giovedì 31 gennaio 2008

LA CHIESA DI LUCENTO (LUCENTO CHURCH)


Oggi voglio dedicare un post a Lucento (il quartiere dove sono nato e tuttora vivo) e, più in particolare, alla sua storica Chiesa dei Santi Bernardo e Brigida, protettori del quartiere.
L’origine della parrocchia di Lucento (il cui nome pare derivi da “lucus” = bosco) va ricercata nel lontano 1462. La chiesa costituiva, assieme al castello, il primo nucleo di Lucento. Nel 1578, la Sacra Sindone, proveniente da Chambery, vi sostò per 4 giorni.
L'edificio subì nei secoli quattro successivi ampliamenti. Il restauro e la tinteggiatura del 2001 hanno permesso di riportare la chiesa agli splendori dei colori tradizionali.
Una nota: i quattro numeri a caratteri cubitali “1706” ricordano l’anno della Battaglia di Torino contro gli odiatissimi francesi, i quali furono cacciati grazie anche a Pietro Micca (l’eroe cittadino al quale è dedicata una delle vie più belle del centro), considerato uno dei primi kamikaze dell’Occidente.
"Ma come?" direte voi. "I kamikaze non erano i giapponesi durante la Seconda Guerra Mondiale? E adesso non lo sono i terroristi islamici?"
No, non stupiamoci di tanto. Pietro Micca attese, nascosto nei sotterranei della mia città, l’arrivo dell’esercito francese e si fece saltare in aria insieme alla polveriera al passaggio delle truppe transalpine.

Today I wish to dedicate a post to Lucento (the suburb where I was born and live still now) and, more particularly, to its ancient St. Bernardo’s and St. Brigida’s Church, the local patron saints.
The origin of the Parish of Lucento (it appears that the name “Lucento” derives from Latin word “lucus” = woods) dates back as early as 1462. The church formed, together with the local castle, the original core around which the suburb would subsequently develop. In 1578, the Holy Shroud was, on its being moved from Chambery (France) to Turin, kept for 4 days at this church.
St. Bernardo’s and St. Brigida’s Church underwent four different extensions during the next centuries. The refurnishing and wall-painting completed in 2001 has given the building the splendour of its traditional brilliant colours
By way of curiosity, the four block-sized numbers “1706” refer to the year of the Battle of Turin against the much-hated French invaders, who were driven out of the city also thanks to the sacrifice of Pietro Micca (a hero of Torinese history) to whom one of the finest downtown streets has been dedicated. Pietro Micca can be considered as one of the earliest Western kamikazes. Quite funny, isn’t it? People think of kamikazes only as the members of the Japanese air force attack corps assigned to make suicidal crashes against foreign targets during World War II. Or as the present-day terrorists (should we really call them this name?) belonging to fundamentalist Muslim organizations.
No, don’t be amazed at this. Pietro Micca hid in the underground passages that ran (and run still today) in the “mysterious subsoil” of Turin. There he waited for the French army to come: he set a powder magazine on fire, thus bursting himself out and slaughtering the French troops walking above.

TUBULAR BELLS (MIKE OLDFIELD) - 1973


“Tubular bells”, uno dei maggiori successi in assoluto della musica pop contemporanea, fu scritto ed eseguito quasi per intero da Mike Oldfield. Si tratta dell’album con il quale la casa discografica Virgin Records iniziò la propria fortunata attività. Infatti, Oldfield aveva presentato il materiale di “Tubular bells” a numerose case discografiche di rilievo, le quali tuttavia considerarono il progetto non degno di nota. Nello showbusiness musicale circola una storia secondo la quale il responsabile EMI che esaminò (e scartò) l’album di Oldfield fu licenziato dopo che il disco divenne un successo mondiale pubblicato dalla Virgin.
Mike Oldfield suona in pratica tutti gli strumenti dell’album, utilizzando una tecnica di sovraincisioni successive. Molti dei suoi lavori successivi (vedere i miei post di “Ommadawn”, 28 marzo 2007, e “Hergest ridge”, 29 giugno 2007) furono realizzati mediante tale tecnica. Il celebre brano di apertura compare nell’altrettanto celebre film “L’esorcista” e rappresenta indubbiamente il tramite mediante il quale “Tubular bells” è diventato un album di dominio mondiale.
L’album rimase nelle classifiche britanniche per oltre 5 anni e, secondo alcune statistiche, avrebbe venduto dai 15 ai 17 milioni di copie in tutto il mondo. “Tubular bells” permise a Oldfield di aggiudicarsi il Grammy Award 1975 per la migliore composizione strumentale.
Voto personale (insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Eccellente.

