venerdì 21 novembre 2008

ANONIMO VENEZIANO DIXIT (1 & 2)

ANONIMO VENEZIANO DIXIT (1) ...

Rieccomi, cari amici, blogger e visitatori del mio sito. Qualche giorno fa (7 novembre 2008) avevo posto a voi tutti una serie di domande circa le ragioni della mia scomparsa. Mi era già successo, la scorsa primavera, di sparire dalla circolazione per un po’ (ved. post del 29 aprile 2008) e, anche in quel caso, avevo sottoposto alla vostra attenzione (e curiosità) alcune spiegazioni possibili circa il mio prolungato silenzio. In quell’occasione, i motivi presunti della mia ‘scomparsa’ andavano dalle evenienze più tragiche a quelle più risibili; nel caso più recente del 7 novembre, invece, l’unica motivazione fornita era legata a questioni sentimentali: al riguardo, avevo indicato una serie ‘multietnica’ di risposte possibili.
Ora, visitando il mio blog avrete certamente capito che lo humour è una mia prerogativa, oltre alla passione per la musica e ad un’inguaribile, incorreggibile e inevitabile attrazione nei confronti del gentil sesso. Parlando seriamente, sono di nuovo qui, vivo e vegeto, e non ho abbandonato la famiglia per scappare ignobilmente con una donna. Il fatto è che più vado avanti negli anni (mi sto lentamente e inesorabilmente avvicinando alla cinquantina), più stento a capire la vita. Ma, soprattutto, mi sono reso conto ancora una volta che pianificare ed organizzare il proprio futuro ha ben poco senso: la nostra vita è totalmente preda di eventi imprevedibili, del caso (o, come si dice spesso, del ‘destino’).
Ultimamente sto attraversando una fase della mia esistenza in cui tendo a mettere in discussione qualsiasi cosa, anche quelle stesse certezze che, prima d’ora, rappresentavano per me capisaldi incrollabili. Capita a molti, se non tutti, di attraversare un periodo del genere nella vita, soprattutto quando si è alle prese con impegni gravosi quotidiani, rinunce e limitazioni alla propria 'libertà di azione'. E la domanda che mi pongo sempre più spesso è la seguente: “Ne vale davvero la pena?” In un mondo dove l’individualismo prevale e quelli che un tempo venivano definiti ‘ideali e saldi principi’ sembrano vacillare, verrebbe quasi da prendere tutto alla leggera, fregandocene allegramente delle conseguenze che potrebbero derivare per quelle persone che ci sono più vicine e care. Per non parlare del mondo in cui viviamo, di tutto ciò che ci ‘sta intorno’ …. Vale realmente la pena prendere le cose seriamente?
Pochi giorni fa ho dato l’estremo addio alla persona che mi mise al mondo più di 48 anni fa, la persona grazie alla quale sono qui - sono quello che sono, contento di essere tale. La perdita della madre rappresenta uno di quegli eventi che, al di la del dolore personale, segnano un ennesimo ‘taglio’ con il passato - un taglio drammatico, in questo caso, un altro di quei ‘bricks in the wall’, per usare la simbologia di Roger Waters nell’album “The wall” dei Pink Floyd. Ed essendo figlio unico, mi trovo a dover andare avanti ‘da solo’ …. anche se proprio solo non lo sono. Eppure, negli ultimi tempi, la sensazione di essere ‘solo’ l’ho provata spesso.
Forse tutto questo mio ‘sconforto’ attuale ha avuto inizio dall’incontro con Massimo, un incontro shoccante con una persona che non vedevo da una vita e di cui ho perfino parlato nel post datato 7 maggio 2008. Massimo, il giramondo dalla vita imprevedibile, Massimo, l’uomo che non sta mai fermo …
Ed è proprio con una frase che mi ha detto Massimo, poco prima di accommiatarci, che concludo questo mio sfogo paranoico simil-sega mentale: “Bisogna avere il coraggio di osare e andare oltre …” Il coraggio di osare non mi manca. "Andare oltre?" Avevo chiesto a Massimo il significato di quella parola ’oltreì … Lui mi aveva risposto: “Hai idea quando t'incammini lungo una valle e, arrivato alla fine, ti trovi davanti ai tuoi occhi una montagna imponente? Se ti dicessi che oltre quella montagna si trova la soluzione ai tuoi problemi, avresti il coraggio di superarla?”



ANONIMO VENEZIANO DIXIT (2) ...

Cari amici, blogger e visitatori del mio sito,
nonostante il mio prolungato silenzio al quale ho fatto riferimento sopra, ho la vaga impressione che il mio blog non susciti più le simpatie e il gradimento di un tempo. Fra l’altro, circa due settimane fa ho ricevuto una mail (anonima) nella quale mi si accusava di essere uno 'sporco razzista e nazista …'
Desumo, pertanto, che la causa di un tale accanimento ingiustificato nei miei confronti stia in quel simbolo “PADANIA – ANTICA TERRA CELTICA” che compare fra i gadget nella colonna a destra del mio blog. A QUESTO PUNTO, ALCUNE PRECISAZIONI SONO DI ASSOLUTO OBBLIGO.
PREMESSO CHE HO CORSO IL RISCHIO DI NON NASCERE PROPRIO PER IL FATTO CHE I MIEI FAMILIARI, DA PARTE MATERNA, SONO STATI SUL PUNTO DI ESSERE PASSATI PER LE ARMI PROPRIO DA QUEI ‘NAZISTI’ AI QUALI FACEVA RIFERIMENTO IL MIO ANONIMO ACCUSATORE.
PREMESSO CHE IL MIO PRESUNTO ESSERE RAZZISTA FAREBBE RIDERE, DAL MOMENTO CHE NELLE MIE VENE SCORRE SANGUE MISTO (SICULO, VENETO, PIEMONTESE, CROATO).
PREMESSO CHE LE MIE AMICIZIE PERSONALI ANNOVERANO INDIVIDUI PROVENIENTI DAGLI ANGOLI PIÙ DISPARATI DEL PIANETA.

