giovedì 1 marzo 2007

IL "PIFFERAIO" MATTO DEI JETHRO TULL


Che personaggio, Ian Anderson. Il flautista-singer dei Jethro Tull, celebre formazione progressive degli anni Settanta. La loro "Bourée" rielaborata da una composizione di J.S. Bach è stata una delle colonne sonore ideali di quel periodo.

Purtroppo ho avuto l'occasione di vederli dal vivo per la prima volta soltanto alla fine degli anni Ottanta quando, ormai, la loro spinta creativa migliore si era esaurita.

Il loro album più azzeccato? Oltre ad "Aqualung" (considerato da molti il capolavoro per eccellenza di Anderson & soci), ascolto ancora oggi con molto piacere "This was", vale a dire, la loro opera d'esordio. Anche "Songs from the woods" non è male, ma in questo caso siamo già entrati nella "seconda" fase della loro carriera.

E proprio al periodo di "Songs from the woods" risalgono i due brani che intendo proporre per l'ascolto. Fanno parte, se ricordo bene, di un 45 giri che una trentina di anni fa ebbi in regalo da un amico. Successivamente lo prestai a un altro amico, e da allora non lo rividi più. Un errore imperdonabile!

Come ho detto, questi due brani risalgono al periodo di "Songs from the woods". Almeno, è quanto mi pare di ricordare. Del resto, le timbriche di "RING OUT, SOLSTICE BELLS" sembrano confermarlo del tutto. Quanto all'altro brano, "MARCH, THE MAD SCIENTIST", lo considero una piccola gemma per voce e chitarra acustica, di brevissima durata.

Voto personale (scarso / insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente):


RING OUT, SOLSTICE BELLS: Buono


MARCH, THE MAD SCIENTIST: Discreto


Buon ascolto!



RING OUT, SOLSTICE BELLS




MARCH, THE MAD SCIENTIST


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