One of the greatest pop music achievements of all times, “Tubular bells” was written and mostly performed by Mike Oldfield. After Oldfield approached (and was rejected by) many other established record labels, Virgin Records released Oldfield's debut album “Tubular bells” as its first album. So the story goes, after the original record became a success with Virgin, the A&R manager responsible for having reviewed Oldfield at EMI in London was subsequently fired.
Mike Oldfield played most of the instruments on the album, recording them one at a time and layering the recordings to create the finished work. Many of his subsequent albums (see my posts of “Ommadawn” - March 28, 2007 - and “Hergest ridge” - June 29, 2007) feature this technique. The opening theme, which was eventually chosen for “The exorcist” gained the record considerable publicity and is how most people have probably first heard the work.
The album stayed in the British charts for over five years and sold, according to some reports, 15 to 17 million copies worldwide. Mike Oldfield received a Grammy Award for the best instrumental composition in 1975.
My personal mark (poor / pass / good / fairly good / very good / excellent): Excellent.

TUBULAR BELLS (MIKE OLDFIELD) - 67,1 MB

SCARICARE GRATIS ... (DOWNLOADING FREE OF COST ...)



SCARICARE MUSICA GRATIS? NON SE NE PARLA NEMMENO!
Tre giorni fa, la testata principale della prima pagina di un quotidiano a distribuzione gratuita della mia città recitava quanto riportato nella prima foto in alto:
DA OGGI È LEGALE IL DOWNLOAD GRATIS.
Il giorno dopo, lo stesso giornale precisava come indicato nella seconda foto:
LE MAJOR GELANO QTRAX.
In poche parole, dopo che lunedì scorso si attestava la disponibilità, da parte di alcune major discografiche, a rendere i loro archivi disponibili gratuitamente on-line, il giorno successivo seguiva l’inevitabile marcia indietro.
Nulla di strano. È solo che certa gente non ha ancora capito quale potenza “democratica”, in termini di condivisione, ha ormai assunto la Rete …


DOWNLOADING MUSIC FREE OF COST FROM THE WEB? FORGET ABOUT IT!

Three days ago, the leading headline on the first page of a free tabloid distributed in my city read as shown in the picture above at the top:
DOWNLOADING MUSIC FREE OF COST IS LEGAL FROM TODAY’S DATE ON.
The following day, the same newspaper presented a headline contradicting such statement, as shown in the picture above at the bottom:
THE MAJOR RECORDING AND PRODUCING COMPANIES DAMPEN QTRAX.
To sum up, a few leading recording and producing companies operating in the music business declared last Monday that they were willing to make their archives available free of cost on the Web. On the very following day, the same companies denied having made such a statement.
Nothing unusual about it, indeed. Some people have not yet realized the massive extent reached by the Web in terms of “democratic” resource sharing …

domenica 27 gennaio 2008

LE ORME LIVE (Le Orme)


ECCO IL NUOVO LINK PER IL CD2 "LE ORME LIVE":
BELOW IS THE NEW LINK TO "LE ORME LIVE" CD 2:

venerdì 25 gennaio 2008

AVVISO (WARNING)

MI HANNO SEGNALATO PROBLEMI CON IL LINK DEL CD 2 DEL POST PRECEDENTE.
NON APPENA POSSIBILE, PROVVEDO A FORNIRE UN NUOVO LINK.

SOME VISITORS TO THIS BLOG HAVE REPORTED TROUBLES WITH THE LINK TO CD 2 OF THE PREVIOUS POST.
I'LL TAKE CARE TO PROVIDE A NEW LINK AS SOON AS POSSIBLE.

giovedì 24 gennaio 2008

ORME LIVE (LE ORME) - 1986


Uno dei dischi più rari e ricercati da tutti i fan delle Orme è questo live di stampa giapponese. Se si esclude “Orme in concerto” (postato il 16 dicembre 2007), questo doppio album rappresenta l’unico documento dal vivo della band di rock progressivo originaria di Venezia.
Uscito nel 1986 in doppio vinile, è stato successivamente ristampato anche su CD. Tutte le registrazioni risalgono alla metà degli anni Settanta; in particolare, i brani del primo CD sono da attribuire alla formazione “trio” originaria, mentre quelli del secondo CD vedono la presenza di un quarto componente (il chitarrista Germano Serafin). Le registrazioni sono state effettuate da Ronald Thorpe, all’epoca discografico della Polygram, e l’album è stato pubblicato senza l’autorizzazione del gruppo.
Della compilation originale fanno parte quattro tracce che ho ritenuto opportuno includere in una cartella a parte. Si tratta, infatti, di quattro tracce sui generis: due curiosi accenni strumentali a “Whole lotta love” dei Led Zeppelin e ad “Aqualung” dei Jethro Tull, più alcuni secondi di batteria (introduzione ad “Aliante”, brano dell’album Contrappunti – vedere mio post del 14 settembre 2007) e una seconda versione di “Era inverno”.
Nonostante qualità sonora (a tratti mediocre) e alcuni momenti musicali “vuoti”, nel primo CD, durante le esecuzioni dei brani tratti da “Contrappunti” (album oggetto di una raffinata produzione in studio), questo “Orme live” è quanto di meglio possano trovare i fan più accaniti della band.
Voto personale (insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Ottimo.

