (più o meno) figa. Ma è la prima cosa che ho indicato fra gli “Avvisi”. E poi questo è un blog, non è un programma televisivo in fascia pomeridiana o serale, quando davanti alla TV ci sono anche bambini e anziani.
Quello che voglio dire è ben altro: ogni cosa ha un suo contesto di appartenenza. Non facciamoci dunque ridere dietro dagli stranieri, sbattendo qua e là nudi femminili in ambiti che nulla hanno a che fare con la sessualità e l’erotismo. Leggo spesso riviste inglesi e svedesi, navigo ancor di più in siti “normali” di questi due paesi. Ma raramente noto le chiappe e le mezze tette che popolano le pagine – cartacee e virtuali – dei siti Internet italici.
A dimostrazione di quanto detto, parlano le immagini di cui sopra: dall’alto verso il basso, M. V. Brambilla (donna in politica), Daniela Santanchè (idem), Ilaria d’Amico (giornalista sportiva), Eleonora De Nardis (conduttrice di un programma televisivo pomeridiano, in compagnia di una collega) ed Elsa Di Gati (conduttrice di un programma televisivo del mattino). Ripeto, non mi dispiacciono conciate in quel modo, anzi. Ma qual è il primo concetto che la mente, soprattutto quella di un uomo, elabora vedendo cotanta … “ricchezza”? Non certo un concetto “ideologico” o “culturale”. No, non penso proprio … Nella fattispecie del mondo politico, quando penso a personaggi femminili della "vecchia generazione" quali Emma Bonino (tuttora attiva, eccome!), Nilde Jotti o Tina Anselmi, la prima immagine mentale che ho è quella di donne ... "con le palle". Ma quando penso alle due protagoniste di cui sopra, la prima immagine mentale che ho è quella delle loro minigonne, autoreggenti, tacchi a spillo .... Sono stato spiegato???

venerdì 15 febbraio 2008

FLORIAN (LE ORME) - 1979


Verso la fine degli anni Settanta, molti dei mostri sacri del rock progressivo si erano dati principalmente ad un genere musicale di più facile ascolto. Le Orme, al contrario, decisero di reinventarsi proponendo un’immagine di quartetto acustico “da camera”, con tanto di archi e strumenti a percussione. “Florian” (dal nome dell’omonimo caffè, uno dei più esclusivi di Venezia, situato in Piazza San Marco) è un album di chiara ispirazione classica, nel quale il quartetto propone una musica tranquilla e rilassante e, al tempo stesso, complessa ed elaborata. Un album discreto nell’insieme, senza nessun pezzo “debole”.
La voce di Aldo Tagliapietra si adatta splendidamente all’atmosfera acustica del disco, e le musiche presentano arrangiamenti sapienti e ben dosati. Lo stesso glockenspiel, piccolo e delicato strumento a percussione che a molti amanti del genere progressive suona come “campanello d’allarme” (avete idea l’inizio di “Tubular bells”) ci fa una figura impeccabile. Un'unica pecca, forse, è rappresentata dalla mancanza di ritmi “solidi”, una peculiarità che ha permesso sovente alle Orme di offrire il meglio di sé.
Come ho detto prima, un album discreto nell’insieme. Un album che si fa apprezzare e che contribuisce a colmare un vuoto (quello del rock d’ispirazione classica) spesso presente nelle collezioni degli appassionati di musica. “Florian” non è certo uno di quei album cosiddetti “essenziali”, tuttavia lo si ascolta spesso con piacere e se vi piacciono Le Orme (in particolare, la voce di Tagliapietra) e vi incuriosisce l’idea di un gruppo italiano che si presenta come un quartetto di musica da camera (di fatto, in quel periodo Le Orme si presentavano sul palco indossando abiti d’epoca), beh avete trovato quello che fa per voi.
Voto personale (insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Discreto.

By the late 1970s, most of the progressive giants had taken a path down a more commercially fashionable route. By contrast, Le Orme decided to reinvent themselves as an acoustic ensemble, complete with bowed strings and glockenspiel. “Florian” (after the name of one of the most elegant cafes in Venice, Italy, situated under the arcades at Piazza San Marco) is a classically inspired album in which the quartet play gentle, relaxing music of a moderately complex nature. The music is pleasant throughout, and there isn't really a bad track on the album.
Aldo Tagliapetra's voice is well suited to the acoustic setting, and the music is arranged tastefully throughout. Even the glockenspiel, which will ring alarm bells for many prog fans (i.e. Mike Oldfield’s “Tubular bells”), is used with impeccable discretion. The lack of dynamic range does seem to inhibit Orme from doing what they do best, though.
This is a good album. It is, in fact, very listenable, and fills a relatively empty niche in any record collection, which means that you are likely to pull it out quite often. “Florian” is by no means a must-have album, but if you like Le Orme (and, in particular, Aldo Tagliapetra's voice) and enjoy the idea of an Italian prog band dressed up as a string quartet, well this is what you must be looking for.
My personal mark (poor / pass / good / fairly good / very good / excellent): Fairly good.

