giovedì 31 luglio 2008

IL MEGLIO DELLA MUSICA DI ANONIMO VENEZIANO (THE BEST OF ANONIMO VENEZIANO'S MUSIC POSTS): "666" (APHRODITE'S CHILD), 1971



Gli Aphrodite’s Child sono un gruppo progressivo greco fondato nel 1967 da Vangelis Papathanassiou (tastiere), Demis Rousson (basso e voce) e Lucas Sideras (batteria e voce). Dopo l’album d’esordio “End of the world” (da me postato il 6 marzo 2007, contenente in egual misura ballate e brani di pop psichedelico reminescenti dello stile di Procol Harum e The Moody Blues), seguito da “It’s five o’ clock” - inframezzati da un gran numero di 45 giri di successo - il gruppo iniziò, alla fine del 1970, a comporre il capolavoro “666”, adattamento in musica del “Libro della Rivelazione” biblico.
Di fatto, l’album rappresenta un concept realizzato da Vangelis, con il supporto del paroliere Costas Ferris. La musica di “666” è decisamente più psichedelica e progressive di tutto quanto gli Aphrodite’s Child avevano prodotto fino ad allora. Tale orientamento non fu gradito dagli altri due componenti, i quali volevano seguire il pop melodico che aveva dato loro così tanto successo. Inoltre, Roussos aveva già in mente la carriera solista e, non a caso, incise il fortunato 45 giri “We shall dance”.
All’uscita del doppio album “666” alla fine del 1971, e avendo venduto ormai più di 20 milioni di dischi, gli Aphrodite’s Child si erano già sciolti. Tutti e tre i componenti si dedicarono ad attività soliste - carriere di successo come nel caso di Demis Roussos, cantante melodico, e Vangelis, arrangiatore, compositore di colonne sonore, e “propulsore” di quella che sarebbe stata etichettata New Age.
In ogni caso, “666” è un album imperdibile per ogni appassionato di rock psichedelico e progressivo.
Voto personale (insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Ottimo/Eccellente.

Aphrodite’s Child was a Greek progressive rock band formed in 1967 by Vangelis Papathanassiou (keyboards), Demis Rousson (bass and vocals) and Lucas Sideras (drums and vocals). After releasing their debut album “End of the world” (contaning an equal amount of psychedelic pop songs and ballads in the vein of Procol Harum or The Moody Blues (see my post on March 6th 2007) and the follow-up “It’s five o’clock” - with a number of successful single hits in between - the band began to record their crowning achievement late in 1970: “666”, a musical adaptation of the biblical “Book of Revelation”.
Essentially, “666” was Vangelis' concept, created with an outside lyricist, Costas Ferris. The music that Vangelis was creating for “666” was much more psychedelic and progressive rock oriented than anything the band had done before. This did not sit well with the other band members, who wished to continue in the pop direction that had brought them success. Furthermore, Roussos was being groomed for a solo career, and recorded his first solo single "We shall dance".
By the time the double LP “666” finally came out in late 1971, and having sold over 20 million albums, the band had already split. Both Vangelis and Demis Roussos pursued successful solo careers, Roussos as a pop singer and Vangelis as one of the pioneers in New Age music, whereas Loukas Sideras pursued a less successful solo career.
In any case, an album any psychedelic/progressive rock fan should not absolutely miss!
My personal mark (poor / pass / good / fairly good / very good / excellent): Very good/Excellent.

APHRODITE'S CHILD (1971):

Vangelis Papathanassiou - tastiere (keyboards)
Demis Rousson - basso, voce (bass, vocals)
Lucas Sideras - batteria, voce (drums, vocals)

TRACK LIST:

DISC 1:

1. The system
2. Babylon
3. Loud, loud, loud
4. The four horsemen
5. The lamb
6. The seventh seal
7. Aegian Sea
8. Seven bowls
9. The wakening beast
10. Lament
11. The marching beast
12. The battle of the locust
13. Do it
14. Tribulation
15. The beast
16. Ofis

DISC 2:

1. Seven trumpets
2. Altamont
3. The wedding of the lamb
4. The capture of the beast
5. Infinity
6. Hic and nunc
7. All the seats were occupied
8. Break

666 (APHRODITE'S CHILD) - DISC 1 (51,3 MB)
http://sharebee.com/d83ab994

666 (APHRODITE'S CHILD) - DISC 2 (82,5 MB)

martedì 29 luglio 2008

THE GEESE AND THE GHOST (ANTHONY PHILLIPS) - 1977 (RE-POST)


RE-UPLOAD DI UN ALBUM POSTATO IL 3 AGOSTO 2007, IL CUI LINK È RISULTATO "CIMITO": “THE GEESE AND THE GHOST” (ANTHONY PHILLIPS).

“The geese and the ghost” è l’album d’esordio da solista di Anthony Phillips, primo chitarrista del Genesis.
La sua pubblicazione risale al 1977 e, pur non essendo considerato uno degli album "abortiti" dei Genesis (come nel caso di “Voyage of the acolyte” di Steve Hackett, da me postato l’11 maggio 2007), va ricordato per il non trascurabile contributo di Mike Rutherford, il bassista dei Genesis con il quale Phillips aveva composto molte delle prime (e primissime) canzoni del celebre gruppo britannico. Fra l’altro, il pezzo intitolato “Collections” contiene materiale scritto da Phillips quando ancora militava nella band. I legami di “The geese and the ghost” con i Genesis sono consolidati dalla presenza di Phil Collins (vocalist in due brani dell’album) e del flautista John Hackett, fratello di Steve, presente anche nel summenzionato album “Voyage of the acolyte”.
In poche parole, un album (originariamente pubblicato come doppio LP) prettamente acustico e ricco di orchestrazioni, il quale ricorda da vicino i primi Genesis, soprattutto quelli di “Trespass” e “Nursery crime”. Per quanto possa suonare piuttosto datato e monotono a tratti, “The geese and the ghost” va ascoltato più volte per essere apprezzato. Un album che ogni appassionato di rock progressivo non deve assolutamente perdersi.
A titolo d’informazione, Anthony Phillips abbandonò i Genesis subito dopo le registrazioni di “Trespass” e venne sostituito da Steve Hackett.
Voto personale (insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Distinto.


RE-UPLOAD OF AN ALBUM POSTED ON AUGUST 3rd 2007, THE LINK OF WHICH PROVED TO BE A BAD ONE: "THE GEESE AND THE GHOST" (ANTHONY PHILLIPS).