This live album released in Japan is one of Le Orme’s rarest records, much sought after by the band’s keenest fans. In fact, it provides the only (unofficial) live recording - except for “Orme in concerto”, which I posted on December 16th 2007 - of this Italian prog rock band from Venice.
Released as a double vinyl record in 1986, it was subsequently made available in a CD form, too. The recordings date back to the mid 1970s; in particular, the songs included in CD 1 were performed by the original trio line-up, whereas the ones included in CD 2 were performed by the four-piece line-up featuring guitarist Germano Serafin. The album, recorded by Ronald Thorpe (a Polygram manager at that time), was released without the band’s consent.
The original track list includes four tracks which I have left out of the listing below (I have added them in a separate folder). These are four “unusual” tracks: two brief instrumental sections of Led Zeppelin’s “Whole lotta love” and Jethro Tull’s “Aqualung”, respectively, plus a 15-seconds drums solo (i.e. the introduction to “Aliante”, a song from Contrappunti – the album I posted on September 14th 2007) and an alternate version of “Era inverno”.
Despite the quality of sound recording, which is sometimes poor, and a few “empty” renderings of the songs from CD 1 taken from “Contrappunti” (an album that required a great deal of studio production and post-production), “Orme live” is an absolute must for all the keenest Le Orme fans.
My personal mark (poor / pass / good / fairly good / very good / excellent): Very good.

LE ORME (1975-1977):

Aldo Tagliapietra - voce, basso, chitarra acustica (vocals, bass, acoustic guitar)
Tony Pagliuca - tastiere (keyboards)
Michi Dei Rossi - batteria e percussioni (drums and percussions)
Germano Serafin - chitarra elettrica (electric guitar)

TRACK LIST:

CD 1:

1. Contrappunti
2. Maggio
3. India
4. Preludio a Gioco di bimba
5. Gioco di bimba
6. Preludio a Truck of fire
7. Truck of fire
8. Preludio a Frutto acerbo
9. Frutto acerbo
10. Cemento armato
11. Era inverno
12. La porta chiusa
13. Collage

CD 2:

1. Sospesi nell’incredibile
2. I due pianeti
3. L’equilibrio / Ritratto di un mattino / Ritorno al nulla (Medley)
4. Regina al Troubadour
5. Radio felicità
6. Laserium Floyd
7. Aspettando l’alba
8. Sguardo verso il cielo
9. Collage
10. Maggio

ORME LIVE (LE ORME)

CD 1 (70,1 MB):

CD 2 (65,1 MB):

PROBLEMI CON IL DESKTOP - PER ADULTI! (WOMEN HAVING TROUBLES WITH THEIR DESKTOP - ADULTS ONLY!)


COSA FANNO LE DONNE QUANDO NON RIESCONO A ELIMINARE IMMAGINI SGRADITE DAL DESKTOP DEL LORO PC?

WHAT WILL A WOMAN DO WHEN SHE CAN'T REMOVE AN EMBARASSING PICTURE FROM HER COMPUTER DESKTOP?

NAPOLI PUNTO E A CAPO (R. ARBORE & ORCHESTRA ITALIANA) - 1993



Rieccomi dopo alcuni giorni di assenza. Giorni durante i quali si è parlato molto del problema dei rifiuti a Napoli. E allora direi che è proprio il caso di presentare una Napoli diversa, la Napoli della musica: ecco a voi il primo album di Renzo Arbore & Orchestra Italiana, intitolato appunto “Napoli punto e a capo”.
Un disco semplicemente FANTASTICO. Se non avete mai ascoltato brani di musica napoletana, se proprio non ne volete sapere di ascoltarla, beh, credo che questo sia proprio l’album che fa per voi. Un album che, seppur basato su brani scritti e cantati anche più di un secolo fa, offre momenti musicali decisamente piacevoli, a metà fra il folk, il rock e il jazz.
Voto personale (insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Ottimo.

After a few days’ absence, here I am again. During these days, the Italian media have delivered extensive coverage of the troublesome issue of garbage disposal in Naples. For this very reason, I think it wise to introduce this often-criticized Italian city from a different perspective, a “musical” perspective: today’s post “Napoli punto e a capo”, the first album released by Renzo Arbore & Orchestra Italiana:.
A really WONDERFUL album. If you have never listened to Neapolitan music, if you don’t really feel like to, well I think it is about time you did. Just listen to this album: a collection of songs written and sung even more than a century ago, which, however, make up a perfect mix of folk music, rock and jazz.
My personal mark (poor / pass / good / fairly good / very good / excellent): Very good.

