Spero di non svegliarmi domani e, al notiziario TV delle ore 13, ascoltare il solito resoconto di incidenti, morti e feriti, tipico del week-end. Morti e feriti in prevalenza giovani.
Qualche settimana fa, in un programma televisivo, Luciana Littizzetto ha definito "teste di minchia" tutti quei ragazzi che sfidano la morte dietro al volante. E ha aggiunto, con la sua voce stridula, un commento del genere: "Se davvero volete fare vedere chi siete a una ragazza, fatela salire in macchina e fateci l'amore, anziché dimostrarle che siete capaci di sfrecciare a 150 km/ora in città".
Concordo pienamente. Almeno, la mia generazione preferiva fare così. E non a bordo di macchinoni che il caro papalino compra al figlio capriccioso come regalo per il diciottesimo compleanno. Bensì a bordo di scassatissime Fiat 500. E che scomodità. Cose che, volendole fare adesso, alla mia età, il "colpo della strega" sarebbe assicurato.
Tornando alla triste realtà dei week-end sulle strade, consiglio ai giovani di seguire il suggerimento della Littizzetto. Al massimo, se le cose non vanno per il verso giusto, sulla Terra ci sarà un essere umano in più. Non uno in meno ....
2 commenti:
concordo pienamente con te. Anchio sono figlio della Fiat 500 (la mia era azzurra) e l'ho tenuta fino a 30 anni.
ciao
MS
La macchina con cui i ragazzi della nostra generazione hanno imparato a guidare...la mia aveva la leva del cambio rimovibile.......;)
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