Released in 1977, ”The geese and the ghost” is the debut solo album by former Genesis guitarist Anthony Phillips.
While not considered to be a "lost" Genesis album (as is Steve Hackett’s “Voyage of the acolyte”, which I posted on May 11th 2007), “The geese and the ghost” is notable for the substantial contributions of Mike Rutherford, who had been one of Phillips' songwriting partners in Genesis and before. Among other things, the track "Collections" contains some material written by Phillips when he was still with the band. Additionally, Phil Collins, who joined Genesis after Anthony Phillips had left, sings on two tracks. Steve Hackett's brother John also plays flute on several tracks.
In a few words, a prettily acoustic album (originally released as a double LP) rich in orchestration, which sounds quite a lot like the early Genesis releases, especially “Trespass” and “Nursery crime”. Though it may sound a little dated and somehow “tedious”, “The geese and the ghost” rewards repeated listens and should, in any case, be included in any serious prog rock fan’s collection.
By way of information, Anthony Phillips left Genesis after recording “Trespass”, and was substituted by Steve Hackett.
My personal mark (poor / pass / good / fairly good / very good / excellent): Fairly good.

MUSICISTI (PERSONNEL):

Anthony Phillips - chitarre acustiche ed elettriche, tastiere, percussioni varie (acoustic and electric guitars, keyboard, miscellaneous percussions)
Mike Rutherford - chitarre acustiche ed elettriche, basso, tastiere, percussioni varie (acoustic and electric guitars, bass, keyboard, miscellaneous percussions)
Phil Collins - voce in “Which way the wind blows” e “God if I saw her now” (vocals on “Which way the wind blows” e “God if I saw her now”)
John Hackett - flauto (flute)

Alla realizzazione dell’album hanno contributo numerosi altri musicisti e orchestrali.

A number of musicians and orchestra players contributed to recording the album.

TRACK LIST:

1. Wind - Tales
2. Which way the wind blows
3. Henry: Portraits from Tudor times - i) Fanfare
4. ii) Lutes' Chorus
5. iii) Misty Battlements
6. iv) Henry goes to war
7. v) Death of a knight
8. vi) Triumphant return
9. God if I saw her now
10. Chinese mushroom cloud
11. The geese and the ghost - Part 1
12. The geese and the ghost - Part 2
13. Collections
14. Sleepfall: the geese fly West

THE GEESE AND THE GHOST (ANTHONY PHILLIPS) - 65,0 MB

IL MEGLIO DELLE IMMAGINI DI ANONIMO VENEZIANO: GNOCCHE (THE BEST OF ANONIMO VENEZIANO'S PICTURES: CUTIES)







PRIMO POST DELLA SERIE “IL MEGLIO DI - GNOCCHE”: VALE A DIRE, QUELLE CHE, PER I MIEI GUSTI, CONSIDERO LE SMANDRACCHIONE PIÙ TOSTE POSTATE IN QUESTO BLOG.

THIS IS THE FIRST POST OF THE “THE BEST OF - CUTIES” SERIES, I.E. THE SEXIEST AND PRETTIEST GALS (FOR MY TASTE) POSTED IN THIS BLOG.

GAROFANO ROSSO (BANCO DEL MUTUO SOCCORSO) - 1976 (RE-POST)


RE-UPLOAD DI UN ALBUM POSTATO IL 4 AGOSTO 2007, IL CUI LINK È RISULTATO "CIMITO": “GAROFANO ROSSO” (BANCO DEL MUTUO SOCCORSO).

Dell’album “Garofano rosso”, realizzato e pubblicato dal Banco del Mutuo Soccorso nel 1976, non si parlò granché. Forse per il fatto che il film di cui album rappresentava la colonna sonora non ebbe molto successo. In ogni caso, si tratta di un ottimo album, anche se la possente voce di Francesco Di Giacomo è del tutto assente.
Nemmeno io mi soffermerò a parlare più di tanto di questo album, invitandovi semplicemente ad ascoltarlo, perché di un grande album si tratta: una sequenza di dodici brani - brevi "perle" musicali composte ed eseguite nel raffinato stile del Banco del Mutuo Soccorso.
Voto personale (insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Ottimo.


RE-UPLOAD OF AN ALBUM POSTED ON AUGUST 4th 2007, THE LINK OF WHICH PROVED TO BE A BAD ONE: "GAROFANO ROSSO" (BANCO DEL MUTUO SOCCORSO).

“Garofano rosso”, the album composed and published by Banco del Mutuo Soccorso in 1976, was not given adequate coverage by the prog rock media. Maybe because the album provided the original soundtrack to an Italian film that did not have a great success. In any case, the soundtrack was - and still is - an outstanding achievement, despite powerful vocalist Francesco Di Giacomo not taking part in making the album.
I’m not going into unnecessary details about “Garofano rosso” - I simply suggest that you listen to it, because it’s a really enjoyable album: a sequence of twelve songs - brief musical “gems” composed and performed in the inimitable Banco del Mutuo Soccorso style.
My personal mark (poor / pass / good / fairly good / very good / excellent): Very good.

BANCO DEL MUTUO SOCCORSO (1976):

Gianni Nocenzi - pianoforte, piano elettrico, sintetizzatori, clarinetto (grand piano, electric piano, synthesizers, clarinet)
Vittorio Nocenzi - organo, sintetizzatori, violino, vibrafono (organ, synthesizers, violin, vibraphone)
Rodolfo Maltese - chitarre elettriche e acustiche, tromba, corno francese (electric and acoustic guitars, trumpet, French horn)
Pierluigi Calderoni - batteria e percussioni (drums and percussions)
Renato D'Angelo - basso, contrabbasso, chitarra acustica (bass, double bass, acoustic guitar)

TRACK LIST:

1. Zobeida
2. Funerale
3. 10 giugno 1924
4. Quasi saltarello
5. Esterno notte (casa di Giovanna)
6. Garofano rosso
7. Suggestioni di un ritorno in campagna
8. Passeggiata in bicicletta e corteo di dimostranti
9. Tema di Giovanna
10. Siracusa: appunti d'epoca
11. Notturno breve
12. Lasciando la casa antica

GAROFANO ROSSO (BANCO DEL MUTUO SOCCORSO) - 58,5 MB

IL MEGLIO DELLA MUSICA DI ANONIMO VENEZIANO (THE BEST OF ANONIMO VENEZIANO'S MUSIC POSTS): "FELONA E SORONA" (LE ORME), 1973



PRIMO POST DELLA SERIE “IL MEGLIO DI - MUSICA”: QUELLI CHE, PER I MIEI GUSTI, RITENGO ESSERE I MIGLIORI ALBUM POSTATI IN QUESTO BLOG.