RENZO ARBORE & ORCHESTRA ITALIANA (1993):

Renzo Arbore - voce solista, cori, chitarra classica (lead and backing vocals, classic guitar)
Francesca Schiavo - voce solista, cori (lead and backing vocals)
Eddy Napoli - voce solista, cori (lead and backing vocals)
Gennaro Petrone - mandolino, mandola, cori (mandolin, mandora, backing vocals)
Salvatore Esposito - mandolino, mandola (mandolin, mandora)
Nunzio Reina - mandolino, mandola (mandolin, mandora)
Michele Montefusco - chitarra classica e acustica, cori (classic and acoustic guitars, backing vocals)
Paolo Termini - chitarra classica, cori (classic guitar, backing vocals)
Marco Manusso - chitarra elettrica e acustica, steel guitar, cori (electric and acoustic guitar, steel guitar, backing vocals)
Beniamino Esposito - chitarra classica, voce, cori (classic guitar, lead and backing vocals)
Claudio Catalli - fisarmonica (accordion)
Massimo Volpe - pianoforte, tastiera, voce, cori (piano, keyboards, lead and backing vocals)
Massimo Cecchetti - basso, contrabbasso, cori (electric bass, double bass, backing vocals)
Roberto Ciscognetti - batteria (drums)
Giovanni Imparato - percussioni, voce, cori (percussions, lead and backing vocals)

TRACK LIST:

1. Luna rossa
2. Maria Marì!
3. Comme facette mammeta?
4. Voce e notte!
5. Medley: Anema e core / 'Nu quarto 'e luna / Accarezzame
6. Maruzzella
7. Era de maggio
8. Chella lla
9. Reginella
10. Malafemmena

NAPOLI PUNTO E A CAPO (RENZO ARBORE & ORCHESTRA ITALIANA) - 49,7 MB

martedì 15 gennaio 2008

CI VEDIAMO FRA UN PO' DI GIORNI (SEE YOU IN A FEW DAYS' TIME)


Con questa immagine significativa, mi congedo PROVVISORIAMENTE da voi per qualche giorno, causa "manutenzione" e "aggiornamento" nonché alcune "faccende" private da sbrigare.
Non appena possibile ci sarò di nuovo.

By posting this nice picture, I'm taking A FEW DAYS' LEAVE from my blog, due to "maintenance" and "update" reasons as well as some personal matters I have to settle.
I'll be back as soon as possible.

sabato 12 gennaio 2008

PICCHIO DAL POZZO (PICCHIO DAL POZZO) - 1976


“Picchio dal Pozzo” è un gruppo italiano di rock progressivo formatosi nel 1976, anno in cui fu pubblicato il loro primo album omonimo. Propongono un mix di rock progressivo e jazz-rock, con sonorità che ricordano a tratti gruppi quali Soft Machine, Gong e, più in generale, la cosiddetta Canterbury Scene.
Questo disco è uno strano, insolito e torbido miscuglio, sprofondato in un reame immaginario. Un fascino naturale di note assimilate a colori: fiabe sussurrate e preziose fantasie melodiche in grado di restituire l’autentica essenza della “musica totale”.
L’immagine della copertina è tratta da un’illustrazione della Heinrich Ellermann Verlag, casa editrice di Amburgo specializzata in libri per bambini.
Voto personale (insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Ottimo.

Italian prog rock band “Picchio dal Pozzo” formed in 1976 and released their eponymous first album on that very year. A mix of progressive rock and jazz-rock, “Picchio del Pozzo” is an album reminiscent, in some parts, of Soft Machine, National Health, Gong and the so-called Canterbury Scene at large.
This album is a strange, unusual anf gloomy mix indeed, sinking into an imaginary realm of music. A naturally charming album, the tunes of which can be assimilated to colours. A sequence of whispered fairy tales and rich melodies capable of giving you back the real essence of “total music”. The cover photo has been taken from a picture by Heinrich Ellermann Verlag, a publishing house based in Hambrug specializing in children’s books.
My personal mark (poor / pass / good / fairly good / very good / excellent): Very good.

PICCHIO DAL POZZO (1976):
Aldo De Scalzi - tastiere, percussioni, voce (keyboards, percussions, vocals)
Paolo Griguolo - chitarre, voce (guitars, vocals)
Giorgio Karaghiosoff - sax, flauto, percussioni, voce (sax, flute, percussions, vocals)
Andrea Beccari - basso, voce (bass, vocals)

TRACK LIST:

1. Merta
2. Cocomelastico
3. Seppia
3a. Sottotitolo
3b. Frescofresco
3c. Rusf
4. Bofonchia
5. Napier
6. La floricultura di Tschincinnata
7. La bolla
8. Off

PICCHIO DAL POZZO (PICCHIO DAL POZZO) - 47,1 MB

CHE GAMBE! (WHAT NICE LEGS!)




