UNO DEI POCHI VALIDI MOTIVI ... (ONE OF THE FEW GOOD REASONS ...)

Uno dei pochi validi motivi per guardare RAI1: Sonia Grey.

One of the few good reasons for watching Italian TV channel RAI1: Ms. Sonia Grey.

VACANZE ESTIVE 2009 (2009 SUMMER VACATION)

In ritardo anche nel postare le foto delle ultime vacanze estive: io, i miei figli e l'inseparabile quattrozampe, a Venezia. Come noterete, il mio interesse era rivolto alle splendide residenze affacciate sul Canal Grande.

A belated set of 2009 summer vacation photos: me, my children and my little dog, in Venice (Italy). As you can see, my main concern was taking photos of the magnificent buildings looking over the Canal Grande.

TOLTEC (JON ANDERSON) - 1996

Dopo aver pubblicato numerosi album solisti negli anni Ottanta e Novanta, gran parte dei quali né irresistibili né scadenti, Jon Anderson, cantante e compositore dei leggendari Yes, decise, nel 1996, di produrre un lavoro che, in qualche modo, si avvicinasse al suo capolavoro solista “Olias of Sunhillow” (da me postato il 24 novembre 2008).
“Toltec” è un album concept basato su un’opera di Carlos Casteneda che narrava di una razza estinta chiamata Toltechi (facile da indovinare, no?). L’album, lei cui musiche ricordano vagamente l’atmosfera degli Indiani d’America, è diviso in tre parti: la parte 1 contiene alcuni dei pezzi pi- convincenti del Jon Anderson di quegli anni, soprattutto il medley "Quick words/Shall we play the game/Semati siyonpme"; la parte 2 è quella più convenzionale, con brani discreti anche se non del tutto irresistibili; infine, la parte 3 ruota intorno a "Enter ye the mystery school", il lungo, penultimo brano che considero il migliore di tutti.
“Toltec” non è certamente rock progressivo nel vero senso del termine; può apparire alquanto prolisso, eppure contiene numerosi sprazzi di ottima musica caratterizzata a orchestrazioni sapienti e spunti brillanti d’immaginazione. In particolare, l’impatto emotivo di alcuni pezzi è notevole, pari quasi a "Olias of Sunhillow".

Voto personale (insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Distinto/Ottimo.

After releasing several solo albums in the 1980s and 1990s - most of them not too bad and, at the same time, not too good - Yes’ lead vocalist and composer Jon Anderson decided that it was about time that he recorded an album that would somehow sound like his masterpiece “Olias of Sunhillow” (which I posted on November 24th, 2008).
Toltec is a concept album based on the work of author Carlos Casteneda, about a vanished race of mystical people called (what else) the Toltec. The music, which has a distinctive Native American flair, is usually quite good and the album itself is split into three parts: part 1 contains some of Anderson's strongest flowing new material in years with the medley "Quick words/Shall we play the game/Semati siyonpme"; part 2 is the most conventional, but still has some decent material, finally, part 3 features the extended "Enter ye the mystery school", which I consider to be the best piece of the album.
A bit prolix, “Toltec” is not strictly progressive; nevertheless, you will find some interesting breaks through within, characterized by some bunches of orchestration and enriched with brilliant imagination. The tunes are not always inspiring, but the impact of some songs is important, almost equal to "Olias of Sunhillow".

My personal mark (poor / pass / good / fairly good / very good / excellent): Fairly/Very good.