THIS IS THE FIRST POST OF THE “THE BEST OF - MUSIC” SERIES, I.E. THE BEST ALBUMS (FOR MY TASTE) POSTED IN THIS BLOG.


“Felona e Sorona” è stato il primo disco di progressive che ho ascoltato in assoluto, proprio nell'anno della sua pubblicazione. Avevo 13 anni, e mi colpì come un macigno lanciato da un cavalcavia. E ancora adesso, dopo una "vita", lo riascolto con immenso piacere.
Il periodo più interessante della lunghissima carriera de Le Orme è quello che va dal 1970 al 1975, per intenderci da "Collage" a "Contrappunti" (passando per "Uomo di pezza", "Felona e Sorona" e "Orme in concerto"). Cinque album di pregevole fattura.
Qual'è il loro album migliore? Dubbio amletico. "Collage", "Felona e Sorona" e "Contrappunti" sono più o meno allo stesso livello. Ma il "cuore" mi porta a prediligere per un "pelino" proprio "Felona e Sorona". Che oggi posto con immenso piacere. (N.B. Trattandosi di un concept, ho preferito postare l'album "non splittato").
Voto personale (insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Eccellente.

"Felona e Sorona" was the first progressive rock album I ever listened to, right in the very year it was released. I was 13 then, and I was struck by the album so hard as if I had been hit by a stone. Even now, after such a long time, I keep on listening to it with great delight.
The best period in the long career of Le Orme goes from 1970 till 1975, that is to say from when they released "Collage" until they released "Contrappunti" (with such albums as "Uomo di pezza", "Felona e Sorona" and "Orme in concerto" in between). Five great albums, indeed!
Their best album? Very difficult to say. "Collage", "Felona e Sorona" and "Contrappunti" rank at the top. Yet, my "heart" makes me say "Felona e Sorona" is the best. That's why I'm posting it today. (N.B. The album is unsplit. I think it should be so, due to its being a concept album).
My personal mark (poor / pass / good / fairly good / very good / excellent): Excellent.

LE ORME (1973):

Aldo Tagliapietra - voce, basso e chitarre (vocals, bass, guitars)
Tony Pagliuca - tastiere (keyboards)
Michi Dei Rossi - batteria e percussioni, campane (drums and percussions, tubular bells)

TRACK LIST:

1. Sospesi nell'incredibile
2. Felona
3. La solitudine di chi protegge il mondo
4. L'equilibrio
5. Sorona
6. Attesa inerte
7. Ritratto di un mattino
8. All'infuori del tempo
9. Ritorno al nulla

FELONA E SORONA (LE ORME) - 47,7 MB

FREDDURE SUI MUSICISTI (5) - WITTICISM ON MUSICIANS (5)

Quinto post dedicato alle barzellette sui miei colleghi musicisti. Come al solito, si prendono di mira quelli che fra noi suonatori vengono considerati … come posso dire, i più sfigati, antipatici, o altro ancora. Non me ne vogliano, ad esempio, i batteristi (i bersagli preferiti, ad esempio, da noi tastieristi che sì che la musica l’abbiamo studiata …), i direttori d’orchestra o i bassisti: personalmente, li rispetto al pari di qualsiasi altro esecutore.

A NOTE FOR FOREIGN VISITORS. Here’s the fifth post dedicated to the jokes about musicians. As I said on the previous posts of these jokes, I won't translate the latter into English: in fact, they're based on puns that make sense only in Italian and, above all, refer to situations typical of the circles of musicians living and performing in Italy.


“Un batterista e un chitarrista stanno cadendo dall’alto di un grattacielo. Chi si schianta per primo?”
“Il chitarrista. Il batterista si ferma a chiedere la direzione …”


“L’abilità di un organista? Non vi è nulla di eccezionale: basta premere i tasti giusti al momento giusto e lo strumento suona da sé.”
(Johann Sebastian Bach)


C’è stato un terribile incidente sulla A4.
Morti tre musicisti e un batterista …


“Come si fa a far comparire una luce di vivacità negli occhi di un bassista?”
“Basta accendergli una lampadina nell’orecchio.”


Se in una partitura trovate la notazione D.C. cosa fate?
a) Vi rifiutate di suonare perché pensate che sia l’inno di un partito politico.
b) Suonate senza indugio poiché, essendo stata scritta Dopo Cristo, per voi è musica moderna.
c) Ricominciate a suonare dall’inizio.


“Perché un piano a coda è meglio di un piano verticale?”
“Perché fa più fracasso quando lo si butta giù in un burrone.”


“Hai sentito di quell’aereo pieno di direttori d’orchestra in volo verso il Convegno Internazionale di Musica Classica?”

“Sì. La buona notizia è che è precipitato; la cattiva è che a bordo c’erano ancora una decina di posti liberi …”

domenica 27 luglio 2008

THE WORD IS LIVE (YES) - 2005


“The word is live” (2005) è stato letteralmente stroncato dalla critica, cosa che ritengo eccessiva e ingiusta. Buona parte delle esecuzioni di questo album dal vivo sono discrete e se siete appassionati degli Yes stile anni Settanta l’ascolto di questo disco è d’obbligo. Purtroppo, la qualità sonora è appena accettabile in generale; in alcuni pezzi, è invece davvero pessima. Il CD 1 comprende brani degli inizi - sono questi ad essere caratterizzati dalla peggiore qualità di registrazione, brani rivolti idealmente agli Yes-fanatici. Il CD 2 e il CD 3 sono migliori, anche se la scelta dei brani lascia alquanto a desiderare, soprattutto se si prende a paragone “Yessongs”, il primo album degli Yes che ebbi modo di ascoltare e che ancora oggi considero uno dei migliori dischi dal vivo della musica rock.
Quello che incuriosisce maggiormente di questo album è il materiale “live” che gli appassionati di questa band non hanno mai avuto modo di ascoltare: “We can fly from here” e “Going through this” compaiono per la prima volta su un disco ufficiale, ed anche le versioni di “Astral traveller” o “Everydays” rivestono un certo interesse. Una selezione di brani, dunque, rivolta essenzialmente ai “cultori” degli Yes, non all’ascoltatore casuale. Una scaletta niente male, tutto sommato, che pur non essendo irresistibile contiene alcune cose carine.
Voto personale (insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Distinto.

