“Red” è probabilmente l’album più sottovalutato dei King Crimson, l’ultima loro registrazione in studio degli anni Settanta nonché l’ultimo disco antecedente lo scioglimento provvisorio decretato dal leader Robert Fripp. Dopo che la formazione dell’album precedente (“Starless and Bible black” si era ridotta da quintetto a quartetto, anche il violinista David Cross ritenne opportuno andarsene, riducendo in tal modo i King Crimson ad un trio.
Se, da un punto di vista musicale, “Red” somiglia molto all’album precedente, la sua produzione avvenne in modo diverso dai precedenti album dei Crimson, dando vita ad un sound che maggiormente si avvicinava alle grintose esibizioni live del gruppo. Si tratta di un disco molto più “duro” rispetto alla precedente discografia frippiana: tutti i brani sono fantastici (ad eccezione, secondo me, di “Providence”, la cui struttura “free” conduce decisamente a nulla), insomma un disco progressive di ottimo livello. “Red” e “One more red nightmare” evidenziano al meglio la potenza chitarristica di Fripp, mentre “Starless” è a dir poco meravigliosa, uno dei pezzi migliori che abbia mai ascoltato in vita mia.
Se, da un punto di vista musicale, “Red” somiglia molto all’album precedente, la sua produzione avvenne in modo diverso dai precedenti album dei Crimson, dando vita ad un sound che maggiormente si avvicinava alle grintose esibizioni live del gruppo. Si tratta di un disco molto più “duro” rispetto alla precedente discografia frippiana: tutti i brani sono fantastici (ad eccezione, secondo me, di “Providence”, la cui struttura “free” conduce decisamente a nulla), insomma un disco progressive di ottimo livello. “Red” e “One more red nightmare” evidenziano al meglio la potenza chitarristica di Fripp, mentre “Starless” è a dir poco meravigliosa, uno dei pezzi migliori che abbia mai ascoltato in vita mia.
Voto personale (insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Ottimo.
“Red” is probably the most over-rated album from Crimson. It was their last recording of the 1970s and the last before the lead member Robert Fripp temporarily disbanded the group. As the previous album line-up had been reduced from a quintet to a quartet, David Cross also had left reducing Crimson down to a trio. While musically similar to its predecessor “Starless and Bible black”, “Red” was produced very differently from previous King Crimson albums, resulting in what the band members felt was a better approximation of their aggressive live sound. This one is much more heavy than all other King Crimson albums. And the songs are fantastic (except for “Providence”, with its free-form structure ending in nothing) - best quality prog. “Red” and “One more red nightmare” show all the power of Fripp’s guitar, and “Starless” is marvellous, one of the best songs I’ve ever heard.
My personal mark (poor / pass / good / fairly good / very good / excellent): Very good.
KING CRIMSON (1974):
Robert Fripp - chitarre, mellotron (guitars, Mellotron)
John Wetton - basso, voce (bass guitar, vocals)
John Wetton - basso, voce (bass guitar, vocals)
Bill Bruford - batteria e percussioni (drums and percussions)
OSPITI (ADDITIONAL MUSICIANS):
David Cross - violino (violin)
Mel Collins - sax (saxophone)
Ian McDonald - sax (saxophone)
Robin Miller - oboe (oboe)
Mel Collins - sax (saxophone)
Ian McDonald - sax (saxophone)
Robin Miller - oboe (oboe)
Marc Charig - cornetta (cornet)
TRACK LIST:
1. Red
2. Fallen angel
3. One more red nightmare
4. Providence
5. Starless
2. Fallen angel
3. One more red nightmare
4. Providence
5. Starless
RED (KING CRIMSON) - 54,8 MB
Fortunatamente, "Red" non è sottovalutato, a differenza però di "Lizard" o "Starless and Bible Black" (anch'essi eccellenti). E ci mancherebbe anche, un capolavoro del genere... L'album che segna la fine, l'inizio del degrado, la morte del prog come era conosciuto ai bei tempi. Una pietra miliare imprescindibile, fra gli album più belli della storia.
RispondiElimina(Scusa le divagazioni)