LE ORME (1979):

Toni Pagliuca - pianoforte (piano)
Aldo Tagliapietra - voce, chitarra classica, violoncello (vocals, classic guitar, cello)
Germano Serafin - chitarra classica, violino, bouzouki, mandola (classic guitar, violin, bouzouki, mandola)
Michi dei Rossi - vibrafono, marimba, glockenspiel percussioni varie (vibraphone, marimba, glockenspiel, assorted percussions)

TRACK LIST:

1. Florian
2. Jaffa
3. Il mago
4. Pietro il pescatore
5. Calipso
6. Fine di un viaggio
7. El gran senser

FLORIAN (LE ORME) - 46,7 MB

IL FUMO FA MALE. MA ANCHE LO SMOG NON SCHERZA ... (SMOKING KILLS. AND SMOG KILLS, TOO)


IL FUMO NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE!

Fumare nuoce gravemente la salute, non è un detto ma una realtà, e questo non si discute. Da indagini rilevate è però emerso che i non fumatori esagerano nel condannare i fumatori (fra i quali il sottoscritto, fumatore accanito, ahimè).
Da ricerche fatte con delle cavie (rapportate con il genere umano) è emerso che cinque cavie chiuse in un contenitore nel quale è stato emesso il fumo di 4 pacchetti di sigarette, liberate dopo due ore presentavano problemi di respirazione gravi che,tuttavia, passando il tempo si affievolivano. Nelle stesse condizioni, altre cinque cavie sono state sottoposte ai gas di scarico da benzina per uso automobilistico e dopo soli 8 minuti ne è stata riscontrata la loro morte, mentre con i gas di scarico prodotti da una combustione di nafta, sempre come carburante, le cavie sono morte dopo 14 minuti.
Tra il 1970 e il 1975 vi era una percentuale di adolescenti affetti da allergie varie pari al 9% mentre tra il 2000 e il 2005 questo dato è salito fino al 30%. Una delle cause più probabili si da al fatto che molti bimbi in altri tempi, con meno vetture, e portati in braccio per via del tenore di vita meno elevato, erano più lontani dai tubi di scappamento delle auto, mentre oggi, nei passeggini, viaggiano all’altezza dei tubi di scarico.
Quindi anche coloro che non fumano, o lo fanno sul balcone per non disturbare in casa, ricordino che aspettare i propri figli davanti alla scuola con la vettura accesa, oppure davanti al bar per un caffè, o aspettando il/la compagno/a davanti al portone arrecano molto più danno di un fumatore ineducato che accende una sigaretta in luoghi pubblici. Con questo ricordiamo comunque che… fumare nuoce gravemente alla salute.


SMOKING KILLS!

Smoking seriously damages your health, this is out of discussion. However, research demonstrates that non-smokers exaggerate when they condemn smokers (including me myself, a heavy smoker, unfortunately).
Research has shown the following astonishing evidence. Five guinea pigs (which are similar, from a genetical point of view, to the human kind) were put into a tight container into which smoke from 80 cigarettes burning was blown. After two hours, the pigs were allowed to leave the container: they had serious respiratory problems which, however, reduced somewhat after some time. Under the same conditions, five other guinea pigs were put in the same container into which, however, exhaust gas from motor vehicles was blown. After 8 minutes, all of the pigs had died. A subsequent test demonstrated that if exhaust gas from diesel engines was blown into the container, all pigs died after 14 minutes.
Between 1970 and 1975, the percentage of teenagers suffering from allergia amounted to 9%; this value has increased to 30% when the 2000-2005 period is considered. One of the most likely causes of this is that small children are no longer carried on their parents’ arms like they used to be in the past, when fewer cars were circulating in the streets. What I mean is that today’s small children are commonly carried on pushchairs, which are much closer to the vehicle exhaust pipes.
A warning to those who do not smoke or go out of their apartments when they want to smoke a cigarette: please be reminded that leaving the engine of your car running when you are waiting for your kids in front of a school or having a coffee inside a bar or waiting for your friends outside a house is much more harmful than a smoker who lights a cigarette in a public room. In any case, there is no doubt that:
smoking seriously damages your health.