“The word is live” has received a drubbing from the critics, which I think is somewhat unfair. Most of the performances are quite good, and if you’re into 1970s Yes, I recommend that you listen to this album unreservedly. Unfortunately, the recording quality is passable at best, and awful most of the time. CD 1 contains tracks from the early 1970s, which have a bad sound quality (for hardcore collectors only); CDs 2 and 3 are better, even though the selection of the live tracks is a bit disappointing, especially if you compare it to “Yessongs”, the very first album by Yes I happened to listen to, which I still consider one of the best live album ever released.
The hook for this release is the live material that Yes fans have either never heard or never heard live. Tracks like “We can fly from here” and “Going through this” were never officially released. Live versions of things like “Astral traveller” or “Everydays” are hard to come by. So the set list is definitely slanted towards people who are more than casual fans. It's a solid set list with lots of interesting little things on it, yet nothing that's amazingly special.
My personal mark (poor / pass / good / fairly good / very good / excellent): Fairly good.

YES (1970 - 1988) (la formazione della band varia a seconda del periodo di registrazione dei brani) (line-up varies depending on the year of the live recording):

Jon Anderson - voce (lead vocals)
Chris Squire - basso, cori (bass, backing vocals)
Tony Kaye - tastiere (keyboards)
Bill Bruford - batteria e percussioni (drums and percussions)
Peter Banks - chitarre (guitars)
Steve Howe - chitarre (guitars)
Rick Wakeman - tastiere (keyboards)
Alan White - batteria e percussioni (drums and percussions)
Patrick Moraz - tastiere (keyboards)
Trevor Horn - voce (lead vocals)
Geoff Downes - tastiere (keyboards)
Trevor Rabin - chitarre, voce (guitars, lead vocals)

TRACK LIST:

DISC 1:

1. Then (BBC, 1970)
2. For everyone (BBC, 1970)
3. Astral traveller (Gothenburg, 1971)
4. Everydays (Gothenburg, 1971)
5. Yours is no disgrace (London, 1971)
6. I've seen all good people (London, 1971)
7. America (London, 1971)
8. It's love (London, 1971)

DISC 2:

1. Apocalypse (Detroit, 1976)
2. Siberian khatru (Detroit, 1976)
3. Sound chaser (Detroit, 1976)
4. Sweet dreams (London, 1975)
5. Future times/Rejoice (Oakland, 1978)
6. Circus of heaven (Oakland, 1978)
7. The big medley (Inglewood, 1978):
7a) Time and a word
7b) Long distance runaround
7c) Survival
7d) The fish (Schindleria Praematurus)
7e) Perpetual change
7f) Soon
8. Hello Chicago (Chicago, 1979)
9. Roundabout (Chicago, 1979)

DISC 3:

1. Heart of the sunrise (Oakland, 1978)
2. Awaken (Chicago, 1979)
3. Go through this (New York, 1980)
4. We can fly from here (New York, 1980)
5. Tempus fugit (New York, 1980)
6. Rhythm of love (Houston, 1988)
7. Hold on (Houston, 1988)
8. Shoot high, aim low (Houston, 1988)
9. Make it easy/Owner of a lonely heart (Houston, 1988)

THE WORD IS LIVE (YES)

DISC 1 (102 MB):

DISC 2 (108 MB):

DISC 3 (101 MB):

CANTAUTORI ITALIANI (2) - "TI AMO A MODO MIO"


Secondo post dedicato ai cantautori italiani, dopo il primo album postato ieri.
Questa nuova compilation è intitolata “Ti amo a modo mio” e comprende quattordici brani incentrati, ovviamente, sul tema dell’amore. Si va da alcuni dei classici della musica leggera italiana (“Margherita”, “Mi ritorni in mente”, “La canzone di Marinella”) ad altri brani meno noti - si fa per dire - di cantautori peraltro di grande fama.
COME NEL POST PRECEDENTE, DATO IL CARATTERE PARTICOLARE DEL POST E L’OPINABILITÀ RIGUARDO AI BRANI INSERITI NELLA COMPILATION, MI ASTENGO DAL DARE UN VOTO.

This is the second post dedicated to Italian singer-songwriters, following album # 1 posted yesterday.
Today’s compilation is entitled “Ti amo a modo mio” (“I love you my own way”) and contains fourteen songs about love (could it be otherwise?) - songs ranging from Italian pop music evergreens (“Margherita”, “Mi ritorni in mente”, “La canzone di Marinella”) to less known (it’s only a way of speaking) hits by other renonwed Italian songwriters.
AS WITH THE PRECEDING POST, I’LL GIVE NO MARK TO THIS ALBUM, CONSIDERING THE PECULIARITY OF THIS POST AS WELL AS THE CHOICE OF THE PIECES INCLUDED IN THE COMPILATION.

TRACK LIST:

1. Che cosa c’è (Gino Paoli)
2. Margherita (Riccardo Cocciante)
3. Mi ritorni in mente (Lucio Battisti)
4. Farfallina (Luca Carboni)
5. Io che amo solo te (Sergio Endrigo)
6. Buonanotte fiorellino (Francesco De Gregori)
7. La costruzione di un amore (Ivano Fossati)
8. Quando (Luigi Tenco)
9. La canzone di Marinella (Fabrizio De Andre’)
10. Patrizia (Eugenio Finardi)
11. La vita mia (Amedeo Minghi)
12. Il triangolo (Renato Zero)
13. Ritornerai (Bruno Lauzi)
14. Tutto il resto è noia (Franco Califano)

CANTAUTORI ITALIANI (2) - "TI AMO A MODO MIO" (74,0 MB)

MR. E. JONES (NUOVA IDEA) - 1972


“Mr. E Jones" è il secondo album pubblicato dalla “Nuova Idea” (gruppo genovese di rock progressivo italiano) - a mio parere, uno dei lavori davvero degni di nota nel suo genere. Caratterizzato da cambi di atmosfera e momenti “forti”, l’album passa da parti strumentali al limite dell’hard rock, con tastiere a go-go, a brani più delicati e sognanti, con l’immancabile mellotron sullo sfondo. Anche le parti vocali non sono male e si abbinano discretamente alle parti strumentali, nonostante l’immancabile tono mellifluo tipico dei gruppi nostrani di quel periodo. Si tratta, in poche parole, di un disco che rende al meglio la carica progressiva tipica degli anni Settanta, con il consueto menù a base di tastiere, parti vocali intense e chitarre. Le parti più melodiche possono far ricordare i Camel degli inizi ma, soprattutto, la Premiata Forneria Marconi sembra essere “dietro l’angolo”. Gli appassionati di rock progressivo italiano gradiranno senz’altro questo “Mr. E. Jones”, in particolare il brano intitolato “Illusione da poco”, vera “perla” in grado di competere con le composizioni migliori dei grandi nomi internazionali di questo genere.
Voto personale (insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Distinto.

