lunedì 20 febbraio 2012

CHRISTIAN WULFF, MANI PULITE, 'TUTTO IL MONDO E' PAESE', ECC. ECC.



Proprio mentre qui da noi si celebrava il ventennale dell'inizio dell'inchiesta Mani Pulite, in Germania è esploso lo 'scandalo' che ha colpito il presidente federale Christian Wulff, accusato di aver goduto di un tasso agevolato per la stipula di un mutuo e di qualche giorno di vacanza gratis, o meglio, 'a sua insaputa' come diremmo dalle nostre parti.

Ho guardato apposta TG4 (non lo faccio praticamente MAI) per vedere come avrebbero riferito la notizia. Immancabilmente, il direttore Emilio Fido ha sottolineato come tutto il mondo è paese, aggiungendo note di biasimo sui krukki che intendono dare lezioni di onestà e moralità agli altri paesi.




Premesso che, da come la vedo io, certi paesi (Italia in primis) sono più 'mondo' di altri, le accuse rivolte a Wulff sono a dir poco ridicole rispetto a quelle che vengono mosse ai personaggi politici di casa nostra. Comunque, di comportamento scorretto si è trattato, ed il buon Wulff ha rassegnato le dimissioni senza fare storie, senza accusare i giudici tedeschi di essere komunisti né i giornalisti teutonici di aver organizzato una campagna diffamatoria. A ribadire il tutto, la solenne dichiarazione della cancelliera Angela Merdel, la quale ha sostenuto che Wulff non è più in una posizione tale da 'servire il popolo' (un qualche comico alla TV ha fatto notare come tali parole ricordino Mao Tse Tung - Ma come? La Merdel sarà mica komunista anche lei???)




Vent'anni fa in Italia scoppiava lo scandalo Tangentopoli, dando l'avvio all'operazione Mani Pulite. Ricordo benissimo l'entusiasmo con cui tutti, giovani e meno giovani, di centro, di destra e di sinistra, accolsero con soddisfazione le notizie dei politici corrotti, di qualsiasi provenienza politica, indagati per reati di corruzione. I giudici del pool 'Mani pulite' furono visti come salvatori della patria. Poi, stranamente, la corrente di pensiero mutò. Quelli non erano più giudici alla ricerca della verità: erano, piuttosto, inquisitori, mossi da desideri di vendetta politica.




Quello che è successo negli anni a venire lo sappiamo bene. E, con il passare degli anni, si è diffusa sempre più l'opinione secondo la quale la magistratura italiana sia una roccaforte della sinistra. Oddio, che una qual certa corrente di pensiero pseudo-comunistoide, buonista e giustificazionista dilaghi in certi ambiti della vita pubblica (es. magistratura, giornali, pubblica istruzione) mi pare evidente. Altro esempio: che ALCUNI giudici del tribunale di Milano si siano impuntati contro il Cavaliere del Cialis, ex-primo ministro, può anche essere vero. Ma non si può avere il coraggio di parlare sempre di congiure ogni volta che si riceve un avviso di garanzia.




Personalmente, se mai dovessi commettere un reato, me ne assumerei pienamente la responsabilità senza mezzi termini. Si tratta di una questione di onestà con se stessi, di assunzione di responsabilità, di 'onore' (come avrebbe detto mio nonno siculo). Decido di andare contro la legge: corro rischi per ottenere vantaggi illeciti e, quasi sempre, consistenti (in termini di ritorno economico). Ma quando mi beccano, avrei l'onestà di riconoscere il mio sbaglio.




Ma questo è il mio modo di vedere, tipicamente poco 'italico'. Già, da tempo ormai non mi trovo più a mio agio nella nazione dove sono nato, nella terra del buon mangiare e buon bere, dei poeti e navigatori, dei grandi artisti, della cultura millenaria.

Ma dove potrei emigrare? Qualcuno può darmi un'indicazione???

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