Come vedete, non mi dimentico mai delle belle gnocche ...

As you can see, I can't really help posting pictures of nice cuties ...

ADORO I CANI ... (I LOVE DOGS ...)








A distanza di alcuni mesi, ecco altre simpatiche immagini dei migliori amici dell'uomo.

It was about time I posted again some pictures of man's best friends.

CHE MONNEZZA ... (WHAT RUBBISH ...)


QUESTO ARTICOLO TRATTA UN ARGOMENTO DI STRETTA ATTUALITÀ ITALIANA E, PERTANTO, NON HO RITENUTO OPPORTUNO TRADURLO IN INGLESE. (A CHI MAI POTREBBE INTERESSARE? E POI PERCHÉ SPUTTANARCI ANCORA DI PIÙ ALL'ESTERO?)

THIS ARTICLE DEALS WITH A SUBJECT OF STRICT INTEREST TO ITALIAN PEOPLE. FOR THIS REASON, I HAVEN'T DEEMED IT NECESSARY TO TRANSLATE IT INTO ENGLISH.

Quello che sta succedendo in questi giorni a Napoli e dintorni mi fa capire per l'ennesima volta - se mai ve ne fosse bisogno - che c'è ancora molta strada da percorrere per cambiare in meglio le cose in Italia. Soprattutto nell'Italia del Sud. Oddio, non prendetela come una nota razzista: sono di origini siciliane da parte paterna, quindi so benissimo di cosa parlo e penso di avere diritto a farlo.
La cosa che più mi ha dato fastidio di tutto quanto è stato strombazzato ai quattro venti dalla stampa in questi ultimi giorni è stato l'accanimento con il quale ALCUNI napoletani - sottolineo ALCUNI, non TUTTI - si sono accaniti contro le forze dell'ordine e contro tutti coloro che in qualche modo indossavano una divisa (vedi i vigili del fuoco). Si chiude una discarica: nun va 'bbene. Si riapre una discarica: nun va 'bbene. I vigili del fuoco intervengono per spegnere gli incendi (che, fra l'altro, liberano diossina): nun va 'bbene. Si potrebbe parlare di un comune accanimento contro chi simboleggia l'ordine pubblico - accanimento che, in altri contesti (vedi le partite di calcio), si manifesta comunque a macchia di leopardo su TUTTO il territorio nazionale. Ma è mai possibile che la polizia sia sempre il bersaglio preferito? Durante un telegiornale di stasera, ho letto uno striscione con una scritta che più o meno recitava "NON SIAMO NOI NAPOLETANI LA CAMORRA, IL NOSTRO VERO TUMORE SIETE VOI". A chi si riferisce questo VOI? Al governo di Roma? Al resto degli italiani, soprattutto quelli del Nord?
Di camorra, nemmeno a parlarne. Non ho la competenza né dati certi in mio possesso per affermarlo, tuttavia, pare che dietro a tutto questo casino ci sia ANCHE E SOPRATTUTTO la camorra. Lo sostengono in molti, del resto. Diversamente come potrebbe essere?
Forse che i napoletani sono sporchi "dentro"? Non mi risulta. Ho avuto due ragazze napoletane da giovane, e quando ci andavo a letto insieme impazzivo per l'odore profumato dei loro corpi. E poi ho alcuni amici napoletani, che sono l'emblema della pulizia e dell'ordine.
O forse i netturbini partenopei sono pelandroni? Non penso proprio, né più né meno dei loro colleghi di altre città italiane.
Vogliamo allora dare la colpa agli amministratori pubblici e a chi dovrebbe occuparsi dello smaltimento dei rifiuti in Campania? Potrebbe essere così (e farebbe anche più comodo).
Sta di fatto che il problema è davvero grave, soprattutto per le conseguenze di carattere sanitario a danno della popolazione.
Ho sempre detestato la sporcizia e il sudiciume in giro. Personalmente, le uniche cose che butto per terra (quando non trovo un cestino nelle vicinanze) sono le cicche di sigaretta (e quando smetterò di fumare, non butterò nemmeno più quelle). Per il resto, non getto per strada nemmeno il più piccolo scontrino. A tal riguardo, noi italiani facciamo ancora schifo: le nostre case le teniamo belle pulite, immacolate e in ordine, ma dell'ambiente pubblico in genere ce ne freghiamo. A differenza di altri paesi europei (soprattutto quelli scandinavi) dove sul suolo pubblico a momenti ci può fare anche merenda. Loro sì che tengono pulite le loro città, anche se poi, quando vai a casa loro - come mi è capitato di notare - c'è un casino e a volte, diciamolo pure, polvere e qualche filino di nero di troppo.
Essendo un fanatico della pulizia dell'ambiente, il vedere le strade della Campania invase da rifiuti di ogni genere crea in me disgusto e orrore.
Sarebbe davvero ora che San Gennaro facesse il miracolo che tutti ci aspettiamo: risvegliarci una mattina e far risplendere di pulizia Napoli e dintorni.