“Mr. E Jones" was Nuova Idea’s second release and, in my opinion, is another superb 1970's Italian prog release. With major mood and atmosphere swings, Nuova Idea take us from hard-edged, acid-like keyboard-driven progressive jams to soft caressing mellotron-based tranquil songs. Vocals are excellent and well suited to the music, despite the typical Italianate “mellow” tones . This album carries a real heavy 1970's feel with loads of keyboards, expressive vocals and guitars. The lighter sections of the album reminds me of early Camel, and the Premiata Forneria Marconi’s sound is sometimes hinted at. Italian prog rock heads will love this album (a special mention should be made to the track entitled “Illusione da poco”, a real progressive gem which can stand up to the best pieces composed by the international big masters of this genre).
My personal mark (poor / pass / good / fairly good / very good / excellent): Fairly good.

NUOVA IDEA (1972):

Claudio Ghiglino - chitarra, voce (guitar, vocals)
Giorgio Usai - tastiere (keyboards)
Enrico Casagni - basso, flauto, voce (bass, flute, vocals)
Paolo Siani - batteria e percussioni, voce (drums and percussions, vocals)
Antonello Gabelli - chitarra, voce (guitar, vocals)

TRACK LIST:

1. Svegliati Edgar
2. Mr. E. Jones
3. Viaggio nel mondo dei sogni
4. Un'ora del tuo tempo
5. Fumo di una sigaretta
6. Illusione da poco
7. Premio di una vita
8. Un altro giorno

MR. E. JONES (NUOVA IDEA) - 54,9 MB

sabato 26 luglio 2008

CANTAUTORI ITALIANI (1) - "I NUOVI POETI"


Questo è il primo di una serie di post (insoliti) dedicati ai cantautori italiani. Niente a che fare con il rock progressivo dunque: in ogni caso, una serie di album che non deluderanno affatto gli appassionati di questo genere.
Ogni album è dedicato ad un tema specifico: nel caso di questo primo post, il disco è intitolato “Cantautori Italiani 1 - I nuovi poeti”. Per quanto riguarda gli artisti, la selezione è il più possibile eterogenea (ferma restando, come nel caso di tutte le compilation, l'opinabilità sulla scelta dei brani inclusi): da Fabrizio De Andre’ a Branduardi, da Jovanotti a Domenico Modugno.
Qualche dubbio? Beh, ascoltare non costa niente.
DATO IL CARATTERE PARTICOLARE DEL POST E L’OPINABILITÀ RIGUARDO AI BRANI INSERITI NELLA COMPILATION, MI ASTENGO DAL DARE UN VOTO.

This is the first of a number of (unusual) posts dedicated to Italian singer-songwriters. Nothing to do with progressive rock, of course: in any case, I do feel these albums will appeal the fans of this genre.
Each album deals with a specific “theme”: for instance, the album I’m posting today is entitled “Cantautori Italiani 1 - I nuovi poeti” (Italian Singer-Songwriters 1 – The new poets”). The selection of the artists is as comprehensive as possible (though any compilation may be disputable in its own), ranging from Fabrizio De Andre’ to Angelo Branduardi, from Jovanotti to Domenico Modugno.
Not convinced about it? Well, why don’t you listen to it? I hope you can dig it.
CONSIDERING THE PECULIARITY OF THIS POST (AND THE NEXT POSTS OF THIS SERIES) AS WELL AS THE CHOICE OF THE PIECES INCLUDED IN THE COMPILATION, I’LL GIVE NO MARK.

TRACK LIST:

1. Bocca di rosa (Fabrizio De Andre’ + Premiata Forneria Marconi)
2. Rimmel (Francesco De Gregori)
3. Genova per noi (Paolo Conte)
4. Il gatto e la volpe (Edoardo Bennato)
5. Non è Francesca (Lucio Battisti)
6. Ci vorrebbe un amico (Antonello Venditti)
7. L’Armando (Enzo Jannacci)
8. Questo piccolo grande amore (Claudio Baglioni)
9. Vita spericolata (Vasco Rossi)
10. La gatta (Gino Paoli)
11. Domenica bestiale (Fabio Concato)
12. Alla fiera dell’Est (Angelo Branduardi)
13. L’anno che verrà (Lucio Dalla)
14. Si va via (Jovanotti)
15. Nel blu dipinto di blu (Domenico Modugno)

CANTAUTORI ITALIANI (1) - "I NUOVI POETI" (82,3 MB)

venerdì 25 luglio 2008

LIVE C.S.O.A. LA TORRE (LE ORME) - 1997


Un vero bootleg, che più pirata di così si muore: “Live C.S.O.A. La Torre” è stato registrato da Le Orme il 2 maggio 1997 presso il Centro Sociale Occupato Autogestito “La Torre”, Roma. Ovviamente, la qualità sonora lascia a desiderare, con il brusio dei partecipanti udibile più del dovuto. Se non altro, l’album offre la possibilità di ascoltare dal vivo quello che è il mio gruppo rock italiano preferito - gruppo al quale rimprovero un’unica cosa: non aver prodotto dischi dal vivo ufficiali in numero sufficiente. Infatti, gli unici due "veri" album live pubblicati durante la quarantennale esperienza della band sono “Le Orme in concerto” (vedi mio post del 16 dicembre 2007) e “Live in Pennsylvania” (postato il 16 luglio 2008), ai quali si aggiunge il raro “Orme live”, album non ufficiale da me postato il 24 gennaio 2008.
Il bello di questo “Live C.S.O.A.” è la scaletta dei brani presentati, quasi tutti appartenenti agli album del periodo d’oro della band (degne di nota, le parti strumentali e/o improvvisate di “India”, “Evasione totale” e del medley conclusivo, comprendente “Blue rondo a la turk”, vecchio cavallo di battaglia non solo de Le Orme ma anche di Emerson, Lake & Palmer). Unica nota dolente: l’assenza di Tony Pagliuca, tastierista storico della band, fuoriuscito dal gruppo nel 1992.
Voto personale (insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Distinto/Ottimo.

A real bootleg album,“Live C.S.O.A. La Torre” was recorded live by Le Orme at the “Centro Sociale Occupato Autogestito La Torre”, Rome (Italy) on May 2nd, 2007. Of course, the sound recording quality leaves something to be desired - the audience’s buzzing and murmuring can be easily heard in the background of some tracks. At least, this album gives the opportunity of listening to Le Orme performing live - Le Orme being my favourite Italian rock band, a band on which I blame only one thing: the lack of official live albums in a sufficient number. In fact, the only two such records released during the forty-year long career of the band are “Le Orme in concerto” (see my post on December 16th, 2007) and “Live in Pennsylvania” (see my post on July 16th, 2008). There is also one unofficial, rare album: “Orme live” (which I posted on January 24th, 2008).
The most interesting feature of “Live C.S.O.A.” is the set list: most of the tracks are taken from the works from Le Orme’s golden years (a special mention goes to the instrumental and/or improvised sections contained in “India”, “Evasione totale” and the ending medley, the latter also including “Blue rondo a la turk”, one of the early “big numbers” of Le Orme and Emerson, Lake & Palmer as well). The only sore point is the absence of Tony Pagliuca, the former keyboardist who left the band in 1992.
My personal mark (poor / pass / good / fairly good / very good / excellent): Fairly/Very good.