VISIONI DELL'INDIA (VISIONS FROM INDIA)








Alcune splendide immagini dell'India, un paese che mi affascina ma che non ho mai avuto modo di visitare.

Some wonderful pictures from India, a country which I love very much, though I have never visited it.

martedì 5 febbraio 2008

POST "LE ORME LIVE" DI QUALCHE GIORNO FA ("LE ORME LIVE" POSTED A FEW DAYS AGO)


Avendo notato l’enorme numero di download del CD2 “Le Orme Live”, il cui nuovo link è stato fornito il 27 gennaio, desidero ricordare che questo album rappresenta solo il CD 2 del “cofanetto” comprendente anche il CD 1 (postato il 24 gennaio) il cui link rimane valido.
In ogni caso, ve li ricordo di nuovo.

I understand a lot of people have linked to download “Le Orme Live” CD2 (the new link of which I provided on January 27th). Don’t forget this is ONLY the second album included in the set. I had also provided a link to “Le Orme Live” CD1 on January 24th.
For your convenience, I’m providing again the two links below.

LE ORME LIVE (1975-77)

CD 1 (70,1 MB):

venerdì 1 febbraio 2008

MAKING MOVIES (DIRE STRAITS) - 1980


A volte, la musica che ascoltiamo è legata indissolubilmente a ricordi piacevoli, a periodi della propria vita irripetibili. “Making movies” dei Dire Straits fu pubblicato nel 1980, anno in cui frequentavo il primo anno di università, in una facoltà dove noi maschietti rappresentavamo sì e no il 10% degli studenti iscritti. A buon intenditor, poche parole …
Comprai il disco immediatamente, su consiglio di un mio amico. E negli anni successivi lo ascoltai spesso, dato che all’epoca attraversavo un periodo in cui mi ero temporaneamente stancato del rock progressivo, preferendo quindi un genere di musica più immediato.
Sta di fatto che, forse anche per le storie sentimentali che mi ricorda dopo tantissimo tempo, “Making movies” è un album che adoro. Più che altri sono le sue canzoni più rilassate ad affascinarmi ancora a distanza di quasi trent’anni, vale a dire “Romeo and Juliet” e “Hand in hand”. Ma anche il brano iniziale “The tunnel of love” è un vero portento, con quel valzerino introduttivo originalissimo.
Ecco il motivo per cui ho deciso di postare “Making movies”, al quale la rivista specializzata “Rolling Stons” ha assegnato il 52° posto dei “100 migliori album degli anni Ottanta”.
Voto personale (insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Ottimo.

Sometimes a piece of music we listen to makes us go back to pleasant memories of our life. Dire Straits’ "Making movies" was released in 1980, when I was in my first year at university, attending a faculty where the ratio of male students vs. female students was approximately 1 to 10. A word to the wise is enough …
I bought this record as soon as it was released, following the advice of a friend of mine. “Making movies” was one of the favourite listens during the following years, also considering that I had somehow got fed up with progressive rock at that time and, therefore, I was looking for a more immediate kind of music.
In any case, “Making movies” is an album I love still today, regardless of the nice memories it brings back into my mind. In particular, I’m still fascinated by the “quieter” songs included in the album i.e. “Romeo and Juliet” and “Hand in hand”. But I also love “The tunnel of love”, a powerful opener characterized by the original introductory waltz.
That’s why I decided to post “Making movies”, which the specialized rock magazine “Rolling Stone” ranked #52 in their survey of the “100 Best Albums of the 1980s”.
My personal mark (poor / pass / good / fairly good / very good / excellent): Very good.

DIRE STRAITS (1980):

Mark Knopfler – chitarra, voce (guitars, vocals)
John Illsley – basso, cori (bass, backing vocals)
Pick Withers – batteria e percussioni, cori (drums and percussions, backing vocals)
OSPITI (ADDITIONAL PERSONNEL):
Roy Bittan – tastiere (keyboards)
David Knopfler – chitarre (guitars)

TRACK LIST:

1. Tunnel of love
2. Romeo and Juliet
3. Skateaway
4. Expresso love
5. Hand in hand
6. Solid rock
7. Les boys

MAKING MOVIES (DIRE STRAITS) - 86,6 MB