HOW THE WEST WAS WON (LED ZEPPELIN) - 2003


“How the West was won” è un triplo album dal vivo dei Led Zeppelin, pubblicato nel maggio 2003. Si tratta di registrazioni originali in occasione della tournee statunitense del 1972, in particolare del concerto del 25 giugno 1972 al L.A. Forum e di quello del 27 giugno 1972 alla Long Beach Arena. Come risulta dalle note di cui è corredato il disco, Jimmy Page considera quel periodo il migliore della band dal punto di vista artistico-musicale.
Registrazioni non autorizzate degli spettacoli dei Led (i cosiddetti bootleg) circolano da sempre; tuttavia, si tratta in genere di materiale a dir poco scarso e di pessima qualità sonora. Sebbene molti di questi bootleg siano giunti in possesso dei fan - album illegalmente ricavati dalle matrici rubate dall’archivio personale di Jimmy Page negli anni Ottanta - gli originali dei due concerti summenzionati furono per fortuna risparmiati. Per tale motivo, la pubblicazione “How the West was won” offre la possibilità di ascoltare le versioni originali di tali concerti.
Questi tre CD sono fenomenali. Per la prima volta ci vengono offerti i Led Zeppelin dal vivo (in versione ufficiale) davvero in forma e con concerti interi o quasi. Nulla a che vedere con il mediocre “The song remains the same” o con “BBC Sessions”, i quali erano più che altro compilation di brani presi da vari trasmissioni del network.
In questo triplo album dal vivo trovate tutto il meglio dei Led Zeppelin, dalle sfuriate hard-blues alle divagazioni psichedeliche. Un triplo live davvero impedibile per tutti gli appassionati (e non solo).
Voto personale (insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Ottimo.

“How the West was won” is a triple live album by Led Zeppelin, released in May 2003. These original performances are from the band's 1972 concert tour of the United States, recorded at the L. A. Forum on June 25th, 1972 and Long Beach Arena on June 27th, 1972. As mentioned in the album notes, Jimmy Page considers Led Zeppelin at this point to have been at their artistic peak.
For many years, live recordings of these two shows only circulated in the form of bootlegs, and even then only certain audience recordings were available to fans and collectors. Though several soundboard recordings of Led Zeppelin concerts were circulated amongst fans after having been stolen from Page's personal archive some time in the 1980s, no soundboards of the 1972 Long Beach or LA Forum shows were taken, meaning the release of “How the West was won” was the first chance fans had of hearing the soundboard versions of these concerts.
This 3-CD set sounds quite exceptional. For the first time, Led Zeppelin fans have had the chance of listening to their favourite rock band playing live on an official record - quite a different thing from “The song remains the same” or “BBC Sessions”, the two live albums consisting of mere compilations of songs taken from various broadcasting network transmissions.
You will find all the best of Led Zepplin live in these three 3 CDs: from hard-blues ravaging pieces to psychedelic extravaganzas. A triple album that should be a must for all the band fans (and not only those …).
My personal mark (poor / pass / good / fairly good / very good / excellent): Very good.

LED ZEPPELIN (1972):

Jimmy Page - chitarre elettriche e acustiche, cori (electric and acoustic guitars, backing vocals)
Robert Plant - voce, armonica (lead vocals, harmonica)
John Paul Jones - basso, tastiere, mandolino, cori (bass, keyboards, mandolin, backing vocals)
John Bonham - batteria e percussioni, cori (drums and percussions, backing vocals)

TRACK LIST:

CD 1:

1. L.A. drone
2. Immigrant song
3. Heartbreaker
4. Black dog
5. Over the hills and far away
6. Since I’ve been loving you
7. Stairway to heaven
8. Going to California
9. That’s the way
10. Bron-Yr-Aur stomp

CD 2:

1. Dazed and confused
2. What is and what should never be
3. Dancing days
4. Moby Dick

CD 3:

1. Whole lotta love
2. Rock and roll
3. The Ocean
4. Bring it on home

HOW THE WEST WAS WON - LED ZEPPELIN

CD 1 (108 MB):

CD 2 (101 MB):

CD 3 (77,5 MB):

SPETTACOLO N° 800 (GIG #800)

