MUSICISTI (PERSONNEL):

Jon Anderson - voce (vocals)
Keith Richard Heffner - orchestrazioni, tastiere (orchestration, keyboards)
Luis Perez - percussioni (percussion)
Eduardo del Signore - basso (bass)
Freddy Ramos - chitarra (guitar)
Otmaro Ruiz - tastiere (keyboards)
Charles Bisharat - violino (violin)
Patricia Hood - arpa (harp)
Paul Haney - sassofono (saxophone)
Deborah Anderson - cori (vocals)
Maria E. Del Rey - cori (vocals)
Daniel Navarro - cori (vocals)
David Eric Lowen - cori (vocals)

TRACK LIST:

1. The book opens

2. Quick words (Talk-talk)

3. Shall we play the game

4. Semati siyonpme

5. Good day morning

6. Leap into the inconceivable

7. Song of home

8. Building bridges

9. Sound and colour

10. Longwalker speaks

11. Maazo maazo

12. Enter ye the mystery school

13. Ave verum

TOLTEC (JON ANDERSON) - 75,8 MB

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LO PSICONANO INKAZZATO (FUCKING ANGRY PSYCHO-DWARF)

Adesso sì che il nostro caro Psiconano, Presidente del Con(s)iglio, è davvero inkazzato, dopo che la Corte Costituzionale ha trombato il Lodo Alfano.

Ma possibile che "il miglior primo ministro di sempre della Repubblica Italiana" (secondo le parole dello stesso Berluskaiser) debba subire l'onta di un processo?

"Mi consenta, ma questa non è democrazia" sostiene come al solito il "Mago".

Now our dear Psycho-Dwarf, Italy's Prime Minister, is fucking angry, after the Constitutional Court have declared that the so-called "Lodo Alfano" is unconstitutional.

Why on earth should Italy's Prime Minister (or, "Italy's best Prime Minister ever", as Berlusconi labelled himself) undergo law actions?

"Please, allow me to say this is not democracy" the "Wizard" will say.

VIVO E VEGETO (ALIVE AND KICKING)

Quelli che visitano regolarmente il mio blog avranno notato che da un anno a questa parte ho mostrato la tendenza, spesso e (mal)volentieri, a “eclissarmi” Bene, è stato un anno particolare, tanto per usare un eufemismo. Un anno durante il quale si sono succeduti avvenimenti che hanno cambiato radicalmente la mia vita. Il post del 3 aprile 2009 intitolato “Finché morte non ci separi” la dice lunga …
Tagliando corto, sono lieto di annunciarvi, oggi 28 settembre 2009, che sono pronto a rientrare in corsa …
Un abbraccio a tutti.
ANONIMO VENEZIANO

(Nella foto in alto: io, in una calle veneziana, vicino al “Medico della peste”, maschera del Carnevale di Venezia. Agosto 2009)

Regular visitors to this blog og mine must have noticed that I have, very often (and reluctantly) “vanished”. Well, I had a “strange” (a euphemism, I would say) time, during the past twelve months – events occurred during this time, which radically changed my life. Just have a look at my post dated April 3rd 2009 and entitled “Finché morte non ci separi” (“Until death tears us apart”): a word to the wise is enough …
To cut the story short, I am glad to announce that on this very day, September 28th 2009, I am ready to start it over …
Take good care.
ANONIMO VENEZIANO

(Above: me, standing in a Venetian “calle” next to the “Plague Doctor”, a “Carnevale di Venezia” mask – August 2009)

CHATKA (RICCARDO ZAPPA) - 1978

Dopo aver postato, il 28 maggio 2009, “Haermea” di Riccardo Zappa, rieccomi con “Chatka”, un altro album di questo originale chitarrista italiano. La molla che mi ha spinto a postarlo è stata il ri-ascolto, a circa trent’anni di distanza, del brano iniziale dell’album, intitolato “Emphasis”. Con la mente sono tornato al 1979 (o era il 1980?), anno in cui Mario F., chitarrista degli E.F.E., gruppo rock-jazz con il quale militavo all’epoca, mi fece ascoltare, per l’appunto, un long-playing di un chitarrista per me allora sconosciuto. Fu proprio il brano di apertura a impressionarmi favorevolmente. Quando, circa due mesi fa, ho avuto modo di ascoltare per intero “Chatka”, ho riconosciuto quella splendida “perla” acustica che è “Emphasis”.
Quanto al resto dell’album, è indubbiamente piacevole, anche se dopo aver ascoltato la meravigliosa prima traccia ci si aspetterebbe molto di più. Comunque, ascoltare “Chatka” non costa nulla. E se poi si è appassionati di chitarre acustiche …

Voto personale (insufficiente / sufficiente / buono / discreto / ottimo / eccellente): Distinto.