LE ORME (1997):

Aldo Tagliapietra - voce, basso, chitarra acustica, sitar (lead vocals, bass, acoustic guitar, sitar)
Michi Dei Rossi - batteria e percussioni (drums and percussions)
Michele Bon - tastiere, sintetizzatori (keyboards, synthetizers)
Francesco Sartori - pianoforte, tastiere (piano, keyboards)

TRACK LIST:

1. Una dolcezza nuova
2. Gioco di bimba
3. La porta chiusa
4. Amico di ieri
5. Contrappunti
6. India
7. Evasione totale
8. Sguardo verso il cielo
9. Collage
10. Medley: Cemento armato/Era inverno/Blue rondo a la turk/Collage (ripresa)

LIVE C.S.O.A. LA TORRE (LE ORME) - 52,4 MB

CURVE PERICOLOSE ... (DANGEROUS CURVES ...)







UNA MERAVIGLIOSA GIORNATA D'ESTATE (A LOVELY SUMMER DAY)







Oggi a Torino è stata una splendida giornata d’estate: cielo sereno, terso e limpido come raramente capita di vedere in città, venticello, temperatura massima intorno a 25°C. Così all’ora di pranzo ho preso la bici e mi sono fatto un giro vicino casa, al Parco della Pellerina (mi pare di aver letto da qualche parte che è il secondo parco urbano più grande d’Europa …). Ed ho scattato alcune foto con il cellulare. Niente di speciale, mi sentivo di farlo, vista la splendida giornata. Rendono poco, rispetto alla nitidezza dei colori e allo splendore della natura in fiore, comunque ho voluto postarle lo stesso.

Today was a wonderful summer day in Turin: a bright, clear sky very rarely seen in town, a gentle wind, a maximum temperature of approximately 25°C. So I took my bicycle and went out for a ride at lunch time. I rode to “Parco della Pellerina”, a large green area near the district where I live (I must have read somewhere it is the second largest urban park in Europe …). And I took a few photos with my cellphone. Nothing special, of course, I just felt like doing it, considering it was a glorious day. Unfortunately, these photos do not convey the atmosphere of the place, the brightness of the colours of fully blossoming nature; yet, I want to post them all the same.

giovedì 24 luglio 2008

STORIE D'AMORE (AVION TRAVEL) - 2000 (RE-POST)


RE-UPLOAD DI UN ALBUM POSTATO IL 28 MAGGIO 2007, IL CUI LINK È RISULTATO "CIMITO": “STORIE D’AMORE” (AVION TRAVEL).

Il 28 aprile 2007 ho postato l'album "Opplà" degli Avion Travel, raffinata band jazz-folk-progressive italiana.
"Storie d'amore" (2000) è una compilation di cover di vecchi successi italiani (più un classico di Jobim, "Insensatez"), rielaborati con la solita eleganza che contraddistingue la "Piccola Orchestra" degli Avion Travel.
Degne di nota - e di ascolto - in particolare: "Ma che freddo fa", "Il cielo", "Che senso ha" e "Sono contento perché la mamma ...".
Voto personale (insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Distinto/Ottimo.


RE-UPLOAD OF AN ALBUM POSTED ON MAY 28th 2007, THE LINK OF WHICH PROVED TO BE A BAD ONE: "STORIE D’AMORE " (AVION TRAVEL).

On April 28th 2007, I posted "Opplà", an album by excellent italian jazz-folk-progressive band Avion Travel.
“Storie d'amore" is a compilation album by Avion Travel, released in 2000. It includes nine Italian hits cover songs, plus a foreign song: Jobim's world-famous "Insensatez" - all of which are excellent remakes in the typical Avion Travel's highly-refined style. My favourite tracks include "Ma che freddo fa", "Il cielo", "Che senso ha" (“Insensatez”) and "Sono contento perché la mamma ...".
My personal mark (poor / pass / good / fairly good / very good / excellent): Fairly/Very good.

AVION TRAVEL (2000):

Peppe Servillo - voce (vocals)
Mimì Ciaramella - batteria e percussioni (drums and percussions)
Fausto Mesolella - chitarre (guitars)
Mario Tronco - tastiere (keyboards)
Peppe D'Argenzio - sassofoni, ocarina (saxes, ocarina)
Ferruccio Spinetti - basso, contrabbasso (bass, double bass)

TRACK LIST:

1. La notte
2. Ma che freddo fa
3. Lu minaturi
4. Insieme a te non ci sto più
5. Il cielo
6. Che senso ha ("Insensatez")
7. Canzone appassionata
8. Metà di me
9. Sono contento perché la mamma ...
10. Non è successo niente

STORIE D'AMORE (AVION TRAVEL) - 54,4 MB

GRAN CALMA (PITURA FRESKA) - 1997 (RE-POST)



RE-UPLOAD DI UN ALBUM POSTATO IL 4 MAGGIO 2007, IL CUI LINK È RISULTATO "CIMITO": “GRAN CALMA” (PITURA FRESKA).

REGGAE ITALIANO. Ecco una presentazione concisa dei Pitura Freska, gruppo "scoppiato" di veneziani appassionati di Giamaica. "Gran calma", pubblicato nel 1997, contiene il celebre hit "Papa nero", brano presentato nell'edizione del Festival di Sanremo di quello stesso anno.
Ho avuto modo di vederli dal vivo, e devo riconoscere che sono ottimi musicisti. E poi, "Sir" Oliver Skardy, che presenta la band e i brani con quel suo simpatico accento veneziano, a me così caro per le mie origini per l'appunto veneziane (da parte materna).
L'album contiene 11 brani in perfetto stile reggae "italianizzato": fra i migliori, "UFO", "Papa nero", "Ridicoli", "Cosa mai sarà" e "Sogni".
Tutti i testi sono in veneziano.
Voto personale (insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Distinto/Ottimo.


RE-UPLOAD OF AN ALBUM POSTED ON MAY 4th 2007, THE LINK OF WHICH PROVED TO BE A BAD ONE: "GRAN CALMA" (PITURA FRESKA).