Domani suonerò ad una festa privata insieme alla mia cantante. Per me, uno spettacolo speciale, visto che festeggio la 800a "serata" dal vivo.
Infatti iniziai a suonare dal vivo che avevo 17 anni (lo scorso 1° dicembre ho appunto festeggiato il trentesimo anniversario del debutto), militando da allora in gruppi di generi musicali diversi: orchestre folk, gruppi rock e jazz, gruppi da sale da ballo e, ultimamente, duo musicali da piano bar, ristoranti e locali notturni.
800 spettacoli in 30 anni non sono molti, anche perché ci sono stati lunghi periodi di totale inattività; comunque, è un traguardo di cui vado fiero. Peccato che di tutti questi spettacoli abbia pochissime testimonianze fotografiche - forse per il fatto che non ho mai amato farmi fotografare.
Ho voluto quindi postare qualcuna delle mie rare foto con alcuni dei gruppi nei quali ho militato: dal 1° dicembre 1977 (ultima foto in basso - io sono quello appoggiato sulla tastiera) all'aprile 2006 (prima foto in alto, insieme alla mia cantante).

Tomorrow I'm playing together with my vocalist at a private party. A very special day for me, as I'll be celebrating my 800th live performance.
In fact, I started playing live when I was 17 (I celebrated my 30th anniversary as a live player on December 1st 2007) and I've been playing since with various groups: folk music orchestras, rock and jazz bands, dancing hall orchestras and, in the past few years, duos performing at piano bars, restaurants and nightclubs.
Playing live eight hundred times over 30 years is no record indeed, even because there were long periods during which I didn't play at all; yet, I'm proud to be achieving this goal. It's a pity I keep very few photographs of my live gigs - maybe due to the fact that I hate being photographed.
The photos above show me and the bands I played with: starting from December 1st 1977 (i.e. the photo at the bottom - I'm the one with my arm on the keyboard) until April 2006 (the photo at the top, together with my vocalist).

venerdì 11 gennaio 2008

BELLA 'MBRIANA (PINO DANIELE) - 1982


Dopo aver postato “Bonne Soirèe” il 11 dicembre (e, ancor prima, “Ferryboat”, il 23 aprile), rieccomi con un altro album di Pino Daniele: “Bella ‘mbriana”, a mio parere il migliore dell’artista partenopeo.
Più di tutti gli altri, un album orientato al rock-jazz di stampo internazionale (non a caso, è stato realizzato con la partecipazione di famosi musicisti stranieri) seppur con gli immancabili riferimenti alla musica latina e al sound partenopeo moderno. Pino Daniele regala in questo disco alcune perle del suo repertorio: fra i pezzi che prediligo cito “Mo basta”, “Toledo”, Annarè”, “Tutta ‘nata storia” e, soprattutto, il brano di chiusura “Maggio se ne va”, struggente melodia napoletana ricamata su un impeccabile tappeto sonoro.
Voto personale (insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Ottimo.

After posting “Bonne soirèe” on December 11th 2007 (which followed “Ferryboat”, posted on April 23rd 2007), here I am posting another record by Pino Daniele: “Bella ‘mbriana”, which I consider the best release of the famous Italian rock artist born in Neaples.
An album oriented to international rock-jazz, to a much larger extent than any other album by Daniele. Several reonwned foreign musicians contributed to making the album’s original blend of rock, jazz, modern Neapolitan sound and latin music. “Bonne soirèe” includes some of the best songs ever composed by Daniele: in particular I’m very keen on such pieces as “Mo basta”, “Toledo”, Annarè”, “Tutta ‘nata storia” and, above all, the closing track “Maggio se ne va” (a poignant tune, full Neapolitan style, constructed on a faultless sound background.
My personal mark (poor / pass / good / fairly good / very good / excellent): Very good.

MUSICISTI (MUSICIANS):

Pino Daniele - voce, chitarre (lead vocals, guitars)
Joe Amoruso - tastiere (keyboards)
Alphonso Johnson - basso (bass)
Wayne Shorter - sassofono (sax)
Tullio De Piscopo - batteria e percussioni (drums and percussions)
Rosario Jermano - percussioni (percussions)

TRACK LIST:

1. Annarè
2. Tutta ‘nata storia
3. Bella ‘mbriana
4. Tarumbò
5. I got the blues
6. Mo basta
7. Io vivo come te
8. Ma che mania
9. Toledo
10. E po’ che fà
11. Maggio se ne va

BELLA 'MBRIANA (PINO DANIELE) - 45,3 MB

domenica 6 gennaio 2008

I PADRI DEL ROCK ("FATHERS" OF ROCK)










Ieri, durante una discussione con mio figlio - troppo giovane per capire chi sono stati i veri padri fondatori del rock - gli ho elencato un elenco di quelle che ritengo le figure principali della musica moderna.
In alto ho postato alcune splendide foto di questi maestri del rock. A mio parere, tutto il rock-pop che si ascolta oggi è partito da loro. O forse mi sbaglio???

