mercoledì 28 febbraio 2007

GENESIS - "RARITY SINGLES"

I Genesis sono stati il primo gruppo di rock progressivo che ebbi modo di conoscere. Parliamo di oltre 30 anni fa e, soprattutto, della formazione "storica", quella con Peter Gabriel (fino a "The Lamb Lies Down on Broadway", tanto per intenderci.
Oggi voglio comunque postare un singolo che è davvero una rarità: INSIDE AND OUT, una "via di mezzo" fra le vecchie sonorità e quelle che in seguito avrebbero reso il gruppo famoso al grande pubblico grazie a melodie decisamente meno originali e più "commerciali". Inside and Out risale alle sedute di registrazione di "Wind and Wuthering", secondo album dopo la dipartita di Gabriel e, a mio parere, ultimo lavoro decente del gruppo.
Buon ascolto.


http://www.megaupload.com/?d=TDBMHP4A

martedì 27 febbraio 2007

QUESTI UOMINI ... TUTTI UGUALI!


L'articolo e, soprattutto, la foto che potete ammirare sono apparsi in un quotidiano locale. Ingrandite il testo e dategli un'attenta lettura. Alla fine sarete d'accordo con il 64% del campione di intervistati (e con il sottoscritto). Peccato che, a sentire le dirette interessate, i tacchi a spillo siano scomodi ...


The article and, most of all, the photo above appeared on a local newpaper. Just enlarge the text and read it through! After that, you will agree with the 64 out of 100 men percentage sample(including me myself). Unluckily, wearing stiletto heels is a bit uncomfortable - or so women say ....

Questa sera voglio postare l'immagine del mio fedele quattrozampe meticcio: Pinky. Non ditemi che non è carino ...

STANLEY KUBRICK: UN MITO FUORI DAL TEMPO

Sono passati ormai quasi otto anni dalla morte di Stanley Kubrick, l'eccentrico registra statunitense autore di capolavori quali "Lolita", "2001 Odissea nello Spazio", "Arancia Meccanica", "Shining" (solo per citarne alcuni). Eppure capita di rivedere le sue pellicole e di scoprire ogni volta sfumature nuove, sensazioni diverse.
Il primo suo film che vidi fu "Shining", l'horror-movie per eccellenza dell'epoca (inizio anni Ottanta). Complice un cast di attori fenomenali, Kubrick riuscì a rendere vivo il terrore nel vero senso della parola. Non il terrore ridicolo di certe pellicole con zombi e mostri di vario genere che si decompongono per ricomporsi successivamente in sequenze filmate che in molti casi sfociano nel ridicolo. Bensì il terrore vero e proprio. La minaccia che viene da chi ti sta più vicino e dovrebbe proteggerti da ogni pericolo.
Se "Shining" fu l'ottimo biglietto da visita con il quale mi avvicinai al cinema di Kubrick, il secondo sua film che vidi, "2002 Odissea nello Spazio" mi lasciò inizialmente perplesso. Per essere più sincero, non ci capii quasi nulla. In seguito fu la volta di "Full Metal Jacket" e "Eyes Wide Shut". Ottimi film, senz'altro. Ma fu solo quando ebbi modo di venire in possesso dell'intera filmografia kubrickiana che rimasi letteralmente affascinato. Qual è il suo film migliore? E quale il peggiore? O meglio, "film peggiore" è una bestemmia quando si parla di Kubrick. Diciamo allora il meno riuscito. Secondo la critica non esiste film kubrickiano "brutto" o anche solo "mediocre". Personalmente, quello che mi ha affascinato di meno è "Il Dottor Stranamore". Quanto al più bello, è veramente difficile dirlo. La fotografia di "Barry Lyndon" è superba, a mio parere senza eguali nel cinema degli ultimi decenni. L'atmosfera surreale e angosciosa di "Arancia Meccanica" non può certo lasciare indifferenti. Per non parlare della trama sottile a cavallo fra sogno e realtà che caratterizza "Eyes Wide Shut". O della cruda realtà della guerra, descritta mirabilmente in "Orizzonti di Gloria" prima e in "Full Metal Jacket" poi. "2001 Odissea nello Spazio" è considerato da molti il capolavoro di Kubrick. Oggettivamente posso certo condividerlo. Eppure nella mia graduatoria personale si colloca al secondo posto, forse per il fatto che il genere fantascientifico non ha mai avuto un certo effetto su di me. Al primo posto della mia graduatoria c'è "Lolita". Film a suo tempo oggetto di critiche e censure che ai nostri giorni fanno sorridere, "Lolita" rappresenta, a mio parere, la massima espressione di quell'analisi del profondo umano che Kubrick ha da sempre posto in primo piano. E tale sua capacità di scandagliare l'anima dell'uomo è stata talvolta messa in dubbio dai suoi detrattori, i quali preferivano additarlo come creatore di pellicole violente, immorali, realizzate con lo scopo principale di mettere a nudo gli aspetti peggiori dell'umanità. Certamente, Kubrick sembra non avere mai avuto un'alta considerazione del genere umano. Ma i suoi personaggi sono reali: i militari ottusi e violenti di "Orizzonti di Gloria" e "Full Metal Jacket" (ancora oggi, basta guardare cosa succede nel mondo - vedi Iraq, tanto per fare un esempio .....); oppure uomini e donne coinvolti in passioni incontrollabili ("Lolita", "Eyes Wide Shut") o, ancora, la follia senza senso ("Shining" - al riguardo, pensiamo alla cronaca nera di tutti i giorni, dove persone cosiddette "normali" finiscono con l'accoltellare o macellare allegramente figli, coniugi, vicini di casa e quant'altro).
È davvero un peccato che Kubrick ci abbia lasciati. Come diceva Tom Cruise in un documentario, "Stanley's gone, there will be no more Kubrick's films". Il grande regista non aveva realizzato molti film, questo è vero. Si prendeva tutto il tempo necessario. Ma alla fine produceva quasi sempre capolavori.
Quei capolavori che invito tutti a visionare con calma, sprofondati nella poltrona del vostro soggiorno, in pieno relax, con una bibita o un alcolico (per quelli che bevono ....) a portata di mano. Possibilmente, non con la propria donna a fianco (né con qualsiasi altra donna - o uomo, se siete omosessuali). Sì, perché i film di Kubrick sono come un'udienza di tribunale o una seduta psicanalitica. Per capirli, non bisogna perdere nemmeno un fotogramma.

lunedì 26 febbraio 2007

LA MIA PRIMA VOLTA
Era da tempo che volevo farlo. Non è stato facile per uno come me, cresciuto a cavallo fra i meravigliosi anni Sessanta e i turbolenti anni Settanta. Ma eccomi qui.
Sicuramente non avrò molto tempo a disposizione. Quello che voglio fare è in ogni caso creare un "ponte" fra ieri ("yesterdays") e "oggi" ("todays"), attraverso tutto ciò che negli ultimi decenni ha trasformato il mondo.

I had been willing to do this for some time. It was not easy for a guy like me, my childhood and teens straddling the glorious Sixties and stormy Seventies. But here I am, at last!
Surely I will not have much time to devote to this blog. In any case, what I mean to do is make a "bridge" between the past ("yesterdays") and the present ("todays") by using the bricks that have been building up during the past decades to change the world we live in now.