ITALIAN REGGAE. This is a concise introduction to Pitura Freska, the "stoned" Venetian band fond of Jamaican music. "Gran calma" was released in 1997 and contains "Papa nero", the famous hit that the band played on the stage of the "Festival di Sanremo" 1997 edition. Among other things, I went to a Pitura Freska concert, and I must say they are very good (and smart) performers - lead vocalist "Sir" Oliver Skardy introducing the band members and the songs and speaking in a typical Venetian accent that makes me feel at ease (my mummy was born in Venice, by the way).
The album includes 11 songs, fully "Italianate" reggae style. Among my favourite ones are "UFO", "Papa nero", "Ridicoli", "Cosa mai sarà" and "Sogni".
All the lyrics are written in the Venetian dialect.
My personal mark (poor / pass / good / fairly good / very good / excellent): Fairly/Very good.

PITURA FRESKA (1997):

"Sir" Oliver Skardy - voce (vocals)
Francesco Duse - chitarre, tastiere (guitars, keyboards)
Cristiano Verardo - chitarre, tastiere, programmazione (guitars, keyboards, computer programming)
Marco Forieri - voce, sassofono (vocals, sax)
Valerio Silvestri - tromba, voci (trumpet, backing vocals)

OSPITI (GUEST MUSICIANS):

Willy'nfor - basso, voce (bass, vocals)
Giorgio Zanier - batteria (drums)
Luigi Avellino - trombone
Touchè Moreno - percussioni (percussions)

TRACK LIST:

1. UFO
2. Papa nero
3. Baby fragola
4. Pacco
5. Ridicoli
6. Cosa mai sarà
7. Libera sion
8. Sogni
9. Originale universale
10. Vai vai
11. Miga bae

GRAN CALMA (PITURA FRESKA) - 73,5 MB

PER UN AMICO (PREMIATA FORNERIA MARCONI) - 1972 (RE-POST)


RE-UPLOAD DI UN ALBUM POSTATO IL 28 MAGGIO 2007, IL CUI LINK È RISULTATO "CIMITO": “PER UN AMICO” (PREMIATA FORNERIA MARCONI).

La Premiata Forneria Marconi (P.F.M.) è una delle band storiche del progressive italiano anni Settanta. Nonostante le evidenti influenze di mostri sacri quali Genesis e King Crimson, i primi lavori del gruppo erano davvero di ottima fattura. Tuttavia, dopo il disco dal vivo "Live in U.S.A.", la P.F.M. non è più stata in grado di ripetere i successi, in termini di qualità, dei primi album.
Il 4 maggio 2007 avevo postato un loro disco, "Passpartù", appartenente al "secondo periodo" del gruppo. L'album che propongo oggi, pubblicato nel 1972, è il secondo della loro carriera ed è in puro stile progressive, del tutto diverso da "Passpartù". A mio parere, rappresenta un "seguito" ideale al capolavoro d'esordio "Storia di un minuto", grosso modo come fecero i King Crimson pubblicando "In the wake of Poseidon", copia quasi speculare - seppur meno azzeccata - del maestoso album d'esordio "In the court of the Crimson King" (da me postato il 14 marzo 2007).
Voto personale (insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Ottimo.


RE-UPLOAD OF AN ALBUM POSTED ON MAY 28th 2007, THE LINK OF WHICH PROVED TO BE A BAD ONE: "PER UN AMICO" (PREMIATA FORNERIA MARCONI, or P.F.M.).

Premiata Forneria Marconi (a.k.a. P.F.M.) was one of the leading Italian progressive rock bands in the 1970s. Despite having been heavily influenced by such mythical progressive bands as Genesis and King Crimson, the early P.F.M.'s albums were very good. However, after releasing their "Live in U.S.A." (a.k.a. "P.F.M. cook") live record, the band was no longer able to produce such remarkable works (in terms of quality) as their early records.
On May 4th 2007 I posted "Passpartù", an album which belongs to P.F.M.'s "second period". The album I'm posting today is the band's second release (1972), pure progressive style - completely different from "Passpartù". It sounds like an ideal "follow-up" to the band's excellent debut record "Storia di un minuto", just like King Crimson released "In the wake of Poseidon" after - and yet not so good as - their debut masterpiece "In the court of the Crimson King" (which, among other things, I posted on March 14th 2007).
My personal mark (poor / pass / good / fairly good / very good / excellent): Very good.

PREMIATA FORNERIA MARCONI (P.F.M.) (1972):

Franco Mussida - chitarre, voce (guitars, vocals)
Flavio Premoli - tastiere, voce (keyboards, vocals)
Franz Di Cioccio - batteria e percussioni, voce (drums and percussions, vocals)
Mauro Pagani - flauto, ottavino, violino, voce (flute, piccolo, violin, vocals)
Giorgio Piazza - basso, voce (bass, vocals)

TRACK LIST:

1. Appena un poco
2. Generale
3. Per un amico
4. Il banchetto
5. Geranio

PER UN AMICO (PREMIATA FORNERIA MARCONI) - 46,7 MB

CAPOLINEA (live) (BANCO DEL MUTUO SOCCORSO) - 1979 (RE-POST)


RE-UPLOAD DI UN ALBUM POSTATO IL 30 APRILE 2007, IL CUI LINK È RISULTATO "CIMITO": “CAPOLINEA” (BANCO DEL MUTUO SOCCORSO).

L'album della "svolta" del Banco, ovvero il passaggio del gruppo ad un pop meno progressive e più leggero.
"Capolinea", registrato dal vivo, comprende la riproposizione di sei "classici" del gruppo, più uno strumentale inedito suddiviso in due parti.
Non mi esprimo sul fatto che le nuove versioni siano più appetibili degli originali. Resta, in ogni caso, un disco piacevole da ascoltare.
Voto personale (insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Distinto.


RE-UPLOAD OF AN ALBUM POSTED ON APRIL 30th 2007, THE LINK OF WHICH PROVED TO BE A BAD ONE: "CAPOLINEA" (BANCO DEL MUTUO SOCCORSO).

This album marks the turning point in the musical development of Banco del Mutuo Soccorso: a decisive "switch" to a less progressive and, as a result, more "melodious" pop sound.
"Capolinea" (recorded live) includes six "revisited" songs, plus an instrumental piece never released before.
I don't comment on whether the revisited versions are "better" than the original ones. In any case, this album is worth listening to.
My personal mark (poor / pass / good / fairly good / very good / excellent): Fairly good.