Who do you think the “fathers or rock music” are? Yesterday I was talking about this subject with my son - no doubt he’s too young to really appreciate and be aware of the “masters of rock”. And I made a list of those who I consider to be these masters.
The photos above show the rock legends who set the essential grounds for today’s rock-pop music. Do you agree with me?

SYNCHRONICITY (POLICE) - 1983


Pubblicato nel 1983, “Synchronicity” è il quinto album dei Police: indubbiamente il maggior successo commerciale del gruppo, come confermò la successiva tournee all’insegna del tutto esaurito nelle arene più disparate del mondo (fra le quali lo Shea Stadium di New York). Purtroppo, si sarebbe trattato dell’ultimo album (e dell’ultima tournee) della band.
Come nel caso degli altri dischi dei Police, “Synchronicity” contiene alcuni “tappabuchi” scontati (ad esempio, l’inverosimile storia di dinosauri narrata in "Walking in your footsteps" e la quasi inascoltabile "Mother"); per il resto, si tratta di un album eccezionale. "Every breath you take" fu uno dei maggiori successi a 45 giri del 1983: un brano fin troppo inflazionato, forse. Ben più interessanti sono gli altri brani di punta dell’album: il rock “deciso” di "Synchronicity II", la più calma "Wrapped around your finger" e "King of pain." Completano la track list altri brani di ottima fattura quali "O my God," "Synchronicity I" (usata spesso come pezzo d’apertura dei concerti), "Tea in the Sahara" e "Miss Gradenko, originale composizione di Copeland.
“Synchronicity” è uno dei pochisismi album del 1983 in grado di fondere alla perfezione pop leggero, rock sofisticato e equilibrio compositivo sia nei testi che nelle musiche. Un classico del rock universale, un disco da ascoltare fuori di ogni dubbio.
Voto personale (insufficiente / sufficiente / buono / distinto / ottimo / eccellente): Ottimo.

Although the Police's fifth release, 1983's “Synchronicity”, would be their most commercially successful and lead to a sold-out tour of enormodomes (including New York's Shea Stadium), it would turn out to be the trio's final album and tour.
Like all Police recordings, “Synchronicity” contains some obvious "fillers" (such as the silly dinosaur tale of "Walking in your footsteps" and the almost unlistenable "Mother"), but for the most part, it's exceptional. One of 1983's biggest singles, the haunting "Every breath you take" is an obvious highlight, as well as other hits - the cacophonous rocker "Synchronicity II" plus the far more temperate "Wrapped around your finger" and "King of Pain” Also included are the often-overlooked tracks "O my God," "Synchronicity I" (used as a concert opener on the ensuing tour), "Tea in the Sahara" and the Stewart Copeland’s original "Miss Gradenko”.
Few other albums from 1983 merged tasteful pop, sophistication, and expert songwriting as well as “Synchronicity” did, resulting in yet another all-time classic.
My personal mark (poor / pass / good / fairly good / very good / excellent): Very good.

POLICE (1983):

Sting - basso, voce, tastiere (bass, lead vocals, keyboards)
Andy Summers - chitarra, cori, voce in “Mother” (guitars, backing vocals, lead vocals on “Mother”)
Stewart Copeland - batteria e percussioni, cori (drums and percussions, backing vocals)

TRACK LIST:

1. Synchronicity I
2. Walking in your footsteps
3. O my God
4. Mother
5. Miss Gradenko
6. Synchronicity II
7. Every breath you take
8. King of pain
9. Wrapped around your finger
10. Tea in the Sahara

SYNCHRONICITY (POLICE) - 36,1 MB

venerdì 4 gennaio 2008

VACANZE INVERNALI (WINTER VACATION)













Approfittando di alcuni giorni di riposo, me ne sono andato in montagna.
C’è che va a Cortina d’Ampezzo, chi a Courmayeur, chi a Cervinia, chi a Livigno. E c’è anche chi va ai Caraibi, sul Mar Rosso o alle Seychelles.
Noi no, noi, no. Noi abbiamo trascorso qualche giorno in un posto sperduto della Val di Susa. E durante una passeggiata abbiamo raggiunto queste quattro case messe in croce, vero paradiso di pace e solitudine.

I had a few days’ rest, so I took this chance to go to the mountains.
Some people go to Cortina d’Ampezzo, some go to Courmayeur or Cervinia or Livigno. Some people prefer to travel to the Caribbean islands, the Red Sea resorts or the Seychelles islands.
We don’t like it, no, we don’t. We spent a few days in a forlorn place in Val di Susa, Province of Turin (Italy). Two days ago we had a stroll and went to the deserted hamlet shown in the pictures above - a real haven of peace and solitude.