After posting Riccardo Zappa’s “Haermea” on May 28th 2009, I am posting today “Chatka”, another album by this original Italian guitarist. What induced me to post this album? Well, I happened to listen again, after approximately 30 years, to the album’s marvellous opening track “Emphasis”. I can still remember when, in 1979 (or 1980???), Mario F, the lead guitarist of E.F.E. (the rock-jazz band I was playing with at that time) made me listen to a LP by an Italian guitarist who was, at that time, a perfect stranger to me. I was positively impressed by the opening track - I casually happened to listen to “Chatka” again (in the CD release, of course) about two months ago and I once again was delighted when the tunes of the opening track filled my single apartment.
As far as the rest of the album is concerned, well it’s a nice listen, even though after you listen to the opener “Emphasis”, you would certainly expect much more. In any case, why not listen to this album? Especially if you are keen on acoustic guitars …

My personal mark (poor / pass / good / fairly good / very good / excellent): Fairly good.

TRACK LIST:

1. Emphasis

2. St. Dumont

3. La chitarra a pila

4. Chatka

5. Vivre

6. Eleila

7. Piraeus

8. Numero unico

CHATKA (RICCARDO ZAPPA) - 48,1 MB

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PORTABLE MADNESS (SENSATIONS' FIX) - 1974

Il 22 luglio 2008 ho postato l’unico e solo album dei Sensations’ Fix presente in questo blog: “Fragments of light”. Nonostante il nome, i Sensations’ Fix sono di fatto un gruppo italiano, essendone Franco Falsini leader e anima creativa. Un gruppo italiano che si rifà al cosiddetto “kraut-rock” teutonico.
“Portable madness” è il secondo lavoro di questa band. I singoli brani si susseguono senza interruzioni, dando in tal modo l’impressione di un’unica, lunga traccia per ogni lato del disco, proprio come nel caso dei Tangerine Dream, maestri indiscussi del kraut-rock. Rispetto all’album d’esordio summenzionato, “Portable madness” presenta una musica più ambiziosa e complessa, al tempo stesso più ‘orecchiabile’ secondo gli attuali gusti e canoni stilistici musicali.

Voto personale (insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Distinto.

On July 22nd 2008, I posted the only album by Sensations’ Fix found on this blog of mine: “Fragments of light”. Despite their name, Sensations’ Fix are an Italian band, due to Franco Falsini being the leader and creative core. An Italian band who pays tribute to the so-called German “kraut-rock”.
“Portable madness” is the second album released by the band. The individual tracks the album is made up of segue in to each other, so one gets the impression to listen to one long track for each side, exactly like it was the case for almost all the albums by Tangerine Dreams, the masters of kraut rock. Compared with the debut album mentioned above, “Portable madness” features more ambitious and complex music which, at the same time, is also “easier” to listen when it comes to present-day trends and musical taste.

My personal mark (poor / pass / good / fairly good / very good / excellent): Fairly good.

SENSATIONS' FIX (1974):

Franco Falsini - chitarre, sintetizzatori (guitars, synthetizers)
Richard Ursillo - basso, pedaliere elettroniche (bass, electronic pedals)
Keith Edwards - batteria e percussioni (drums and percussions)

TRACK LIST:

1. Smooth and round

2. Fullglast

3. Phase one and phase two

4. Underwater

5. The next place of nobody

6. Party day resistance

7. Leave my chemistry alone

8. Strange about the hands

9. Relative jump into water

PORTABLE MADNESS (SENSATIONS' FIX) - 41,0 MB

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