EBBENE, VORREI SOLO FARVI NOTARE QUANTO SEGUE.
QUANDO, AD ESEMPIO, UN CIRCOLO DI IMMIGRATI REGOLARI PERUVIANI RESIDENTI A MILANO INAUGURA UNA CENTRO CULTURALE ANDINO, SI PARLA DI ‘TUTELA DELL’IDENTITÀ CULTURALE …”.
QUANDO, AD ESEMPIO, SI INAUGURA UNA NUOVA MOSCHEA NEL CENTRO DI ROMA, SI PARLA DI ‘DOVUTO RICONOSCIMENTO DELLE MINORANZE RELIGIOSE …”
QUANDO, AD ESEMPIO, IN UN QUARTIERE DI TORINO SI CELEBRA LA RICORRENZA RELIGIOSA DI UN SANTO PATRONO DI UNA CITTÀ DEL SUD-ITALIA, SI PARLA DI “ATTACCAMENTO ALLE PROPRIE RADICI DA PARTE DEGLI IMMIGRATI DI CASA NOSTRA CHE ALCUNI DECENNI FA ABBANDONARONO LE LORO TERRE PER VENIRE A LAVORARE AL NORD …”
EBBENE, PER QUALE MOTIVO SOSTENERE LA “SETTENTRIONALITÀ” O, NELLO SPECIFICO, LA “PIEMONTESITÀ”, DOVREBBE ESSERE SINONIMO DI RAZZISMO (CULTURALE E NON)?
PUR CON LE MIE ORIGINI “METICCE”, SONO NATO A TORINO E, OLTRE AD ESSERNE ORGOGLIOSO, ME NE VANTO. AMO LA MIA CITTÀ, LA MIA REGIONE, IL MIO DIALETTO. MA QUESTO NON SIGNIFICA ESSERE RAZZISTI O INTOLLERANTI. CAPISCO BENISSIMO CHE QUELL’AGGETTIVO “CELTICA” PRESENTE NEL LOGO DELLA “PADANIA” POSSA FAR RIZZARE I CAPELLI A QUALCUNO, PER VIA DELLE ASSOCIAZIONI MENTALI E ALLUSIONI CHE SI POSSONO MALIGNAMENTE FARE, AD ESEMPIO, CON LA CROCE CELTICA …

DEL RESTO, LE ANTICHISSIME POPOLAZIONI DEL PIEMONTE ERANO DI ORIGINE CELTICA E, COME HO AVUTO MODO DI APPURARE IN OCCASIONE DI UN INCARICO LAVORATIVO LA SCORSA PRIMAVERA, LO STESSO DIALETTO PIEMONTESE POSSIEDE, SECONDO ALCUNI STUDIOSI DI LINGUISTICA, CARATTERISTICHE TALI DA ‘DIFFERENZIARLO’ DAGLI ALTRI DIALETTI ITALIANI (INTESI COME EVOLUZIONI DEL LATINO VOLGARE). IN POCHE PAROLE, SECONDO QUESTI STUDIOSI, IL PIEMONTESE AVREBBE LA DIGNITÀ DI UNA VERA E PROPRIA “LINGUA” (COME AVVIENE PER IL SARDO, AD ESEMPIO).
QUANDO, COME È CAPITATO SPESSO NEL MIO BLOG, INSERISCO ALCUNI POST SATIRICI CHE PRENDONO DI MIRA DETERMINATE ‘DEBOLEZZE’ DI ETNIE – PER COSÌ DIRE – DIVERSE DA QUELLA NELLA QUALE MI RICONOSCO, LO FACCIO SOLO ED ESCLUSIVAMENTE PER IL SENSO DELLO ‘HUMOUR’. PER IL RESTO, PUR NEL MIO ORGOGLIO ‘PIEMONTESE’, SONO UN CITTADINO DEL MONDO E ADORO LA COMPAGNIA DELL’ESSERE UMANO INTESO NEL SENSO PIÙ AMPIO, INDIPENDENTEMENTE DALLA PROVENIENZA GEOGRAFICA, DAL COLORE DELLA PELLE O DALLA RELIGIONE.


TANTO CI TENEVO A CHIARIRE E A DIRVI. E CON QUESTO, RITORNO AI MIEI CONSUETI POST AI QUALI VI HO ABITUATO DA OLTRE UN ANNO E MEZZO.

ANONIMO VENEZIANO

2 commenti:

Christomannos ha detto...

Innanzi tutto ben ritornato e poi volevo farti le mie più sincere condoglianze per la perdita della tua mamma. Per quanto riguarda l'email del solito anonimo vai avanti e non ti curar di loro. Purtroppo la rete è piena di ignoranti e come si suol dire la mamma degli imbecilli è sempre incinta. Comunque ben ritornato.
ciao
Ms

Christomannos ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.