BANCO DEL MUTUO SOCCORSO (1979):

Francesco "Big" Di Giacomo - voce (vocals)
Gianni Nocenzi - piano, tastiere elettroniche (piano, electronic keyboards)
Vittorio Nocenzi - tastiere, voce (keyboards, vocals)
Rodolfo Maltese - chitarre, voce (guitars, vocals)
Pierluigi Calderoni - batteria e percussioni (drums and percussions)
Gianni Colaiacomo - basso, chitarra acustica, voce (bass, acoustic guitar, vocals)
Karl Potter - percussioni (percussions)

TRACK LIST:

1. Il ragno
2. Canto di primavera
3. 750.000 anni fa ... l'amore
4. Capolinea (1a parte)
5. Capolinea (2a parte)
6. R.I.P.
7. Garofano rosso
8. Non mi rompete

CAPOLINEA (BANCO DEL MUTUO SOCCORSO) - 54,4 MB

martedì 22 luglio 2008

FRAGMENTS OF LIGHT (SENSATIONS' FIX) - 1974 (RE-POST)


Ecco un album "cult" progressive italiano (anche se un po' obsoleto ...). Se cercate qualcosa di progressive italiano anni Settanta diverso dai “soliti” P.M.F., Banco, Le Orme, (e relativi imitatori), questo è il disco che fa per voi. “Fragments of light” è il primo lavoro dei Sensations’ Fix, trio elettronico ispirato, fra gli altri, dalla musica tedesca di quei tempi. Ovviamente, i suoni di quei sintetizzatori - e, più in generale, la struttura del disco - sono alquanto datati, eppure non mancheranno di affascinare gli appassionati del genere. Un album da ascoltare, se non altro, per “curiosità prog-culturale”.
Voto personale (insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Distinto.

If you are looking for an Italian prog album of the Seventies other than the usual P.F.M., Banco, Le Orme (and their respective imitators), let me suggest that you listen to “Fragments of light”, the first record released by Sensations’ Fix (an Italian trio who drew inspiration, among the others, from German “kraut-rock”). Of course, the vintage synthetizer sounds - and, in general, the very structure - of this album may seem out-of-date, yet they will surely appeal to the fans of this genre. An album which may be listened to out of “prog-culture curiosity”.
My personal mark (poor / pass / fairly good / very good / excellent): Fairly good.

SENSATIONS' FIX (1974):

Franco Falsini - chitarre, sintetizzatori (guitars, synthetizers)
Richard Ursillo - basso, pedaliere elettroniche (bass, electronic pedals)
Keith Edwards - batteria e percussioni (drums and percussions)

TRACK LIST:

1. Fragments of light
2. Nuclear war in your brain
3. Music is painting in the air
4. Windopax and the stone sender
5. Space energy age
6. Metafel + Mafalac
7. Space closure
8. Music without gravity
9. Do you love me?
10. Like beyond the darkness
11. Telephatic children

FRAGMENTS OF LIGHT (SENSATIONS' FIX) - 54,1 MB

LA SPOSA OCCIDENTALE (LUCIO BATTISTI) - 1990 (RE-POST)


Parlare di Battisti è superfluo: è considerato il personaggio più influente di tutta la musica pop italiana moderna, e ciò dice tutto. Quello che molti ignorano è, invece, la produzione battistiana degli ultimi anni. Nel 1981, Lucio Battisti ruppe il sodalizio con Mogol, optando per un genere sperimentale e originale, basato prevalentemente sull’elettronica. I sei album di questa cosiddetta “seconda fase” della carriera battistiana (“E già”, “Don Giovanni”, “L’apparenza”, “La sposa occidentale”, “Cosa succederà alla ragazza” e “Hegel”) sono stati oggetto di accoglienze e pareri discordanti fra il pubblico e la critica.
L’album che posto oggi è, appunto, “La sposa occidentale” (1990). I testi, affidati al poeta-paroliere Pasquale Panella, si fanno criptici, ermetici, densi di giochi di parole e di doppi sensi, mentre le sonorità diventano sempre più elettroniche col dominio assoluto di una sezione ritmica orientata verso la musica techno. Il canto diverrà impersonale, con la quasi totale scomparsa degli acuti, dell'alternarsi di toni alti e bassi che costituivano il punto di forza del particolare uso della voce di Battisti. I suoi successi degli anni Settanta erano capolavori - punto e basta. Ma anche gli ultimi suoi album (quali “La sposa occidentale”) riescono a trasmettere sensazioni uniche, se vogliamo più “fredde”, “elettroniche” ma, proprio per questo, tali da rispecchiare l’essenza del mondo ultratecnologico in cui viviamo. I brani che prediligo di questo album sono “I ritorni”, “Tu non ti pungi più”, “Potrebbe essere sera” e “Mi riposa”.
Voto personale (scarso / insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Distinto.

It’s no use discussing about Lucio Battisti: he’s considered the most influential song-writer and composer of modern Italian pop music – that’s all! However, a lot of people are not familiar with the albums Battisti released during the last years of his career.
In 1981 Battisti broke the partnership with famous lyricist Mogol (the "Mogol-Battisti" pair was a popular "trade-mark" of Italian pop music - the equivalent of Britain's "Lennon-McCartney" or "John-Taupin"), switching to a more experimental genre often based on electronic instruments. The six albums of his "second period" (“E già”, “Don Giovanni”, “L’apparenza”, “La sposa occidentale”, “Cosa succederà alla ragazza” and “Hegel”) were given a mixed reception from both critics and audiences.
Today I’m posting “La sposa occidentale” (1990). The lyrics (composed by poet-lyricist Pasquale Panella) are considered by some people as weird and often meaningless (others, however, understood the lyrics to be cryptic: a sort of intellectual mind game). As regards the music, Battisti’s singing style turned impersonal, the sound and tunes turned electronic, and the rhytm patterns resemble techno-pop. The many and numerous 70s hits of this artist were pure masterpieces – no doubt about it. Yet, even the latest albums (“La sposa occidentale” among them) convey unique feelings, certainly in a “colder”, “more electronic” style (and this very style does reflect, in my opinion, the essence of the today’s ultra-technological world). Among the songs I like better are “I ritorni”, “Tu non ti pungi più”, “Potrebbe essere sera” and “Mi riposa”.
My personal mark (very poor / poor / pass / good / fairly good / very good / excellent): Fairly good.

TRACK LIST:

1. Tu non ti pungi più
2. Potrebbe essere sera
3. Timida molto audace
4. La sposa occidentale
5. Mi riposa
6. I ritorni
7. Alcune noncuranze
8. Campati in aria

LA SPOSA OCCIDENTALE (LUCIO BATTISTI) - 60,6 MB